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Gli “uomini vuoti” di Giulia Cenci in mostra nel nuovo Project Space di Palazzo Strozzi

Visibile fino al 31 agosto 2025, l’intervento site-specific “he hollow men” inaugura un nuovo spazio dedicato ad artisti emergenti e alle sperimentazioni più contemporanee.

Esili figure ibride dai tratti inquietanti sono le protagoniste di the hollow men la mostra di Giulia Cenci appositamente pensata per il Project Space di Palazzo Strozzi, a cura del Direttore Generale della Fondazione, Arturo Galansino. 

Visibile fino al 31 agosto 2025, l’intervento site-specific inaugura un nuovo spazio dedicato ad artisti emergenti e alle sperimentazioni più contemporanee. Accessibile gratuitamente dal cortile di Palazzo Strozzi – all’interno del vecchio bookshop – lo spazio si integra con la programmazione del Piano Nobile e della Strozzina offrendo una piattaforma inedita per la ricerca, per i giovani artisti e, anche, un tentativo di aprire un dialogo più diretto con il pubblico. 

La scelta di Giulia Cenci come artista d’apertura è infatti un interessante manifesto della vocazione dello spazio. Toscana, classe 1988, sperimenta con le forme sfruttando la verticalità dell’ambiente e creando un forte contrasto tra le sue figure in alluminio e l’architettura rinascimentale del palazzo. 

Un’interessante chiave di lettura del lavoro è il titolo the hollow men che cita l’omonima poesia di T. S. Eliott del 1925. Il testo evoca il trauma della Prima Guerra Mondiale, raccontando un mondo in cui gli uomini sono completamente svuotati ed hanno perso ogni senso di scopo o convinzione. 

Giulia Cenci: the hollow men, exhibition views, Firenze, Palazzo Strozzi, Project Space, 2025. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze.

Temi profondamente attuali, come la paralisi morale e il vuoto spirituale, si riflettono anche nelle figure di Cenci, che sembrano ripiegarsi su sé stesse, disinteressate a ciò che le circonda, ma allo stesso tempo coinvolte – forse per spirito di emulazione – in una strana danza di movimenti.  L’anatomia umana si fonde con quella animale, generando forme nuove, complesse, articolate, che rimangono sospese in un’atmosfera dal sapore post apocalittico. 

La mostra si articola in tre ambienti e coniuga installazione, scultura e disegno: nella prima sala le esili sculture metalliche si muovono con posture precarie intorno ad un grande perno centrale appeso al soffitto; a terra, un pavimento realizzato con pneumatici tritati di riciclo. Il percorso prosegue con un ambiente dedicato ai quaderni di disegni, nel quale, all’interno di una nicchia, Cenci propone una delle figure ibride della sala precedente, questa volta coperta da una sorta di cotta di maglia ispirata all’estetica medievale, che la rende ancora più enigmatica e malinconica. Infine, nell’ultimo ambiente, una figura tricefala rimane sospesa in una posizione di perfetto equilibrio. 

Cenci lavora a partire da elementi ispirati al mondo naturale e animale, fondendoli con strutture industriali e materiali di recupero. Il risultato è un immaginario originale e perturbante, in cui le gerarchie tra organico e artificiale sono sovvertite: i singoli componenti si riconoscono, ma la composizione finale sorprende e disorienta. Gli “uomini vuoti” di Cenci diventano così un’occasione di riflessione sulla fragilità umana e sul complicato rapporto tra natura e artificio

Giulia Cenci, the hollow men
Project Space, Palazzo Strozzi – Firenze
29 maggio – 31 agosto 2025

Giulia Cenci: the hollow men, exhibition views, Firenze, Palazzo Strozzi, Project Space, 2025. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze.
Giulia Cenci: the hollow men, exhibition views, Firenze, Palazzo Strozzi, Project Space, 2025. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze.
Giulia Cenci: the hollow men, exhibition views, Firenze, Palazzo Strozzi, Project Space, 2025. Photo Ela Bialkowska, OKNO Studio. Courtesy Fondazione Palazzo Strozzi, Firenze.