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#Miart2017 — Il percorso di Generations

[nemus_slider id=”64777″] Sottili trame, rimandi, corrispondenze. A volte palesi citazioni, altre volte espressione di un desiderio. Queste e molte altre le equivalenze che tracciano il percorso tra i più interessanti di questa edizione di miart, quello di Generations. Come racconta nell’approfondita intervista Nicola Lees, curatrice, con Douglas Fogle, di questa sezione, Generations approfondisce il lavoro di […]

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Sottili trame, rimandi, corrispondenze. A volte palesi citazioni, altre volte espressione di un desiderio. Queste e molte altre le equivalenze che tracciano il percorso tra i più interessanti di questa edizione di miart, quello di Generations. Come racconta nell’approfondita intervista Nicola Lees, curatrice, con Douglas Fogle, di questa sezione, Generations approfondisce il lavoro di due artisti a confronto, da un punto di vista spesso insolito. In ciascuno stand sono poste in dialogo le opere di due artisti appartenenti a generazioni diverse, in un confronto tra storicità e sperimentazione. Generations è concepita come un’espansione in forte continuità con la sezione THENow delle precedenti edizioni della fiera.

La curatrice puntualizza molti temi che ritornano in più artisti, come quello della ‘caduta’ – in Riccardo Baruzzi e Bas Jan Ader, ad esempio – ma anche come una figura come quella di Giorgio de Chirico (presentato dalla Galleria Tega di Milano) influenzi tuttora molti artisti contemporanei, uno su tutti John Stezaker, presentato da The Approach (Londra). L’accoppiata tra quest’ultimo e il maestro italiano è tra i più riusciti: opere capitali della storia dell’arte accanto a mani posate su dei plinti mentre compiono il gesto di offrire, indicare o semplicemente riposare. L’alternanza tra le atmosfere metafisiche di de Chirico hanno eco nelle opere a parete di Stezaker, i suoi ben conosciuti collage dove accosta figure e ambienti differenti ma con oscure attinenze.
Altro connubio felice quello di Riccardo Baruzzi – presentato dalla P420 di Bologna – e il poeta, scrittore e pittore Henri Michaux (b. 1899-1984 in Belgio). Ai disegni gestuali e veloci dell’artista italiano fanno cenno le opere su carta dell’artista belga.

Ruth Wolf-Rehfeldt, ChertLüdde, Berlin – Anna-Bella Papp, Stuart Shave/Modern Art, London - Foto di Costanza Sartoris
Ruth Wolf-Rehfeldt, ChertLüdde, Berlin – Anna-Bella Papp, Stuart Shave/Modern Art, London – Foto di Costanza Sartoris

Eteree corrispondenze anche nello stand condiviso dalla ChertLüdde (Berlino), che presenta Ruth Wolf-Rehfeldt, e la galleria londinese Stuart Shave/Modern Art, con l’opera di Anna-Bella Papp (artista in questi giorni in mostra alla Fondazione Pomodoro nella mostra a cura di Simone Menegoi). L’artista tedesca, poco conosciuta in Italia, è stata scoperta dalla galleria ChertLüdde che ha intrapreso un lavoro di catalogazione delle sue opere di mail art prodotte durante la DDR. Per l’artista la mail art e, in particolare, la poesia visiva rappresentavano un modo per aggirare il regime, tanto che nel 1989, alla caduta del muro, l’artista ha smesso di produrre.
Corrispondenze e assonze anche nello stand che ospita Barbara Kasten, presentato da Bortolami (New York), e Jessica Stockholder, della Galleria Raffaella Cortese (Milano). Alle strutture astratte (con richiami, però a costruzioni architettoniche) della Kasten, l’installazione della Stockholder, riflessione sulla caducità del quotidiano, il suo inarrestabile deflagrare. Da una parte troviamo esplosioni studiate, dall’altra un caos cromatico.
Precarietà e instabilità caratterizzano lo stand condiviso da Pedro Cabrita Reis (Magazzino, Roma) e Rodrigo Torres (A Gentil Carioca, Rio de Janeiro). Pneumatici che sembrano sostenuti da un fragile neon dalla luce fredda fanno pendant a piccoli vasi agguantati da argilla grezza .
Chiarità e delicatezza, invece, caratterizzano il percorso di Sheila Hicks e Fernanda Gomes (entrambe della galleria Alison Jacques di Londra). Le strutture minimali della Gomes dialoga con le eteree opere tessili della Hicks creando un dialogo silenzioso e fatti di sottili analogie formali e cromatiche.
Contrasto più accentuato quello tra le atmosfere oscure che racconta Dirk Braeckman (artista scelto per il Padiglione Belga alla prossima Biennale di Venezia) con le sue fotografie e le costruzioni materiche di Armando Andrade Tudela, rispettivamente presentati da Zeno X Gallery (Anversa) e Francesca Minini (Milano). Curioso il dialogo tra il video Bas Jan Ader (Meliksetian Briggs, Los Angeles) e  Andrea Büttner, (Hollybush Gardens, Londra).

Giorgio de Chirico, Galleria Tega, Milan – John Stezaker, The Approach, London - Generations, miart 2017 - Foto Costanza Sartoris
Giorgio de Chirico, Galleria Tega, Milan – John Stezaker, The Approach, London – Generations, miart 2017 – Foto Costanza Sartoris
Ruth Wolf-Rehfeldt, ChertLüdde, Berlin – Anna-Bella Papp, Stuart Shave/Modern Art, London
Ruth Wolf-Rehfeldt, ChertLüdde, Berlin – Anna-Bella Papp, Stuart Shave/Modern Art, London – Foto di Costanza Sartoris
Generations - Miart 2017
Generations – Miart 2017 – Foto di Costanza Sartoris