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Ma che succede a tutto questo ben di Dio? Aspettando la nuova Gamec di Bergamo…

Cattedrale nel deserto o museo d’arte contemporanea all’avanguardia, che sta al passo con altre istituzioni votate all’arte di livello internazionale? Nella ridente cittadina di Bergamo, addetti ai lavori, appassionati di cultura visiva, ma anche semplici cittadini interessati al bene culturale comune, da mesi sono davanti a questo dilemma: quale sarà il futuro della nuova GAMeC, […]

La nuova sede della GAMeC - Ex Magazzini Generali di via Rovelli,   Bergamo
La nuova sede della GAMeC – Ex Magazzini Generali di via Rovelli, Bergamo

Cattedrale nel deserto o museo d’arte contemporanea all’avanguardia, che sta al passo con altre istituzioni votate all’arte di livello internazionale? Nella ridente cittadina di Bergamo, addetti ai lavori, appassionati di cultura visiva, ma anche semplici cittadini interessati al bene culturale comune, da mesi sono davanti a questo dilemma: quale sarà il futuro della nuova GAMeC, la Galleria d’arte Moderna e Contemporanea di Bergamo? Sono anni che si discute, si dibatte, si leggono pareri contrastanti. Ma all’oggi una decisione non è ancora stata presa. Senza contare che, proprio in questi giorni, la GAMeC ha dovuto “prestare” i propri spazi alla grande mostra dedicata a Palma il Vecchio (si badi, budget dell’esposizione: oltre 3 milioni di euro!), “relegando” la prossima mostra dell’artista contemporaneo Cory Arcangel (a cui il Whitney Museum di New York ha dedicato un’ampia personale nel 2011) nella Sala dei Giuristi a Palazzo della Ragione: luogo sicuramente di grande fascino, ma comunque una scelta di ripiego.  Sarà sicuramente un’esposizione eccezionale, fatto sta che non giova molto ad un museo dedicato all’arte contemporanea, dove si chiudono i battenti per fare largo ad altri progetti, ripeto, eccellenti, ma non in linea con la sua vocazione.

Cosa sembra significare tutto ciò? Che Bergamo abbisogna di un museo versatile dove esporre arte moderna ed antica o altri progetti allargati per soddisfare le esigenze espositive temporanee. Questa necessità va di pari passo con un’altra importante esigenza: avere un polo votato esclusivamente all’arte contemporanea. Da qui l’inaccettabile stallo che ha subito la proposta di aprire una nuova GAMeC (si stima anche una data approssimativa, il 2016): un grande museo che possa competere per ampiezza, prestigio e funzionalità con i tanti musei d’arte contemporanea in Europa e nel mondo.

La nuova sede della GAMeC - Ex Magazzini Generali di via Rovelli,   Bergamo
La nuova sede della GAMeC – Ex Magazzini Generali di via Rovelli, Bergamo

Ma torniamo a seguire il dibattito in corso da mesi a Bergamo in merito alla nuova (e agognata)sede museale. 

Tutto è nato da un gesto a dir poco positivo:  la Fondazione Banca Popolare di Bergamo, gruppo Ubi – un ente che, tra i suoi scopi istituzionali, ha la tutela e la diffusione del patrimonio culturale –  ha proposto alla cittadinanza un progetto per trasformare il sito dismesso dei Magazzini Generali di via Rovelli (nella zona est della città, non lontano dalla stazione FF.S) nella nuova GAMeC nonché nel polo artistico della città.  Alcuni parlano di questo “spostamento” come, appunto, la costruzione di una cattedrale nel deserto, difficilmente raggiungibile e lontana dai percorsi culturali cittadini, altri invece – più lungimiranti e al passo con i tempi -, considerano questo intervento come una fruttuosa possibilità: l’ampliamento dello spazio espositivo – la  nuova sede avrebbe a disposizione degli spazi perfettamente funzionale di oltre 5.700 mq, di cui quasi 3.000 mq per le esposizioni, e il resto per gli uffici, la biblioteca e l’attività didattica, oltre che locali adibiti per bookshop, caffetteria, auditorium ecc. -, un nuovo riassetto urbanistico di una zona cittadina altrimenti dimenticata (e qui di casi illustri se ne potrebbero citare a iosa, dalla Tate di Londra all’Hangar Bicocca a Milano, dalla fondazione Beyeler di Basilea all’ex-birreria Loewenbraeu a Zurigo… non dimentichiamoci che non si può dire che il MAXXI di Roma sia proprio a portata di mano!); non ultimo, il recupero di un fabbricato dismesso considerabile, a ragione, come un esempio di archeologia industriale fatta ripristinare a uso museale.

Ma i problemi sono tanti e profondi, intestini se proprio vogliamo dirla tutta. Già oltre due anni fa, anche il noto e saggio gallerista bresciano Massimo Minini ha spezzato una lancia in favore della potenziale nuova GAMeC. All’inizio del 2013 scriveva: “A Bergamo Ubi Banca offre il progetto, la sede e la ristrutturazione, cosa che in tempi di crisi è da non credere. Ma che succede a tutto questo ben di Dio? Succede che, con attitudine tutta italiana, si scatena una bagarre sui cavilli, per cercare di far partecipare all’avventura più soggetti. L’obiezione è che va bene tutto, anzi, grazie banca, che bravi! Ma il progetto è stato fatto da uno studio cittadino, e invece bisognerebbe fare un concorso, magari internazionale…Campa cavallo, e poi sempre questa sudditanza all’estero. Pare un film di Alberto Sordi.”

Che sia un problema di concorso da fare, di inettitudine da parte degli assessori, di poca sensibilità (si pensi che in un articolo recente, il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha detto: “La Gamec a Palazzo della Libertà sarebbe un sogno. Per quell’edificio esiste però un progetto di trasferimento della Prefettura. Anche il Palazzetto dello Sport è un’ipotesi suggestiva: la forma circolare dell’edificio mi ricorda il Guggenheim di New York e ha l’indubbio vantaggio di essere di nostra proprietà. Certo, a quel punto si aprirebbe il problema di una nuova collocazione del palazzetto”.) Non so se avete mai visto il Palazzetto dello Sport o, sarebbe più giusto chiedersi, se Giorgio Gori ha mai visto il Guggenheim…

Ad ogni modo, passa il tempo – gli anni … – e non si riesce a sbloccare questo impasse indecisionale. E’ dal 2010 che se ne parla; è dal 2012 che, dopo la presentazione del progetto in Comune, il Piano Integrato d’Intervento è stato accettato provvisoriamente dal Consiglio comunale e nel luglio 2014 è stato approvato con tutte le integrazioni necessarie. Poi ci sono state le elezioni, l’insediamento del nuovo sindaco e dell’amministrazione comunale. Tutto si è frenato e sono iniziati i dubbi, le controversie burocratiche, i veti incrociati. 

Che dire? 

Sembra che finora l’esitazione e i tentennamenti celino degli interessi ben più rischiosi. Che si faccia chiarezza e che si decida, una volta per tutte, se fare o non fare quello che in potenza potrebbe essere uno dei musei più all’avanguardia in Italia.

Elena Bordignon

La nuova sede della GAMeC - Ex Magazzini Generali di via Rovelli,   Bergamo
La nuova sede della GAMeC – Ex Magazzini Generali di via Rovelli, Bergamo
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La nuova sede della GAMeC – Ex Magazzini Generali di via Rovelli, Bergamo