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Fantastica? La 18° Quadriennale di Roma al Palazzo delle Esposizioni, Roma

Il visitatore è lasciato libero di scegliere come affrontare la visita ma, muovendosi tra le diverse sezioni che si intrecciano tra di loro, ne nasce un percorso tortuoso che confonde.

Il grande battage pubblicitario dei mesi che hanno preceduto l’apertura della Quadriennale di Roma ha sicuramente creato delle aspettative molto alte su questa 18° edizione che si proponeva essere “…un grande progetto corale che racconta la scena dell’attuale arte contemporanea italiana post Duemila…” attraverso un progetto che intrecciava all’arte molte altre competenze per creare un’unica fantastica visione “…dell’arte dell’oggi…”.

La realizzazione è stata resa più complessa dalla improvvisa scomparsa di Luca Beatrice che aveva concepito “Fantastica”, determinando una comprensibile interruzione dei lavori portati poi a termine da Andrea Lombardinilo e dai curatori designati da Beatrice stesso. Il risultato finale appare un po’ frammentato rispetto all’intenzione iniziale,girando per le sale si percepisce poco quel tutt’uno armonico ventilato nelle premesse. 
Il visitatore è lasciato libero di scegliere come affrontare la visita ma, muovendosi tra le diverse sezioni che si intrecciano tra di loro, ne nasce un percorso tortuoso che confonde. Le bianche strutture che suddividono gli spazi del piano terra creano infatti una sorta di labirinto, i velari che introducono i vari temi, riportando il pensiero di ciascun curatore, sono leggeri e quasi trasparenti, in alcuni casi poco visibili e non facilitano l’orientamento. 
La proposta è comunque ampia e sfaccettata, cinquantaquattro gli artisti e artiste invitati, tanti i temi e i media artistici rappresentati, pittura, scultura, fotografia, video, performance e installazioni affiancati da un ricco “public program” composto da incontri, conversazioni con i curatori e laboratori per bambini e ragazzi che completano il programma espositivo.

All’ingresso, sotto la rotonda centrale, accoglie il pubblico la scenografica installazione Foresta secondaria di Giulia Cenci (1988) che propone un ecosistema in cui artificialità e materia vivente si intrecciano. Sul lato opposto spiccano le sculture di Lorenzo Vitturi (1980), una sovrapposizione di materiali e tecniche, risultato di un viaggio della memoria da Venezia al Perù compiuto dall’artista sulle orme del padre. 

18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Bonami. Nella foto, l’opera di Giulia Cenci, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Bonami. Nella foto, le opere di Lorenzo Vitturi e Bea Scaccia, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Bonami. Nella foto, le opere di Luca Gioacchino Di Bernardo, Cecilia De Nisco e Lupo Borgonovo, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

Intorno si aprono le sezioni che compongono la mostra affidate a cinque curatori diversi. Francesco Bonami con Memoria piena. Una stanza tutta per sé ha convocato 12 artisti, tutti alla prima esperienza in Quadriennale, ai quali ha offerto uno spazio per realizzare tante piccole personali, per stimolare l’attenzione sull’identità di ciascuno. Il percorso si sviluppa tra le 60 tigri in ceramica, immagine simbolica e alter ego di Shafei Xia (1989), le piccole tele di Chiara Enzo (1989) in cui ogni frammento richiama vissuti e suggestioni e l’enigmatico Dioniso di Jem Perrucchini (1995), in cui la materia pittorica si unisce a eredità culturali. 

Si è voluto concentrare sul principio dell’atto creativo Francesco Stocchi chedistaccandosi da una tematica predefinita, Senzatitolo la sua sezione, ha pensato ad uno spazio immersivo in cui trovano posto i reticolati di Adelaide Cioni (1976) che avvolgono morbidamente la sala, il suggestivo Compianto di Luca Bertolo (1968), forse l’unica opera che tratta una tematica attuale e il ragno meccanico di Arcangelo Sassolino (1967) che domina la sala e cattura l’attenzione.

Parte invece dall’autoritratto Luca Massimo Barbero, riflettendo sulla doppia accezione di ciò che mi rappresenta e ciò da cui mi faccio rappresentare, offrendo agli artisti pannelli recto/verso, lasciando ad ognuno la libertà di gestire i due lati. Una sezione ampia in cui la pittura predomina, Emilio Gola (1994)non si ritrae ma partecipa alla scena attraverso uno sguardo sopraelevato su oggetti e immagini di giovani amici, mentre si concentra su di sè Roberto De Pinto (1996), per il quale la rappresentazione del proprio corpo non è autocelebrazione ma messa in discussione. Generano mistero e curiosità gli autoritratti-paesaggio di Siro Cogusi (1980) per finire con lo spazio dedicato a Vedovamazzei (Stella Scala e Simeone Crispino) che presenta un gruppo di opere fra cui una reinterpretazione dissacrante del ritratto di Costanza Bonarelli di Bernini, stravolgendone il volto in una forma non definita, senza identità.

18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, le opere di Luca Bertolo, Arcangelo Sassolino, Valerio Nicolai, Adelaide Cioni, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, le opere di Lulù Nuti, Valerio Nicolai, Adelaide Cioni, Luca Bertolo, Martino Gamper, Pietro Roccasalva, Arcangelo Sassolino, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Francesco Stocchi. Nella foto, le opere di Arcangelo Sassolino, Pietro Roccasalva, Lulù Nuti, Adelaide Cioni, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

In fondo al grande salone, in una posizione un po’ nascosta, trova sede la sezione curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera, forse la più innovativa, che propone un focus sulle nuove possibilità di espressione della fotografia e sul suo uso nell’arte contemporanea, partendo dall’ossessione attuale per il visivo. Giovanni Ozzola (1982) lavora sul vuoto e sulla distanza, invitando ad osservare una fotografia del cielo di Tenerife su una riproduzione della volta a crociera  di una delle celle del convento di San Marco a Firenze affrescate dal Beato Angelico, Jacopo Benassi (1970) nella sua ricerca va oltre i classici confini della fotografia arrivando ad una commistione con altri linguaggi dell’arte, mentre Irene Fenara (1990) salva dall’oblìo le immagini prodotte dai sistemi di sorveglianza per rivelarne le potenzialità estetiche ed evocative. 

Alessandra Troncone ha invitato artisti nati tra il 1982 e il 1996 ad esplorare immagini del corpo tra l’umano e il non umano. Diverse le chiavi di lettura, dalla mappa a parete di Diego Cibelli (1987) in cui disegni astratti e sculture in porcellana si focalizzano sulla nozione di metamorfosi, al mostro contemporaneo protagonista della complessa installazione di Agnes Questionmark (1995), entità fluida e anfibia, costituito da una pasta ricavata da scarti urbani e residui organici, fino al singolare quanto costoso processo  proposto da Enrico Vivarella(1989) che trasforma il DNA  dei visitatori in filamenti che vanno a comporre un arazzo, diverso per ciascuna persona. 

18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Luca Massimo Barbero. Nella foto, opere di Marta Spagnoli, Roberta Orio, Matteo Fato, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Luca Massimo Barbero. Nella foto, opere di Emilio Gola, Siro Cugusi, Roberto de Pinto, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Luca Massimo Barbero. Nella foto, opere di Gianni Caravaggio, Luca Marignoni, Paolo Bini, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano

Salendo al piano superiore, lungo il ballatoio prende corpo I giovani e i maestri: la quadriennale del 1935, una sorta di appendice storica, curata da Walter Guadagnini, con cui si è voluto rendere omaggio alla storica edizione del 1935 che vide più di 1700 opere esposte e 700 artisti invitati. L’allestimento qui è radicalmente e volutamente diverso, acquista colore e incornicia circa 40 opere, scelte tra gli artisti che allora, giovani o esordienti, parteciparono all’evento. Dopo un disorientamento iniziale dato dalle poche indicazioni utili a comprendere la mostra, la bellezza dei capolavori esposti prende il sopravvento e merita di dedicargli del tempo. Il risultato è una panoramica certamente sintetica ma con il pregio di rendere visibili opere molto significative e non facilmente visibili al pubblico, come ad esempio la Figura con ventaglio di Milena Pavlović Barilli, Europa (1934) di Leonor Fini, Sette pennelli (1934-35) di Corrado Cagli, La piena del Tevere (1934) di Giuseppe Capogrossi e i cartoni di Mario Sironi per la vetrata la Carta del lavoro (1931-32). Fanno da sfondo alle opere dei maestri pannelli con grandi riproduzioni di immagini dell’epoca che però risultano un po’ penalizzate, forse avrebbero meritato una maggiore visibilità, permettendo così un suggestivo e immediato flash-back tra l’allestimento attuale e quello del 1935, trovandoci negli stessi spazi del medesimo palazzo di allora. Preziosi e interessanti i documenti e le corrispondenze provenienti dall’Archivio storico della Quadriennale e prestati da Istituzioni pubbliche e private che permettono di rivivere l’atmosfera e le varie fasi organizzative di quella storica edizione.

Completata la visita rimane la sensazione di una Quadriennale poco coinvolgente e di difficile fruizione per un pubblico ampio, l’assenza di supporti esplicativi e i cartellini delle opere seminascosti non aiutano il visitatore ad incuriosirsi e a immergersi nelle diverse chiavi di lettura dei temi proposti né nelle molteplici visioni che le opere esposte propongono. Resta una panoramica indubbiamente varia ma un po’ asettica, in cui la figura e il pensiero dei curatori tende a prendere il sopravvento sul lavoro e sul pensiero degli artisti. 

Fantastica rimarrà aperta fino al 18 gennaio 2026.

18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Alessandra Troncone. Nella foto, opere di Iva Lulashi, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Alessandra Troncone. Nella foto, opere di Diego Cibelli, Camilla Alberti, Roberto Pugliese, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Alessandra Troncone. Nella foto, l’opera di Agnes Questionmark e, in fondo, opere di Iva Lulashi, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera. Nella foto, opere di Irene Fenara e Teresa Giannico, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera. Nella foto, opere di Giulia Parlato, Eleonora Agostini, Davide Tranchina, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, Fantastica, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento della sezione curata da Emanuela Mazzonis di Pralafera. Nella foto, opere di Giulia Parlato, Eleonora Agostini, Davide Tranchina, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, panoramica dell’allestimento, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento. Nella foto le opere di Gianfilippo Usellini, Gisberto Ceracchini, Cagnaccio di San Pietro, Farpi Vignoli, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento. Nella foto le opere di Farpi Vignoli, Milena Pavlović Barilli, Carlo Levi, Filippo de Pisis, Luigi Bartolini, Giorgio Morandi, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano
18° Quadriennale d’arte, I giovani e i maestri: la Quadriennale del 1935, Palazzo Esposizioni Roma, 11 ottobre 2025 – 18 gennaio 2026, veduta dell’allestimento. Nella foto le opere di Fausto Pirandello, Antonio Donghi, Luigi Trifoglio, courtesy Fondazione La Quadriennale di Roma, Fotografia Agostino Osio – Alto Piano