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Tessere è umano. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà di Roma

“…Il tessuto è una forma di linguaggio alla quale gli esseri umani affidano il racconto delle loro culture…” (Isabella Ducrot)

Una piccola ma particolare mostra quella ospitata in una delle ampie sale del Museo delle Civiltà, nel quartiere EUR, che si snoda in un originale dialogo tra la preziosa raccolta di tessuti custodita dal museo e le opere tessili di Isabella Ducrot (1931).
Il progetto curatoriale di Anna Mattirolo, Vittoria Pavesi e Andrea Viliani coadiuvati da una nutrita squadra di curatori del museo, si è avvalso anche del contributo della stessa Ducrot per la quale i tessuti antichi sono ” … un palinsesto su cui si deposita la storia umana…”
Ne è nata una sorta di doppia mostra, una dentro l’altra, in cui i percorsi si intrecciano e si fondono pur mantenendo la loro diversità. Il pubblico può ammirare non solo una collezione statale poco conosciuta, ma anche apprezzare le opere di Isabella Ducrot circondate da quei tessuti che costituiscono la sua fonte di ispirazione e il mezzo del suo fare artistico. 
Lungo il perimetro della sala sono esposte importanti testimonianze tessili, dai frammenti di età preistorica ai manufatti provenienti dall’Africa, dalle stoffe himalayane alle particolari tapa polinesiane, realizzate con corteccia di albero, fino ad arrivare alle sontuose stoffe ricamate provenienti dalla Cina. Ogni pezzo esposto è corredato di pannelli che ne raccontano la storia, l’origine e l’uso, combinando così informazioni tecniche con racconti di vita e tradizioni antiche. Si ha la sensazione che i tessuti prendano improvvisamente vita, non più semplici manufatti artigianali, di cui si apprezza la indubbia bellezza, ma echi di storie, di uomini, di usanze e rituali.
Le opere della Ducrot si innestano nella collezione del Museo, quasi ci si confondono e vanno oltre. Nella sua ricerca il tessuto non è supporto ma matrice stessa dell’opera, l’artista entra nella trama del tessuto, si lascia ispirare e lo libera dalla sua funzione originale per farlo diventare altro. 

Museo delle Civiltà, TESSERE È UMANO. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà, installation view. Courtesy Museo delle Civiltà di Roma. Foto © Giorgio Benni

Riutilizza pezzi antichi per farne nuove composizioni, le stoffe diventano dei “medium artistici”, come nella serie Abiti, in cui stoffe di origine diverse sono tagliate e incollate fondendosi in uno schema nuovo.
La sua passione nasce durante i numerosissimi viaggi, in cui acquista e colleziona tessuti di vario genere, preziosi ma anche di uso quotidiano, stoffe antiche provenienti da India, Cina, Tibet, Egitto. 
Ogni suo lavoro nasce, come lei stessa racconta, dal ritrovamento quasi casuale di un rotolo di stoffa custodito in uno dei suoi numerosi armadi, e da questa riscoperta l’artista immagina per quella stoffa un nuovo percorso. La srotola, la osserva, non le interessa il prezioso, ma l’essenza, la trama.
Il tessuto non è altro che l’incontro di due tendenze opposte”afferma “un tessuto può sembrare quasi niente ma nella sua essenza un tessuto è davvero qualcosa di grandioso e di commovente, come un inno patriottico”. 

L’artista è affascinata dalla serialità delle forme geometriche e dai simboli che ritrova soprattutto nei tessuti orientali, cerca di riprodurre questa ripetitività che porta ad uno stato di meditazione, la ripetitività diventa come una preghiera, e vuole riprodurla nel suo personale linguaggio, come in Ripetizione blu (2023) e Ripetizione ODDIO (2019). 
In una atmosfera rarefatta ed evanescente, come le stoffe appese ai quattro angoli del salone che ospita la mostra, sono esposti anche pezzi facenti parte della collezione personale della Ducrot, come la sciarpa di seta in tessuto tibetano color indaco, magnifico esempio di coesione tra tessuto e parola in cui il tessitore ha catturato la parola, non l’ha ricamata nè stampata, ma creata insieme.
La mostra, aperta fino al 18 febbraio 2025, offre una occasione di riflessione sul linguaggio del tessuto che non solo è “… compagno dell’essere umano, fin dal momento in cui esce dal tessuto materno il neonato è avvolto in un tessuto…”, come afferma la Ducrot, madiventa anche espressione di un linguaggio contemporaneo e un mezzo artistico, al di là dell’aspetto funzionale e decorativo.

Museo delle Civiltà, TESSERE È UMANO. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà, installation view. Courtesy Museo delle Civiltà di Roma. Foto © Giorgio Benni
Museo delle Civiltà, TESSERE È UMANO. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà, installation view. Courtesy Museo delle Civiltà di Roma. Foto © Giorgio Benni
Museo delle Civiltà, TESSERE È UMANO. Isabella Ducrot… e le collezioni tessili del Museo delle Civiltà, installation view. Courtesy Museo delle Civiltà di Roma. Foto © Giorgio Benni