Settembre è il mese deputato ad un nuovo inizio, nuovi progetti da pianificare per i mesi successivi. In molte città europee, secondo una prassi ormai consolidata, l’inizio della nuova stagione espositiva delle gallerie d’arte prende il via con una apertura contemporanea degli spazi. Questa consuetudine ha iniziato a prendere piede anche a Roma con il Gallery Weekend di maggio a cui ora si è aggiunta la prima edizione della San Lorenzo Gallery Night, svoltasi lo scorso 20 settembre. L’iniziativa ha visto coinvolte quattro tra le gallerie principali del quartiere San Lorenzo, storico quartiere universitario del quadrante sud-est della capitale, che hanno aperto i loro spazi dopo la pausa estiva in un opening condiviso.
Ne è nato un vivace flusso non solo di appassionati, galleristi e artisti ma anche di numerosi visitatori occasionali che attraverso un piccolo tour tra le strade del quartiere hanno potuto venire a contatto con le opere di molti artisti in modo semplice e accessibile.
Diverse le proposte, particolari e diversificate, dedicate sia ad artisti affermati che emergenti, espressioni della ricerca specifica di ciascuno spazio espositivo.


Monitor ha presentato la personale dell’artista portoghese Diogo Pinto (1993) che inaugura in contemporanea una personale anche nella sede di Lisbona della stessa galleria. Le due mostre fanno parte di un unico progetto in cui Pinto si focalizza sull’Expò ‘98, evento che coinvolse Lisbona con interventi importanti sia architettonici che urbanistici, promettendo un profondo sviluppo sociale ed economico, obiettivo non completamente raggiunto secondo l’artista. Attraverso una tecnica pittorica molto precisa e l’uso di colori ricchi e pastosi, Pinto rappresenta e rivisita alcuni dei simboli dell’evento, un pesce, un piatto tradizionale, il girasole (mascotte della manifestazione), il Ponte Vasco de Gama, ognuno dei quali diventa una micronarrazione attraverso cui l’artista dà voce a proprie considerazioni politiche, sociali e culturali.
Coinvolge lo spazio esterno la galleria Matéria che apre la stagione con la terza edizione di Luci di via a cura di Giuliana Benassi. Prendendo spunto dalle luci delle imbarcazioni utilizzate per rivelare agli altri la propria presenza, il progetto occupa lo spazio urbano circostante e i muri perimetrali della galleria, trasformando i punti luce in interventi artistici. L’artista Wang Yuxiang (1997), coinvolto per questa apertura, si appropria anche dello spazio interno con l’intervento scultoreo Non abbiamo più misteri, creando un suggestivo gioco di luci, ombre, vibrazioni dovute al movimento dei visitatori, in un dialogo tra la natura e la sua simulazione, in cui la luce sia naturale che artificiale ne è parte integrante. Uscendo dalla galleria, la finestra esterna offre l’occasione al pubblico di conoscere i lavori di Miranda López Ortega (2002), giovane artista ecuadoregna al suo esordio.



Il disegno come espressione spontanea, suggestiva che non necessita di perfezione è invece il filo conduttore della corposa collettiva a cura di Lorand Hegyi dal titolo A Jorney Inward – Urban Rumors, allestita negli spazi della galleria Gilda Lavia. Attraverso due percorsi che si fondono, si incontrano artisti che indagano il loro mondo interiore e introspettivo rispetto alla realtà di tutti i giorni ed altri nei cui disegni visioni utopistiche si affiancano a loghi ed emblemi della vita urbana. Una carrellata di opere grafiche che spazia, tra gli altri, dai disegni architettonici di Marina Paris (1965) alle figurine sospese nel tempo di Elzèvir ai disegni acquerellati su carta perforata, evocativi e inquietanti, di Anya Belyat Giunta (1975).
Da poco presente nel quartiere, la galleria Monti8 apre con una personale di Pacifico Sillano (1986) che propone una serie lavori realizzati nel 2025 in cui l’artista focalizza la sua attenzione sul torso maschile. Attraverso l’elaborazione di immagini raccolte da riviste porno gay degli anni ’70, che costituiscono sempre la sua base di partenza, l’artista newyorkese estrapola particolari, li ingrandisce, rielaborando immagini che lasciano intuire cosa ci sia oltre la rappresentazione.
L’atmosfera già festosa che si respira nelle strade di San Lorenzo, molto frequentate soprattutto di sabato sera per la presenza di numerosi locali, si è arricchita con questa iniziativa di una folta partecipazione di pubblico. Volontà comune manifestata dalle gallerie è riproporla annualmente, arricchendola anche di ulteriori appuntamenti comuni nel corso dell’anno, per creare una rete di collaborazione volta a fare “massa critica” e a rilanciare la vocazione artistica del quartiere che negli anni ‘80 ha ospitato, nell’ex fabbrica del Pastificio Cerere , gli artisti romani della cosiddetta “Scuola di San Lorenzo” e che tutt’ora vanta una notevole concentrazione di atelier , gallerie e spazi culturali.
Cover: Monitor – Diogo Pinto – Installation views – photo Giorgio Benni





