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Essere galassia | Laure Prouvost alle OGR Torino 

Laure Prouvost presenta alle OGR la nuova installazione “We Felt a Star Dying”: un’esplorazione della logica paradossale della fisica quantistica e delle tecnologie che ne derivano.

Noi siamo la galassia. Dentro la balena.
Noi siamo quantum. Tutto è quantum. 

Nulla è newtoniano… Siamo infinitamente piccoli e infinitamente grandi. 
Sentiamo quando una stella muore. 

Laure Prouvost

“Quantum” significa “quantità” (dal latino) e si riferisce a una quantità elementare e indivisibile di una grandezza, come nell’energia e nella meccanica quantistica. Laura Prouvost, nella sua mostra ospitata alle OGR fino al 10 maggio 2026 – co-commissionata dalle OGR Torino con LAS Art Foundation, a cura di Samuele Piazza – ci mette a confronto con una realtà molto materica e al tempo sfuggente, liquida. “Noi siamo la galassia”, “Noi siamo quantum”: l’artista ci invita ad entrare in una dimensione dialogica, dove l’infinitamente grande (la galassia) e l’infinitamente piccolo, tanto da essere indivisibile, stabiliscono delle analogie, sembrano funzionare allo stesso modo.
Già il titolo sembra una frase presa a prestito da un componimento poetico, We Felt a Star Dying, una suggestione che ci ricorda quando sia tutto connesso nell’universo, ogni cosa ha una circolarità, dei nessi, degli intrecci, spesso non percepibili, ma reali. 
Frutto di una lunga ricerca e di fruttuose collaborazioni – l’artista ha lavorato in dialogo con il filosofo Tobias Rees e lo scienziato Hartmut Never – la mostra è una lettura molto personale su cosa significa costruire macchine da una prospettiva quantistica; l’artista sperimenta con un modello di intelligenza artificiale appositamente sviluppato, basato su dati manipolati da fenomeni quantistici.
Da sempre Prouvost ha sperimentato attraversando il sottile, e spesso incomprensibile, relazione che lega l’essere umano a due mondi: quello estremamente reale fatto di pesantezza, oggetti, meccanismi, dinamiche sociali o famigliari, insomma la realtà quotidiana che tutto ingloba, con un altro mondo, quello più evanescente degli affetti, delle sensazioni, dei legami ‘panteistici’ che ci collegano al mando, alle telepatie che si innestano tra uomini, natura e tutte le forme di alterità che ci portiamo dentro. 

Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025 Installation view at OGR Torino. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino Photo: Andrea Rossetti

Alle OGR – e in precedenza negli spazi industriali di Kraftwerk a Berlino – Prouvost allarga il suo piano d’azione interrogandosi su cosa significa percepire la realtà da una prospettiva quantistica. Scoperta felice, si rende conto che questo nuovo ‘livello di realtà’, per molti versi ampia la sua capacità di costruire mondi in cui la logica si increspa, le narrazioni si frammentano o moltiplicano, e laddove la complessità della materia diventa formule aride e intrecci matematici, in realtà la meccanica quantistica le si rivela come una prospettiva perfetta per costruire nuove esperienze e rilevare inaspettate forme di visioni. 
Per ‘generare’ la mostra We Felt a Star Dying l’artista ha lavorato con un computer quantistico, dandole la possibilità di scoprire che esso abbraccia concetti basilari come l’imprevedibilità e l’instabilità che nella sua prospettiva, anziché essere dei ‘limiti’ in quanto incontrollabili, in realtà le hanno dato la possibilità di ‘aprire’ a livelli di realtà inimmaginabili. 
Studi, ricerche, scoperte hanno portato la Prouvost a costruire un luogo dove luci, odori, suoni e movimenti hanno vita a un ambiente immersivo, multisensoriale non ultimo sinestetico dove stimoli visivi, uditivi e olfattivi si liberano per evocare sensazioni e associazioni che vanno oltre la normale percezione. Giocando con l’inaspettato e l’incomprensibile, l’artista ci immerge nell’instabilità e nell’infinità generativa tipiche dei sistemi quantistici. 
L’idea di base si gioca su un ritmo sonoro e visivo fortemente disintegrato dove, attraversando il Binario 1 delle OGR, abbiamo la sensazione di fluttuare in un ‘universo’ in perpetuo cambiamento. 

Già dai primi passi, ostacolati da sabbia, rami e foglie sparpagliati sul pavimento, abbiamo la sensazione di transitare in un ambiente sì, modificato, ma sottilmente conosciuto, riconosciamo il crepitio delle foglie calpestate, il leggero scivolare della sabbia sotto piedi.

Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025 Installation view at OGR Torino. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino Photo: Andrea Rossetti

 Il buio, spesso quasi totale, è interrotto da lampi, raggi e fasci di luce provenienti dalle sculture sospese Cute Bits che si muovono per generare prismi luminosi. Il titolo delle opere è una deformazione dei qubit, le unità fondamentali dell’informazione quantistica; esse incarnano il principio dell’entanglement: oscillano in ritmi speculari, connesse anche quando appaiono distanti. Le sculture ‘abitabili’ evocano presenze cosmiche e frammenti di macchine, e sono formate da materia organica e minerale. Entrando nel loro ‘corpo’ possiamo respirare profumi metallici mentre voci sussurrano il lessico poetico del quantum.
Domina lo spazio la grande scultura cinetica The Beginning, descrivibile come una gigante medusa fluttuante nello spazio. L’analogia con l’animale planctonico ci aiuta a capire, per molti versi il concetto dell’ “interconnessione quantistica”, ossia l’idea che gli oggetti non siano definiti in modo isolato, ma solo attraverso le loro relazioni. L’interconnessione quantistica è un fenomeno in cui le particelle diventano collegate in modo tale che lo stato di una influenza istantaneamente quello dell’altra, indipendentemente dalla distanza che le separa. Ecco che ritorna l’entanglement quantistico.

“We Felt a Star Dying cerca di innescare uno spostamento dalle nostre abitudini newtoniane di traduzione del mondo verso una realtà quantistica, con i suoi micro-spiriti liberi e i suoi stati di entanglement (interconnessione).” Spiega la Prouvost. Rispondendo alle macchine che un tempo abitavano le OGR, la grande scultura cinetica sembra sussultare ed espandersi con una propria sensibilità: il suo nucleo termico registra le variazioni di calore, traducendole in mutamenti visibili. I fluttuanti ‘tentaticoli’ si muovono in sincronie intermittenti, incarnando la danza dei sistemi quantistici. 

Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025 Installation view at OGR Torino. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino Photo: Andrea Rossetti

Al centro dello spazio il video che da il titolo alla mostra, We Felt a Star Dying: un grande ‘occhio’ circolare osservabile solo alzando la testa. Le prime immagini mostrano una mano che tenta di togliere della terra e aprirsi un varco per permetterci di vedere oltre, l’aldilà. La lunga carrellata di visioni intreccia filmati sperimentali – microscopi, droni, termocamere – con immagini elaborate da un computer quantistico, che si dissolvono e si ricompongono assecondate con l’effetto del rumore. La colonna sonora di KUKII fonde canti devozionali provenienti da tutto il mondo con cori scritti da Prouvost e Paul Buck. Le visioni, liquide e ambigue, traslano visioni microscopiche come batteri, polveri, fluidi (corporei o artificiali) con prospettive paesaggistiche dagli infiniti orizzonti dove voli di uccelli si intrecciano a selve oscure, acque profonde o melmose, superfici che potrebbero essere le ali di farfalle o la pelle di serpenti, campi coltivati, pesci rossi che sguazzano, ma anche la curiosità di un gatto, il mistero della luna. Visioni olistiche dove cose apparentemente disparate, sembrano fondersi e intrecciare continue e imprevedibili connessioni. 

Per analogie ed allusioni, intrecciando micro e macro, squadernando l’ordine prevedibile della ‘causa ed effetto’, la Prouvost, grazie ai processi quantistici ci libera dalla logica del probabile – e aggiungerei del intuibile – per espandere la nostra prospettiva sul mondo.
Come chiosa il filosofo Tobias Rees, l’artista ci sottrae “dai dualismi moderni: naturale/tecnico, umano/ macchina, vivente/non vivente. Prouvost abbraccia questa liberazione e la rende tangibile, trasformando la meccanica quantistica da teoria astratta a esperienza sensibile e condivisa.” 

Cover: Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025 Installation view at OGR Torino. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino Photo: Andrea Rossetti

Laure Prouvost, WE FELT A STAR DYING, 2025 Installation view at OGR Torino. Commissioned by LAS Art Foundation and OGR Torino Photo: Andrea Rossetti