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Un dinamico dialogo tra giovani artisti | Oltre la pelle – Spazio Manifesta, Roma

“… Un esperimento di coabitazione tra forme che non si somigliano ma si cercano…” Alessandro Piangiamore
Oltre La pelle, veduta della mostra persso Spazio Manifesta, Roma – Spazio Manifesta – Ph. Monkeys Video Lab

Nel cuore del Rione Monti, al centro di Roma, lo Spazio Manifesta ha ospitato la mostra collettiva Oltre la pelle, che ha visto quattro giovani artisti condividere lo stesso spazio e unire le espressioni del loro fare artistico. 

Un progetto dinamico e stimolante, un esperimento di coabitazione, come afferma il curatore, Alessandro Piangiamore, artista e professore di scultura al NABA di Roma che ha coinvolto i suoi ex alunni in questo esperimento.

Piangiamore ha scelto di interpretare il ruolo di curatore in una posizione defilata, mettendosi a disposizione come mediatore, lasciando così ai giovani artisti la possibilità di occupare e abitare lo spazio espositivo con le loro opere secondo le loro inclinazioni e indicazioni, lasciando che la mostra scaturisse dal confronto fra loro in un percorso di libertà creativa. 
Il risultato è un insieme di totale fusione tra spazio espositivo, opere e autori, tanto che proprio gli artisti hanno deciso di scrivere a mano le didascalie direttamente a penna sul muro, quasi a voler affermare la loro presenza senza intermediazioni.

Molto diverse per medium utilizzato e tecniche, le diverse espressioni artistiche hanno come filo conduttore una indagine sul corpo, che, secondo Piangiamore, resta uno dei luoghi più fertili per interrogare il nostro tempo.
Michela Rosa (2003), con una pittura densa e carnale rappresenta il corpo superando l’idea consueta ricorrendo ad immagini iperreali, Michela Fabriani (1994) va oltre il corpo umano, istallando al centro della stanza una suggestiva composizione di frutta e vegetali, la cui “pelle” è scolpita con segni simbolici che li trasformano in oggetti magici ed enigmatici.

La seconda sala vede i colori accesi e vibranti di Nicolò Tacmeanu (2002), che avvolge con la sua pittura tutta la superficie delle tele anche lungo i bordi, esplorando il corpo dentro e fuori, toccando l’ibrido e la trasformazione. Cattura l’attenzione il movimento quasi frenetico dell’opera di Davide Mingolla (2001),che unisce legni levigati dal mare in una scultura cinetica che modifica il suo movimento in base alla distanza dal corpo dell’artista, traducendo così la separazione, ma anche i ricordi che legano l’artista al mare della sua infanzia da cui i legni provengono. 

Un’operazione interessante in un nuovo ambiente (inaugurato nel 2024), accogliente vivace e piacevole da visitare, pensato per ospitare diverse tipologie di espressioni artistiche  ed eventi in cui la creatività può trovare il suo spazio.   

Nicolò Tacmeanu, Imprint of Evil (lull‘cello), 2024, pittura a olio e acrilici su tela 60×50 cm – Spazio Manifesta – Ph. Monkeys Video Lab
Oltre La pelle, veduta della mostra persso Spazio Manifesta, Roma – Spazio Manifesta – Ph. Monkeys Video Lab
Davide Mingolla, Tidal Embrace, 2024, PLA, servomotori, frammenti lignei, microcontrollore, acciaio, dimensioni variabili – Spazio Manifesta, Roma – Spazio Manifesta – Ph. Monkeys Video Lab
Michela Rosa, Untitled (Beyond the frame), 2024, olio su tela 80×60 cm – Spazio Manifesta – Ph. Monkeys Video Lab