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La Fondazione Pomodoro ospita il concerto per l’architettura di Roberto Pugliese

Il suo intervento è un intreccio tra sperimentazione e incursione nella tradizione: Roberto Pugliese presenta alla Fondazione Pomodoro “Concerto per Architettura”, un progetto/mostra che muove dalla necessità di ‘sanificare’ l’architettura dello spazio espositivo. Come ci racconta nell’intervista che segue, il suo intervento a Milano ha origini lontane nel tempo, legandosi con altri progetti che l’artista […]

Roberto Pugliese, Risonanti pressioni materiche (2014) - Installation view - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi
Roberto Pugliese, Risonanti pressioni materiche (2014) – Installation view – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi

Il suo intervento è un intreccio tra sperimentazione e incursione nella tradizione: Roberto Pugliese presenta alla Fondazione Pomodoro “Concerto per Architettura”, un progetto/mostra che muove dalla necessità di ‘sanificare’ l’architettura dello spazio espositivo. Come ci racconta nell’intervista che segue, il suo intervento a Milano ha origini lontane nel tempo, legandosi con altri progetti che l’artista ha presentato a Verona e a Bologna gli anni scorsi.

Elaborato ed esito di complessi passaggi, le sue sculture sonore – di cui ci da un suo personale punto di vista – e il concerto che presenta in Fondazione nella serata di martedì 18 settembre (dalle 19), sono il frutto dell’incontro tra suono e visione, in perfetto e necessario equilibrio. Nelle sue ‘equazioni fisiche’, Pugliese calcola le risonanze dell’architettura concependo lo spazio “come una sorta di ‘stampo sonoro’ che genera masse, pulviscoli e altri generi di materiali sonori estremamente coerenti allo spazio stesso.”
Oltre al concerto Pugliese presenta nello spazio della Fondazione Pomodoro anche tre sculture: Possibili riflessioni ( 2018 ), Score (2016), Risonanti pressioni materiche (2014).

Roberto Pugliese, Concerto per Architettura  - Installation view - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura – Installation view – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi

La mostra “Concerto per Architettura” è il secondo appuntamento con il nuovo ciclo delle Project Room della Fondazione, che mette a disposizione di giovani curatori e artisti il proprio spazio e le proprie competenze, per raccontare al pubblico le ultime tendenze della scultura contemporanea. La curatela delle Project Room 2018 è stata affidata a Flavio Arensi. Leggi l’intervista con il curatore.

Segue l’intervista con l’artista —

ATP: Per il tuo progetto, Concerto per Architettura, sei partito dall’elaborazione delle piante architettoniche della Fondazione Arnaldo Pomodoro. Mi racconti il processo che hai seguito per generare la mostra?

Roberto Pugliese: Il progetto si inserisce in una serie di lavori che porto avanti da diversi anni nei quali “sonifico” diverse tipologie di architetture. Come era accaduto nella mostra “Aritmetiche architetture sonore” presso la galleria Studio la città o nella performance “Itineranti risonanze architettoniche” che ho realizzato a Bologna per il “Robot Festival”. La differenza sostanziale rispetto ai lavori precedenti è che alla Fondazione Pomodoro il risultato verrà presentato sotto forma di concerto con un’accezione musicale insolita rispetto a quella degli ultimi dieci anni di ricerca. In questa occasione ho deciso di miscelare l’aspetto elettroacustico di sperimentazione con un aspetto musicale più “tradizionale” convinto che l’innovazione per essere apprezzata debba necessariamente fare i conti con la tradizione. Inoltre il concerto si avvale anche della collaborazione con il mio ex studente Pietro Lama che si occuperà della parte video. Il processo parte dall’equazione fisica che consente di ottenere una frequenza da una lunghezza d’onda ovvero: 343 metri al secondo che corrisponde alla velocità del suono nell’aria diviso la lunghezza in metri. All’interno di questa semplice formula ho inserito le misure architettoniche dello spazio e ne ho ricavato diverse frequenze. Queste frequenze sono state a loro volta inserite in una serie di algoritmi genetici e funzioni complesse di mia implementazione che hanno generato dei suoni che successivamente ho organizzato in forma compositiva fino ad arrivare alla costruzione del live che presenterò in Fondazione.

Roberto Pugliese, Concerto per Architettura  - Installation view - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura – Installation view – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi

ATP: Che significato dai al concetto di ‘scultura sonora’?

RP: Una scultura sonora è una scultura nella quale l’aspetto sonoro e quello visivo sono indispensabili l’uno all’altro; ovvero un’opera nella quale si crea un equilibrio tra questi due fattori. In molti casi l’opera perde quasi totalmente il suo significato senza questo equilibrio.

ATP: Nel presentare le mostra, il tuo lavoro è descritto come uno strumento per restituire allo spazio la sua stessa “voce”. Come racconteresti questo processo? In cosa consiste questa restituzione?

RP: I suoni generati mediante i processi che ho descritto precedentemente sono stati costruiti ad hoc sfruttando le risonanze stesse dell’architettura che le ospita. Costruire i suoni grazie a queste misure è come utilizzare lo spazio come una sorta di “stampo sonoro” che genera masse, pulviscoli e altri generi di materiali sonori estremamente coerenti allo spazio stesso. Mettere in risonanza uno spazio restituisce la sua “voce” ovvero le sue caratteristiche acustiche.

ATP: Il curatore considera la tua mostra come la tappa intermedia – tra la prima mostra di Donato Piccolo e quella che inaugurerà nei prossimi mesi – che segna “il punto estremo di una ricerca che fa della scultura un nuovo sistema linguistico”. A tuo parere, in che modo la tua ricerca contribuisce alla codifica di una nuova forma espressiva della scultura?

RP: La mia ricerca tende ad aprire un dialogo tra le arti visive e quelle sonore in tutte le loro declinazioni possibili. Creando un dialogo tra la scultura ed il suono si aprono tanti interrogativi e percorsi che non sono stati ancora indagati. Lavorando su più sensi contemporaneamente ed entrando nel dominio della psicoacustica la percezione di quello che ci troviamo difronte cambia radicalmente restituendoci scenari espressivi inediti.

Roberto Pugliese, Concerto per Architettura  - Installation view - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura – Installation view – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi

ATP: Oltre al concerto è prevista la presenza di tre sculture: Possibili riflessioni ( 2018 ), Score (2016), Risonanti pressioni materiche (2014). Me le racconti brevemente?

RP: “Risonanti pressioni materiche” è una scultura sonora a parete composta da una serie di trombe di ceramica bianche. La composizione audio a 6 canali suonata dalle trombe, è composta da registrazioni audio realizzate durante la lavorazione della ceramica che costituisce il lavoro stesso, successivamente elaborate e assemblate. Il progetto è nato dall’idea di creare una composizione elettroacustica ad hoc per il suo “supporto di riproduzione”, tenendo conto delle caratteristiche del corno acustico in ceramica, del loro numero e della loro posizione spaziale. Catturando le energie acustiche sviluppate durante la sua lavorazione è possibile rendere la composizione sonora parte integrante ed essenziale della scultura che rivela grazie ad un processo di “ecologia acustica” la sua origine.

“Score” nasce dall’analisi di alcune partiture musicali del ‘900. A partire da autori come Iannis Xenakis, Karlheinz Stockhausen, Luigi Nono etc etc etc che si sono confrontati con i limiti della notazione musicale standard, creando un modo diverso e funzionale di rappresentare il suono e la musica grazie all’aggiunta di parti grafiche. In questo modo la partitura non è solo un dialogo con i musicisti, ma anche un lavoro grafico, un meta-linguaggio che riesce a combinare suono e immagine attraverso una scultura tridimensionale.

In “Possibili riflessioni” la lunghezza dei cavi audio collegati all’ altoparlante è stata trasformata in una lunghezza d’onda e quindi in una frequenza audio. Questa frequenza è stata successivamente inclusa in alcuni software generativi, creati ad hoc, che sono stati utilizzati per assemblare la composizione audio. La traiettoria dei cavi rappresenta due degli infiniti percorsi possibili che il suono può avere nello spazio. In questo modo, si viene a creare una conversazione diretta tra la parte visiva dell’opera e il suono generato.

PROJECT ROOM #8 | Roberto Pugliese
Concerto per Architettura

A cura di Flavio Arensi
19/09/2018 – 19/10/2018
Fondazione Pomodoro

Inaugurazione: martedì 18 settembre, dalle ore 18:00 – L’esecuzione di Concerto per Architettura comincerà alle ore 19:00 circa

Roberto Pugliese, Concerto per Architettura  - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi (dettaglio)
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi (dettaglio)
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura  - Fondazione Pomodoro, Milano - Foto da Carlos Tettamanzi (dettaglio)
Roberto Pugliese, Concerto per Architettura – Fondazione Pomodoro, Milano – Foto da Carlos Tettamanzi (dettaglio)