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I (never) explain #22 – Andrea Kvas

I procedimenti che utilizzo per produrre i miei lavori fanno sì che le opere, così come il loro risultato finale, possano ottenere una certa autonomia rispetto al mio volere. Nel confronto con un lavoro finito mi pongo sullo stesso piano dello spettatore, seppur padroneggiandolo con qualche informazione in più.  Il lavoro che presento è stato […]

lavoro finito

I procedimenti che utilizzo per produrre i miei lavori fanno sì che le opere, così come il loro risultato finale, possano ottenere una certa autonomia rispetto al mio volere. Nel confronto con un lavoro finito mi pongo sullo stesso piano dello spettatore, seppur padroneggiandolo con qualche informazione in più. 

Il lavoro che presento è stato realizzato appositamente per questa rubrica. Ho recuperato dal mio vecchio magazzino una tela del 2014 che misura 30 x 20 cm.
La sessione di lavoro è iniziata il 10 dicembre 2018 alle ore 17.03 e si è conclusa lo stesso giorno alle ore 17.22.

La foto di documentazione è stata scattata il 12 dicembre, il lavoro era asciutto solo a livello superficiale.

La gif presenta in successione tutti gli stadi di quella sessione.
La tela di partenza era stata lavorata con idropittura, colla vinilica e pigmenti.

Il 10 dicembre ho utilizzato smalti all’acqua e a solvente, colla vinilica, pigmenti e gommalacca.

Non ha titolo. 

Innescare delle reazioni significa per me cercare esiti distanti dalle mie aspettative.

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immagine fondo

Ha collaborato Irene Sofia Comi
Per leggere gli altri interventi di I (never) explain

I (never) explain – ideato da Elena Bordignon – è uno spazio che ATPdiary dedica ai racconti più o meno lunghi degli artisti e nasce con l’intento di chiedere loro di scegliere una sola opera – recente o molto indietro del tempo – da raccontare. Una rubrica pensata per dare risalto a tutti gli aspetti di un singolo lavoro, dalla sua origine al processo creativo, alla sua realizzazione.