Giorni per tirare le somme e per fare alcune considerazioni: si sono chiuse le fiere che hanno animato la già densissima TorinoArtWeek. Con Artissima, chiudono i battenti anche le fiere satellite FLAT (dedicata all’editoria d’arte), The Others, DAMA, Flashback, Paratissima… ne dimentichiamo qualcuna?
Vasta, dunque, la proposta, per tutti i costi e i gusti. In molti dicono, soprattutto tra i corridoio, di Artissima, che ‘gli affari’ sono andati bene, meglio degli anni scorsi.
Abbiamo chiesto a Giorgi Galotti, fondatore di DAMA, di raccontarci alcune considerazioni su questa edizione della non-fiera (da sempre il team di DAMA sottolinea la loro distanza dal sistema fieristico tradizionale).
“Questa edizione è stata la migliore fino ad ora, sia per la tipologia di opere presentate, di carattere più installativo e museale rispetto alle edizioni del 2016 e 2017. Il risultato è stato ottimo sia in termini di frequentazione che di vendite.” In merito al programma Live: “Ha riscontrato un enorme interesse soprattutto nel weekend.”
Visto il tono molto positivi della prima prima risposta, potresti raccontarci perché, secondo te, visto che questa edizione è stata la meglio degli anni scorsi, cosa ha concretamente funzionato.
“Ha funzionato ogni singolo elemento, a partire dalla scelta delle gallerie e degli artisti presentati, alcuni addirittura sold out. E’ il caso di Piktogram che ha presentato un nuovo lavoro di Florian Auer che partiva da riferimenti ai neon di Mario Merz elaborati secondo una visione futuristica, quindi in pieno contatto con il territorio.
In secondo luogo l’allestimento sempre più vicino a una mostra che a una fiera. L’unico elemento che ancora connota DAMA all’interno di una fiera è la presenza dei galleristi e degli artisti nelle sale, ma questo è un passaggio da cui non ci allontaneremo mai perché è il fulcro vitale del progetto: trovarsi di fronte a un allestimento da mostra ma con la possibilità di stabilire un contatto con l’ideatore dell’opera o il suo rappresentante.
Inoltre credo che l’impressione di chiunque abbia visitato DAMA sia stata quella di trovarsi di fronte a una proposta ancora più site-specific degli scorsi anni in quanto tutti gli artisti hanno presentato opere nuove elaborate solo per DAMA.
Infine il programma Live, curato da Martha Kirszenbaum, è stato senza dubbio il fiore all’occhiello per rendere questo progetto dinamico anche sotto il profilo della ricerca e del supporto ai linguaggi più complessi come la performance e il video che, in quest’epoca di timore economico, è sempre più difficile presentare in un contesto internazionale. In questo la Compagnia di San Paolo ci sta aiutando moltissimo per garantire una copertura dei costi a sostegno di queste vie espressive.”
In merito alla premiazioni avvenute a DAMA —
Il premio ARM – presentato nella scorsa edizione dalla piattaforma internazionale Art Research Map – è stato assegnato a Renata De Bonis ( rappresentata dalla galleria Giorgio Galotti) con le seguenti motivazioni: “In a moment of so much needed honesty and transparency in the art world and among all art professionals – which are above all humans – Renata de Bonis brings to light the importance of being heard and to take the time to listen.”
Il Museo Ettore Fico invece ha selezionato la galleria Arcade di Londra per il suo GUEST AWARD con le seguenti motivazioni: “La galleria Arcade sviluppa un lavoro con artisti di differenti paesi e culture creando con la sua molteplicità espositiva un panorama diverso e di indubbia qualità. La presenza di artisti francesi, italiani, inglesi, turchi, olandesi e di altre nazionalità rappresenta la reale ricerca e la concreta volontà di una galleria con un’identità internazionale, aperta e multiculturale.
Il melting pot che ha saputo realizzare in questi anni di lavoro, ha contaminato gli artisti che operano nei suoi spazi dando vita a una “scuderia” di persone aperte e realmente in contatto fra loro. Il premio Guest del Museo Ettore Fico va quindi a tutto lo staff e ai suoi direttori che continuano, nonostante le chiusure delle frontiere, a essere aperti, inclusivi e ospitali.”
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