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The Art of Living ☛ Triennale di Milano

Inaugura oggi, alla Triennale di milano,   The Art of Living  (fino al 27 aprile), a cura di Francesca Taroni, Ico Migliore e Filippo Romeo. Il progetto – a cura di Living-Corriere della Sera Interiors Magazine – ha come principale obiettivo quello di raccontare il design italiano, la sua creatività, le sue eccellenze.  Una mostra che si […]

The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore

Inaugura oggi, alla Triennale di milano,   The Art of Living  (fino al 27 aprile), a cura di Francesca Taroni, Ico Migliore e Filippo Romeo.

Il progetto – a cura di Living-Corriere della Sera Interiors Magazine – ha come principale obiettivo quello di raccontare il design italiano, la sua creatività, le sue eccellenze.  Una mostra che si propone di raccontare il dialogo tra design e arte contemporanea.

L’arte contemporanea, con le sue molteplici forme espressive, entra negli ambienti domestici e costruisce un racconto inedito con pezzi storici e arredi del design contemporaneo. Gli ingredienti sono le icone del design, i pezzi più significati del design contemporaneo e gli allestimenti degli artisti.

L’allestimento della mostra è stato realizzato con la collaborazione dei seguenti artisti:  Nicola Gobbetto, Paolo Gonzato, Marco Andrea Magni, Alice Ronchi e Francesco Simeti. Il progetto e l’allestimento sono firmati da Migliore+Servetto Architects.

Alcune domande al curatore Filippo Romeo

E’ arrivato l’appuntamento del design più atteso dell’anno. Il Salone del Mobile di Milano ospiterà la mostra “The Art of Living”, nella prestigiosa sede della Triennale. Da dove nasce il progetto? 

Filippo Romeo: La mostra nasce da un’idea di Francesca Taroni, direttore di Living – Corriere della Sera interiors magazine, e dalla rubrica ‘Arredare con l’arte’ che scrivo per il giornale. L’obiettivo era raccontare la relazione tra opere d’arte e spazio della casa. Quanto un quadro, una scultura, un’installazione influenza lo scenario domestico? E soprattutto, può un pezzo di design condizionare un’opera site specific?  

Dunque un’inevitabile relazione arte-design. In base a quali criteri hai scelto gli artisti? Che relazione hai cercato di creare tra il mondo dell’arte e quello del design?

F.R.: Dopo aver strutturato il tema della mostra abbiamo deciso di scegliere solo artisti italiani – Nicola Gobbetto, Paolo Gonzato, Marco Andrea Magni, Alice Ronchi, Francesco Simeti – che lavorassero con media e linguaggi completamente differenti. A ognuno di loro abbiamo affidato due ambienti della casa. Il rapporto tra arte e design sarebbe stato dunque un processo naturale, perché ciascuno avrebbe dovuto immaginare il suo intervento in uno spazio specifico: dalla reading room al living.

Parliamo ora più specificatamente del lato artistico. Visitando il progetto, non si ha l’impressione che l’arte, nella casa del design quale è la Triennale, abbia un ruolo marginale, anzi sono stati realizzati progetti d’arte veri e propri, tutti site-specific. Come si relaziona in questo caso l’arte con lo spazio del design?

F.R.: Siamo molto soddisfatti perché ognuno dei cinque artisti invitati ha creato per noi opere inedite, realizzate ad hoc per i dieci ambienti della mostra. E lo studio Migliore + Servetto Architects si è occupato di disegnare un allestimento in grado di valorizzare questa caratteristica. Marco Andrea Magni ha realizzato due lavori ispirati alla figura di Giovanni Muzio, architetto della Triennale, creando delle opere poetiche e sensuali legate al living e alla reading room; Paolo Gonzato ha spinto al massimo il suo linguaggio psichedelico trasformando la dining room e l’ambiente kitchen in uno spettacolo di colori; Nicola Gobbetto ha pensato il boudoir di una diva Anni 50 e l’ingresso della casa ispirandosi a Magritte; Francesco Simeti ha ‘vestito’ con i suoi wallpaper fatti di immagini stratificate la zona outdoor e l’home office domestico; Alice Ronchi ha ripensato la spa domestica e il luogo del relax con le sue sculture bi e tridimensionali.

Cosa significa per te, architetto-giornalista-art-curator, “The Art of Living”? E “Arredare con l’arte”?

F.R.: Le attività di cui mi occupo sono strettamente legate, in maniera naturale. Scrivere di design comporta fare riflessioni sullo spazio della casa e mettere in luce le contaminazioni con il mondo dell’arte. E curare una mostra come The Art of LIving è la chiusura del cerchio!

Quale elementi per ogni artista porteresti a casa tua?

F.R.: Certamente: vorrei mettere sul divano uno dei ‘velluti’ di Marco Andrea Magni; trasformare l’ingresso con un wall painting di Paolo Gonzato; posizionare in soggiorno una scultura di Alice Ronchi; rivestire la parete del letto con un wallpaper di Simeti e avere un video di Nicola Gobbetto fisso nella mia tv!

Per concludere, che appuntamenti del Salone del Mobile ci consigli?

F.R.: C’è l’imbarazzo della scelta: in ogni zona della città ci sarà qualcosa di interessante. Il consiglio da seguire è tenere gli occhi aperti e divertirsi…

(Intervista raccolta da Marco Arrigoni)

Marco Andrea Magni,   Andare da lui significava compiere un piccolo viaggio verso le stelle -  - The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
Marco Andrea Magni, Andare da lui significava compiere un piccolo viaggio verso le stelle – – The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore
Nicola Gobbetto,   Perfection isn't easy,   but it's me!' - The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
Nicola Gobbetto, Perfection isn’t easy, but it’s me!’ – The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore
Paolo Gonzato,   Out of stock - The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
Paolo Gonzato, Out of stock – The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore
Francesco Simeti,   Along the Riverbank - The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
Francesco Simeti, Along the Riverbank – The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore
Alice Ronchi,   Turchino - The Art of Living,   Triennale Foto Piero Belfiore
Alice Ronchi, Turchino – The Art of Living, Triennale Foto Piero Belfiore