ATPdiary ha posto una serie di domande agli artisti selezionati per il Premio Maxxi 2014.
Risponde Marinella Senatore
ATP: Mi introduci brevemente al tuo lavoro?
Marinella Senatore: Il focus del lavoro è la partecipazione attiva del pubblico nel processo creativo, processo che si traduce attraverso diversi media, dall’installazione al video, disegno, performance, fotografia. Coinvolgendo talvolta intere comunità, il ruolo che preferisco è quello dell’attivatore di processi creativi collettivi che partano dal basso, e che possano avviare un dialogo tra storia orale e strutture socio-culturali. Nei nostri progetti chiunque può partecipare, utilizzando le piattaforme che creiamo insieme in molteplici modi, riformulando il ruolo dell’autore e quello del pubblico
ATP: The School of Narrative Dance, Roma (2013-2014) è una scuola itinerante e gratuita dove chiunque può insegnare o essere studente. Da quali esigenze nasce questo lavoro?
MS: The School Of Narrative Dance, Roma è una classroom multidisciplinare aperta a tutti, situata nella piazza del museo e disegnata dal collettivo di architetti inglese ASSEMBLE.; le esperienze di narrazione vissute durante le lezioni confluiranno in una performance di teatro-danza parte del progetto e diretta dalle coreografe del collettivo berlinese ESPZ. Il percorso espositivo prosegue dunque con l’esposizione di un “archivio” di lavori precedenti realizzati dai partecipanti e di lavori in fieri.Il desiderio principale era dare la possibilità ai partecipanti di produrre forme di narrazione alternative attuate attraverso il linguaggio del corpo. Sin dall’inizio la School ha focalizzato i suoi programmi sui processi di alfabetizzazione, costituendo a volte un’opportunità per le diverse comunità di pensare e vivere collettivamente, integrando le svariate possibilità di narrazione con discipline come il teatro, il movimento scenico, ma anche l’aritmetica, la poesia, l’illuminazione, la storia orale, la scrittura. Si tratta di un approccio didattico alternativo che privilegia condivisioni di saperi ed esperienze che non prevedono nessun limite di età, conoscenza o titolo di studio. Altro scopo per me molto importante rimane il coinvolgendo delle energie e delle risorse del luogo, unite all’idea di avvicinare centinaia di cittadini alle istituzioni locali, università, scuole, gruppi di teatro, musei, documentando l’intero processo di preparazione e di lavoro.
ATP: I lavori creati dal pubblico durante le lezioni saranno raccolti in delle teche ed esposti all’interno del museo. In quali modi potranno fruirne i visitatori del museo che non hanno partecipato alla scuola itinerante costruita sulla piazza?
MS: L’insieme dei lavori costruiranno in qualche modo, del tutto spontaneo, il racconto delle esperienze narrative delle lezioni; dunque disegni, testi, annotazioni o riflessioni degli “studenti” offriranno l’idea di ciò che ciascuno ha scelto di prendere dalla personale esperienza e dall’incontro delle varie collettività in gioco. Quello che spero, come sempre, emerga è il risultato di un processo di condivisione di saperi ma anche di esperienze, dove il mio ruolo, il ruolo dell’artista diventa quello di attivatore del processo stesso, input creativo dal quale far nascere di conseguenza un’opera vera e propria.
Potenzialmente, come in tutti i lavori ad oggi realizzati, il visitatore ha sempre la possibilità innanzitutto di sentirsi un possibile partecipante, (“potrei averlo fatto anche io” è uno dei commenti più ricorrenti) dunque un’empatia senz’altro considerevole, e poi la School of Narrative Dance prosegue fino al 28 Settembre, e chiunque può seguirne le lezioni, o curiosare semplicemente in qualunque momento. Anche nelle mie recenti mostre retrospettive, che presentano il lavoro degli ultimi dieci anni (Castello di Rivoli “Building Communities” e Museo d’Arte Contemporanea di Santa Barbara, California, n.d.r.) c’è sempre da parte mia, una grande attenzione, che è ovviamente un punto di studio ancora aperto, di come la partecipazione sia poi potenzialmente fruibile dal visitatore che non ha attivamente collaborato, e in alcuni casi risolvo facendo attivare da lavori del passato dei nuovi progetti, in altre c’è un sistema di fruizione che può far sentire la possibilità dell’inclusione, e ovviamente questo tipo di ricerca continuerà nel futuro e con modalità sempre nuove.
(Ha collaborato Matteo Mottin)
Sulla piazza del museo e nel corpo scale del MAXXI il percorso prosegue con The School of Narrative Dance, Rome (2011-2014) di Marinella Senatore, una scuola itinerante e gratuita dove chiunque può insegnare o essere studente, e in cui il pubblico diventa protagonista del processo di costruzione dell’opera. La classe costruita sulla piazza dal collettivo di architetti inglese ASSEMBLE, è concepita come un set ideale per ospitare lezioni della più ampia gamma di discipline e mestieri. Le esperienze delle lezioni confluiranno poi in una performance di teatro-danza diretta dalle coreografe del collettivo berlinese ESPZ. Il progetto espositivo prosegue poi nel corpo scale del MAXXI, dove teche accolgono i lavori frutto delle lezioni.
Yuri Ancarani | Micol Assaël | Linda Fregni Nagler | Marinella Senatore
28 maggio – 21 settembre 2014