
Dopo la prima edizione, che ha visto la realizzazione dell’opera le masche di Giulia Cenci nel comune di Rittana, la seconda edizione di Radis, sempre affidata a Marta Papini – e nuovamente ideato e promosso dalla Fondazione Arte CRT in collaborazione con la Fondazione CRC – vede protagonista l’artista kosovaro Petrit Halilaj, con una nuova opera realizzata nella Borgata Valdibà, nel territorio di Dogliani (CN).
Le due istituzioni, Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, sostengono e promuovono il progetto di arte nello spazio pubblico Radis, ideatore di una serie di progetti che, iniziati nel 2024 con l’intervento della Cenci, prosegue con Halilaj, e continuerà fino al 2027 portando a compimento opere nello spazio pubblico attraverso un percorso di coinvolgimento attivo di abitanti, enti locali e associazioni. Le nuove produzioni, in dialogo con le storie locali e il paesaggio, contribuiranno a creare un nuovo immaginario condiviso e potranno diventare leva per un turismo attento all’ambiente e alla sostenibilità.
La curatrice Marta Papini ha scelto Petrit Halilaj (1986, Kostërrc, Kosovo) per la seconda edizione del progetto invitandolo a intervenire nella Borgata Valdibà. L’area si trova in un punto panoramico nel cuore delle Langhe, lungo una strada che conduce da Dogliani a Monforte d’Alba. Qui, accanto alla Chiesa di San Bartolomeo e alla sua canonica, c’è un piccolo edificio a due piani che fino agli anni Sessanta era la scuola di borgata, il punto di riferimento per tutti le bambine e i bambini del territorio circostante. Al posto dell’edificio, ormai non più agibile, Petrit Halilaj realizza un’opera dalla serie Abetare, creata a partire da disegni incisi sui banchi di scuola.
Iniziata nel 2015, Abetare parte dall’archiviazione dei disegni trovati sui banchi nella ex scuola di Runik (Kosovo), villaggio dove Halilaj è cresciuto. In questi dieci anni l’artista ha creato un archivio di disegni da cui attinge per creare sculture monumentali in acciaio o bronzo, ispirate all’immaginario infantile di aree geografiche ed epoche differenti, che nelle opere si sovrappongono in un linguaggio unitario. La serie Abetare è stata esposta in diverse importanti istituzioni, tra cui il tetto del Metropolitan Museum of Art di New York nel 2024, nell’ambito della Roof Garden Commission.




Per Radis Halilaj lavorea a partire dai disegni sui banchi delle scuole di Dogliani, che verranno combinati con disegni tratti dall’archivio dell’artista. L’opera che, occupa lo spazio lasciato dalla ex scuola, rappresenta una casa stilizzata e senza muri, popolata da creature inventate provenienti sia dai banchi delle Langhe sia dei Balcani che, incontrandosi, la fanno diventare un monumento al linguaggio universale dell’immaginazione e della fantasia.
“Quando ho visto la vecchia scuola in cima alla collina della Borgata Valdibà ho subito pensato a Petrit Halilaj e alle sue sculture, realizzate a partire dai disegni incisi sui banchi di scuola” dichiara Marta Papini. “Ho invitato l’artista a immaginare un’opera che si sostituisca all’edificio e che, celebrando la fantasia e la libertà che hanno abitato per anni tra quelle mura oggi in rovina, suggerisca un nuovo futuro per la storia del luogo.”
“Al posto della vecchia scuola di Borgata Valdibà, propongo una casa di fantasia, decorata con scarabocchi e sogni ad occhi aperti provenienti sia dagli studenti di Dogliani sia da bambine e bambini da tutti i Balcani; una torreggiante fantasticheria che fluttua libera attraverso i confini geografici e politici” dichiara l’artista Petrit Halilaj.
L’opera verrà inaugurata il 5 ottobre 2025 insieme a una mostra collettiva che accoglie opere della Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, a cura di Marta Papini e Leonardo Pietropaolo.
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Il progetto Radis, dal piemontese radis (radice), nasce per avvicinare l’arte contemporanea a un pubblico esteso e interviene in contesti non convenzionali. Radis si articola in diverse azioni: la commissione opere di arte pubblica permanente, il programma educativo per le scuole, il public program e una mostra con opere dalle collezioni della Fondazione Arte CRT e della Fondazione CRC, garantendo una proposta culturale ricca e aperta a ogni tipo di pubblico. Anche per questa seconda edizione, l’artista selezionato dalla curatrice produrrà un’opera site-specific che resterà di proprietà della Fondazione Arte CRT, ma in comodato permanente al Comune di Dogliani.
Cover: Photo courtesy Mennour, Paris






