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I (never) explain #171 – Tommaso Pandolfi

Il punto archimedico del progetto sono la differenza e la ripetizione giocate tramite l’espediente della copia secondo quel concetto fornito all’arte da Duchamp chiamato "infrasottile".
Tommaso Pandolfi, Alcune differenze siderali, libro d’artista e serie di 190 disegni, inchiostro su carta, A4, 2023

Tommaso Pandolfi 
Alcune differenze siderali

Vorrei raccontarvi di una delle opere di cui penso sia maggiormente piacevole leggerne per il lettore interessato alle cose d’arte e utile per altri artisti come me.
Si tratta di Alcune differenze siderali, un’opera in forma di libro su cui ho dedicato diverso tempo del mio lavoro negli ultimi anni, ritenendola conclusa nel marzo 2023. Alcune differenze siderali è un libro a stampa contenente quelle che per ora, per comodità, si possono dire delle riproduzioni d’artista delle pagine del manoscritto di Galileo Galilei Osservazioni e calcoli relativi ai pianeti medicei. Un testo tra i più importanti in quello che è stato lo sviluppo dell’astrologia verso l’astronomia moderna. Il punto archimedico del progetto sono la differenza e la ripetizione giocate tramite l’espediente della copia secondo quel concetto fornito all’arte da Duchamp chiamato “infrasottile”.

Cosa ho fatto è piuttosto semplice e per nulla veloce (forse anche da spiegare). Se partiamo col guardare il lavoro dalla tecnica di realizzazione è tutto alquanto banale. In estrema sintesi, attraverso una tavoletta retroilluminata, grazie alla trasparenza della pagina di un foglio comune con stampate le pagine delle Osservazioni ho potuto ricalcarle su un altro foglio postogli sopra. In questo modo ho ottenuto una copiatura a ricalco, tracciando i segni sul foglio in fedele corrispondenza a quelli originali. Il tutto, una volta finito, è stato rilegato nella forma del libro.

Tommaso Pandolfi, Alcune differenze siderali, libro d’artista e serie di 190 disegni, inchiostro su carta, A4, 2023

Viceversa, se partiamo da quanto vediamo nell’opera, il tutto appare complesso, quasi enigmatico. Il libro è il ricalco pagina per pagina del manoscritto. Eppure qualcosa non torna nella logica, nella geometrica linearità che vorrebbe la copia pari al suo modello, un frutto identico della precisa e attenta copiatura. Sono, come detto, pagine copiate per ricalco, con massima precisione e attenzione a ogni lettera, schema o cifra, ma non restituiscono il senso di quanto lasciato secoli fa da Galileo. Eppure, bollarle come stravaganze della fantasia, del puro disegno, sarebbe una semplificazione. Sono altro. Sono il prodotto delle pagine di Galileo ma forse – per quanto mi sembra – le precedono. Sono una regressione, quasi un moto reazionario: sia verso il segno scritto che a quello disegnato, sono come una forma non ancora costituita e anteriore. Qualcosa che potremmo chiamare informe, il quale non si trova né in opposizione alla forma né da questa deriva, bensì l’informe è quanto la genera e la contiene.
Allora, con Galileo, una visione matematica; ora, qui, una regressione. Il tentativo è stato quello di spogliarsi del calcolo, del codice e consegnarsi alla visione senza comprensione: è disegno o scrittura? Un ricalco che differisce per scarto infrasottile: di un niente che è qualcosa, sufficiente a metterci in questa dimensione interrogativa. E così aprire un altro spazio di osservazione e riflessione, questa volta verso l’informe.
Il quale non è mancanza di forma né di senso ma la loro custodia, anelito e desiderio di ritrovarle, come stelle che già c’erano ma che ancora non erano state viste al pari di quelle osservate da Galileo attorno a Giove. Mi fanno tornare alla mente alcune parole del filosofo Andrea Emo: “Antico è il divieto della immagine come antico è il divieto di conoscere, perpetuo è il nostro desiderio di ricondurre tutto all’Uno”.

Tommaso Pandolfi, Alcune differenze siderali, libro d’artista e serie di 190 disegni, inchiostro su carta, A4, 2023

Ha collaborato Simona Squadrito

Per leggere gli altri interventi di I (never) explain
I (never) explain – ideato da Elena Bordignon – è uno spazio che ATPdiary dedica ai racconti più o meno lunghi degli artisti e nasce con l’intento di chiedere loro di scegliere una sola opera – recente o molto indietro del tempo – da raccontare. Una rubrica pensata per dare risalto a tutti gli aspetti di un singolo lavoro, dalla sua origine al processo creativo, alla sua realizzazione.

Nelle precedenti pubblicazioni hanno collaborato Zoe De Luca e Irene Sofia Comi