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Le sinapsi digitali di Judith Hopf

[nemus_slider id=”52476″] Testo di Francesca D’Aria Judith Hopf (1969, Germania) presenta, dal 21 gennaio, la sua personale negli spazi milanesi della galleria kaufmann repetto. La mostra richiama il pubblico mettendolo in guardia rispetto alle insidie che si nascondono nella sfera informatica. ! Hear Rings ! – questo il titolo – esibisce il mondo digitale, lo indaga attraverso […]

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Testo di Francesca D’Aria

Judith Hopf (1969, Germania) presenta, dal 21 gennaio, la sua personale negli spazi milanesi della galleria kaufmann repetto. La mostra richiama il pubblico mettendolo in guardia rispetto alle insidie che si nascondono nella sfera informatica. ! Hear Rings !  questo il titolo – esibisce il mondo digitale, lo indaga attraverso oggetti di uso quotidiano e si interroga sul suo potere di manipolare il nostro tempo e i nostri rapporti. I primi protagonisti degli spazi della galleria sono i serpenti di cemento che strisciano lungo il pavimento e diventano il simbolo delle connessioni che si ramificano attraverso la rete. I rettili si stagliano lungo i muri e ne trapassano le superfici attraversando le pareti silenziosamente, fungendo così da trait d’union. La loro presenza lascia presagire una costante ed ininterrotta ragnatela impalpabile di informazioni che costruiamo ogni giorno condividendo dati personali e messaggi privati, dandole così il potere di vigilare sui nostri rapporti, di registrare i nostri dialoghi e determinare i nostri tempi di risposta.

Il serpente, per natura mutante, cambia facilmente pelle e si adatta ad ogni ambiente sopravvivendo anche alle condizioni più aspre, in questo caso si trascina mostrando al visitatore i denti affilati realizzati con un foglio di carta sul quale sono visibili lettere e simboli che fanno riferimento ad una e-mail. La chiocciolina attira l’attenzione soprattutto sui canali, e sulle modalità, usate nella messaggistica odierna, alla incapacità di staccarsi da un dialogo persistente, che appunto si modifica ed adatta a tutte le condizioni possibili, rimanendo aperto e tracciabile anche a nostra insaputa. Dal soffitto dello spazio espositivo piovono sulla testa del visitatore delle linee verticali realizzate con un’illuminazione a led: sono le Email Lines, fili di luce quasi invisibili che si stagliano nello spazio bianco ed interrompono l’incedere del visitatore nella sala.  Queste linee simboleggiano quelle che ogni giorno ci legano l’un l’altro attraverso la rete; ed è come se fossimo appesi a metà tra due superfici, e fluttuassimo legati da un cordone ombelicale tra il mondo reale e quello virtuale.

La dimensione digitale della Hopf guarda anche al passato, rimanda ai colossi di epoca romana che, sprovvisti del corpo-cardine, sono passati alla storia come il dito, la mano, il piede, il volto dell’imperatore dell’epoca. Negli spazi della galleria le statue, create con mattoni rossi, sono piedi, braccia stilizzate, trolley, palle da gioco, oggetti in memoria di una vita fatta di ricordi e di appuntamenti che sono racchiusi nella serie Problems. Infine, il video More è un viaggio visuo-percettivo che proietta chi guarda in un universo extraterrestre dal quale poter osservazione le conseguenze dell’informatizzazione nella nostra quotidianità. La rete e la messaggistica istantanea hanno davvero accorciato le distanze oppure le hanno incrementate dilatandole nello spazio virtuale? Le parole diventano un codice cifrato che trova, attraverso sinapsi digitali, milioni e milioni di combinazioni; così come le congiunzioni astrali, le nostre possibilità di comunicazione sono oggigiorno senza confini. Dallo spazio celeste la camera scende rapidissima sulla terra per fermarsi sullo schermo di un tablet nelle mani di un bambino. I due sono simboli di un futuro prossimo, nel quale la convivenza tra uomo e mondo artificiale si intensifica, lasciando aperto un interrogativo: chi dei due avrà il definitivo controllo sull’altro? C’è tempo fino al 26 marzo per scoprirlo.

Judith Hopf,   !Hear Rings!,   installation view,   kaufmann repetto,   Milano,   2015 - courtesy of the artist and kaufmann repetto,   Milano:New York photo credit Andrea Rossetti
Judith Hopf, !Hear Rings!, installation view, kaufmann repetto, Milano, 2015 – courtesy of the artist and kaufmann repetto, Milano:New York photo credit Andrea Rossetti
Judith Hopf,   !Hear Rings!,   installation view,   kaufmann repetto,   Milano,   2015 - courtesy of the artist and kaufmann  repetto,   Milano:New York photo credit Andrea Rossetti
Judith Hopf, !Hear Rings!, installation view, kaufmann repetto, Milano, 2015 – courtesy of the artist and kaufmann repetto, Milano:New York photo credit Andrea Rossetti
Judith Hopf,   !Hear Rings!,   installation view,   kaufmann repetto,   Milano,   2015 - courtesy of the artist and kaufmann repetto,   Milano:New York photo credit Andrea Rossetti
Judith Hopf, !Hear Rings!, installation view, kaufmann repetto, Milano, 2015 – courtesy of the artist and kaufmann repetto, Milano:New York photo credit Andrea Rossetti