ATP DIARY

A matter of view. Volume 2

[nemus_slider id=”42276″] A cura di Marco Tagliafierro I consumi come nuove possibilità creative,   il design dell’ambiente come potenziale cromia visionaria, il modo di comporre i pezzi, le superfici, l’esercizio formale. La vetrina, lo spazio di vendita come luogo sensoriale. Per il secondo anno, Serpentine Galleries ha collaborato con la Rinascente, sede anche della presentazione, […]

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A cura di Marco Tagliafierro

I consumi come nuove possibilità creative,   il design dell’ambiente come potenziale cromia visionaria, il modo di comporre i pezzi, le superfici, l’esercizio formale. La vetrina, lo spazio di vendita come luogo sensoriale. Per il secondo anno, Serpentine Galleries ha collaborato con la Rinascente, sede anche della presentazione,  a un allestimento speciale nelle sue otto vetrine. Pasted è una mostra realizzata a cura della gallerista londinese, Libby Sellers, che presenta la collezione Serpentine Galleries Wallpaper, in uscita a maggio 2015. Questa collezione inaugurale di wallpaper comprende tredici pattern ad opera di sei grandi nomi, tra cui gli artisti John Baldessari (1931, Stati Uniti), Marc Camille Chaimowicz (1947, Francia), Rosemarie Trockel (1952, Germania), Lawrence Weiner (1942, Stati Uniti), e Ai Weiwei (1957, Cina), lo studio d’architettura SANAA (fondato nel 1995, Giappone). Inoltre sono presentati una serie di wallpaper realizzati da Etel Adnan, Kerstin Brätsch, Beatriz Gonzalez, Raqs Media Collective e altri artisti.

PASTED - Gemma,   Libeskind
PASTED – Gemma, Libeskind

Julia Peyton-Jones e Hans Ulrich Obrist, direttore e co-direttore delle Serpentine Galleries, hanno affermato: “The Serpentine esplora senza sosta nuovi metodi per presentare l’arte, l’architettura e il design. Pasted è un’opportunità unica per trasformare temporaneamente la Rinascente in un’estensione delle nostre Galleries.”

Pasted segue l’impronta di “In a State of Repair” (2014), un’installazione che si ispirava alla mostra della Serpentine di Martino Gamper “design is a state of mind”. Le vetrine della Rinascente sono state allestite con oggetti differenti: accessori, scarpe, libri, giocattoli, dispositivi elettronici, vestiti, sedie e biciclette durante il loro processo di riparazione. Il pubblico era invitato a portare i propri oggetti danneggiati all’artista Gamper. Il designer ha concepito questa installazione per permettere ai consumatori di testimoniare il complicato processo impiegato nel restauro degli oggetti che normalmente viene perso durante la riparazione ordinaria.

Si ringrazia Cristina Pazzi, Karla Otto, per la preziosa segnalazione.

SERPENTINE galleries - La Rinascente Milano
SERPENTINE galleries – La Rinascente Milano

 Le carte, i colori, le geometrie, anche per tirare le fila dei discorsi sul colore, la decorazione, il diverso uso della casa , la piccola produzione, le arti applicate. Il design non è più visto solo per la produzione di serie ma sempre più per una nuova maniera di vivere. Questa esposizione presenta i prodotti creati a partire dal 2008 dall’editore d’arte e designer Jörg Schellmann, che Moroso ha deciso di realizzare e distribuire, integrandoli all’interno della propria proposta progettuale.Il design di Schellmann, influenzato dall’arte contemporanea, al contempo ne riflette la filosofia e la logica propria degli oggetti industriali. In questa mostra i suoi lavori vengono affiancati ai Wall Works di Daniel Buren, Liam Gillick, Donald Judd, Gerhard Merz, ad una scultura di Sol LeWitt e ad una serigrafia di Sarah Morris. Queste opere manifestano i principi formali e fondanti di base dell’arte minimal e concettuale, che sono state di ispirazione per le idee di Jörg Schellmann: le regole ferme al posto delle aperture artistiche, sequenza e ripetizione, il tutto e le sue parti, essenzialità radicale, assenza di decoro e voluta esposizione dalla struttura costruttiva.

Complementari a queste opere, nello showroom Moroso in via Pontaccio a Milano, sono esposte altre installazioni site-specific tratte dal progetto Wall Works, interamente acquisito dalla Nationalgalerie di Berlino.

Si ringrazia Andrea Bruciati per la preziosa segnalazione.

Daniel Buren - Moroso Vis-à-vis,   l’allestimento
Daniel Buren – Moroso Vis-à-vis, l’allestimento

Body Building

Un progetto di Alberto Biagetti e Laura Baldessari a cura di Maria Cristina Didero

Farà male.

Ci vorrà tempo.

Ci vorrà dedizione.

Ci vorrà sacrificio.

Ci vorrà forza di volontà.

Dovrai fare scelte salutari.

Dovrai spingere il tuo corpo al suo massimo.

Ci saranno tentazioni.

Ma, te lo promettiamo, quando raggiungerai il tuo OBIETTIVO ne sarà valsa la pena!

Un estratto dal testo di Maria Cristina Didero pubblicato all’interno del catalogo:

Alberto Biagetti e Laura Baldassari, coppia anche nella vita, condividono una speciale leggerezza, un occhio disincantato sul mondo che ci circonda capace di leggere, assimilare  e  interpretare;  ma soprattutto il loro approccio è caratterizzato da un particolare senso dell’umorismo – in questo  caso, come da dizionario, “l’umorismo è la capacità intelligente e sottile di rilevare e rappresentare  l’aspetto comico della realtà”: qualità condensata in questo progetto dall’unica ambizione di attrarre, affascinare e sedurre sulla base di un preciso ragionamento, ilare e spensierato, come quello che può suscitare il patinato mondo della palestra.

Si ringraziano Alberto Biagetti e Laura Baldassari per la preziosa segnalazione.

Collezione Body Building -  PH: Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti
Collezione Body Building – PH: Delfino Sisto Legnani and Marco Cappelletti

Da Sabato 11 Aprile,   Dimora Artica ospita l’installazione LICAONI, nella quale Giovanni De Francesco ha progettato un sistema di relazioni tra un suo nuovo gruppo scultoreo e altri elementi che per vicinanza o contatto ne amplificano le possibilità semantiche. Il nome dell’installazione è stato ideato dal designer Andrea Branzi su invito dell’artista stesso. Nelle sculture presentate per l’occasione, tipici soprammobili di ceramica smaltata s’intersecano con monoliti di gesso colorato che ne interrompono la sinuosità. Come fossero finalizzati alla creazione di un calco, i solidi geometrici riempiono lo spazio intorno alle forme vagamente organiche della ceramica, dando ad esso una presenza plastica. Il pieno e il vuoto ottengono così entrambi una presenza fisica concreta, espressa nella stessa porzione di spazio.Alle allusioni all’ambiente domestico, luogo in cui l’affettività innata incontra la disciplina dei rapporti sociali, si aggiungono ulteriori innesti, riguardanti l’ambiente lavorativo e la necessaria evasione. Un esotico contrasto nasce dall’incontro del rigore industriale dei basamenti scelti dall’artista, scrivanie Olivetti progettate dallo Studio BBPR negli anni ’60, e la prorompente sensualità espressa dagli still life posti sulle pareti. Le immagini ritraggono le stesse sculture in mostra tra le quali appare un gatto bianco che, come una lussuriosa sfinge postmoderna, accentua l’indefinita dimensione dell’altrove nella quale è immerso lo spazio espositivo, che diviene luogo nel quale la mente può aprirsi a nuove possibili realtà.

Giovanni De Francesco e Dimora Artica ringraziano per il loro contributo: Paolo Benvenuto, Andrea Branzi, Augusto Di Blasi & Ugo, Massimo Faion, Canio Salandra, Galleria Luisa delle Piane.

Il progetto e le sculture sono di Giovanni De Francesco, la cura della mostra è di Dimora Artica, il titolo è di Andrea Branzi, le scrivanie anni ’60 sono della Galleria Luisa delle Piane, le opere fotografiche sono di Giovanni De Franecsco in collaborazione con Canio Salandra. L’idea di Giovanni era ibridare diverse cose, per questo ci sono tutte queste collaborazioni.

GIOVANNI DE FRANCESCO,   installation view presso dimora artica,    (foto di Canio Salandra)
GIOVANNI DE FRANCESCO, installation view presso dimora artica, (foto di Canio Salandra)
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