ATP DIARY

Immaginare habitat: Living Room + Connecting Worlds


Il curatore del progetto Andrea Lerda ci introduce i due progetti realizzati dall’Associazione Art.ur Se l’habitat è per definizione l’insieme delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie di esseri viventi, l’abitare è l’azione su cui si regge l’esistenza stessa di tale concetto. Assecondando questo principio, viene spontaneo domandarsi: quale significato conferiamo oggi all’abitare? […]

Laurence Bonvin Aletsch Negative, 2019 Still da video HD, 11’ 30’’ Courtesy l’artista © Laurence Bonvin
Alice Faloretti Il silenzio era molto più fondo che durante la notte di luna, 2023 Olio su tela, dettaglio Courtesy l’artista – Opera prodotta nell’ambito della residenza Living Room 2023

Il curatore del progetto Andrea Lerda ci introduce i due progetti realizzati dall’Associazione Art.ur

Se l’habitat è per definizione l’insieme delle condizioni ambientali in cui vive una determinata specie di esseri viventi, l’abitare è l’azione su cui si regge l’esistenza stessa di tale concetto. Assecondando questo principio, viene spontaneo domandarsi: quale significato conferiamo oggi all’abitare? E in che misura siamo consapevoli che il luogo che abitiamo è definito dal nostro stare-in-relazione con il mondo?
È attorno a questa riflessione che si sviluppa il tema di Living Room 2023, residenza d’artista che da sette anni prende forma in contesti domestici nel centro storico di Cuneo.
Un progetto realizzato dall’associazione Art.ur che per questa edizione ha invitato Alice Faloretti, Valentina Furian, Fabio Marullo e Alberto Scodro.
Quattro artisti che attraverso la loro ricerca, a vario titolo, indagano in maniera più o meno speculativa la relazione tra l’umano e tutto ciò che è other than human e intervengono in modalità differenti nel complesso e ormai ampiamente diffuso palinsesto di narrazioni artistiche che tentano di portare il loro contributo al dibattito ecologico globale.
In una versione inedita della residenza, e grazie a un grande lavoro organizzativo, gli artisti sono stati accompagnati a esplorare una serie di luoghi di grande rilevanza ambientale presenti sul territorio cuneese. Ambienti più o meno remoti che, ancora oggi, sanno evocare una dimensione dal sapore arcaico, un tempo lontano scandito da processi lenti e invisibili, nei quali le dinamiche naturali sono un’esperienza di autentica connessione ontologica con un tempo primordiale. 
Grotte, ambienti ipogei, miniere, riserve naturali di formazioni geologiche arcaiche…artisti esploratori in cerca di ecosistemi che possano in qualche modo conservare una qualche eco di ritmi biologici non alterati dai processi umani. Impossibile. La relazione con l’“òikos” è una provocazione speculativa che porta gli artisti a esplorare narrazioni inedite sul nostro abitare passato, presente e futuro.
Alice Faloretti ha condiviso la residenza con Francesca Cavallera e Alberto Cornero. L’artista sta ultimando un lavoro pittorico nella quale forme e cromie accese raccontano di un universo in trasformazione. Un’opera nata dalle suggestioni percepite nei diversi luoghi naturali nei quali è stata accompagnata in visita, tra cui le Grotte di Bossea, le cave di alabastro a Busca, i territori della Valle Stura e la Riserva Naturale dei Ciciu del Villar a Villar San Costanzo.
Fabio Marullo, che ha invece dialogato con l’architetto Luca Soave, sta sviluppando un progetto che condensa la dimensione materica e le suggestioni visive percepite durante la visita alla miniera di uranio presso la Galleria Curie alle Terme di Lurisia. Un’esplorazione avvenuta in compagnia del fisico Luca Gentile, alla scoperta di un ambiente unico nel quale tempo geologico, acqua e uranio si fondono in una dimensione alchemica dal fascino magico.  

L’artista Alberto Scodro che in questa esperienza ha incontrato Annalisa Gossa e Fabio Massucco ha avuto modo di esplorare la Riserva dei Ciciu del Villar e le Grotte di Bossea, due luoghi estremamente sintonici con i principi teorici, concettuali e formali che guidano il suo fare artistico. Attratto principalmente dalla grotta come ambiente sotterraneo, l’artista sviluppa un progetto che esplora il sottosuolo in quanto spazio dell’abitare attraverso una scultura nella quale l’estetica dinamica e serpeggiante delle tane delle talpe entra in dialogo con quella dei tunnel sotterranei e ipogei.
Infine Valentina Furian, che ha effettuato la residenza in compagnia di Pietro Carluzzo e del Comitato per il futuro del centro storico di Cuneo. In relazione al concept proposto per questa edizione, visitato la Grotta di Rio Martino a Crissolo e il Centro Uomini e Lupi a Entracque, per concentrare poi la sua attenzione sul mondo geologico. L’artista sta lavorando alla produzione di un video che nasce dall’esperienza vissuta all’interno degli spazi carsici della Valle Po. Un viaggio che l’artista ha compiuto in compagnia del biospeleologo Enrico Lana e di Enrico e Jacopo Elia del Gruppo Speleologico Alpi Marittime CAI di Cuneo e che presenta e mediante una narrazione video suggestiva in dialogo con alcuni materiali di archivio provenienti dal Kino Museo di Valgrana.

Living Room 2023 viene presentato Venerdì 29, sabato 30 settembre e domenica 1 ottobre, in concomitanza con la seconda edizione di Connecting Worlds, un evento che prende vita nello spazio pubblico a Cuneo, nel quale l’arte contemporanea dialoga con il mondo della ricerca scientifica per sensibilizzare la comunità sull’emergenza climatica e sulla transizione ecologica.
Un progetto nato nel 2022, da un’idea e a cura di Andrea Lerda, organizzato quest’anno da Art.ur e Parco Fluviale Gesso e Stura del Comune di Cuneo. L’edizione 2023, che vede protagonisti gli artisti Laurence Bonvin, Giovanni Chiamenti, Markos Kay, Gabriela Oberkofler, Lucy + Jorge Orta e Fabio Roncato, incentra la sua narrazione sull’idea di fecondità ed è realizzata con la collaborazione di Valentina Balestra, Stefania Tamea, Tiziana Anna Elisabetta Tosco e Alberto Viglione, ricercatrici e ricercatori del Dipartimento di Ingegneria dell’Ambiente, del Territorio e delle Infrastrutture del Politecnico di Torino.
In un momento storico nel quale, secondo il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, siamo passati dall’era dell’Antropocene a quella della “bollitura globale”, la scelta di Connecting Worlds è quello di portare la visione degli artisti e i messaggi dei ricercatori nello spazio che la comunità condivide: la piazza.
I contenitori che ospitano i progetti artistici sono delle tende della protezione civile, messi a disposizione dall’azienda Ferrino. Un contenitore atipico ma dal grande valore simbolito. La tenda è infatti una casa viaggiante, un oggetto in grado di ospitare, di riparare degli eventi meteorologici, ma anche l’esempio di un modo di vivere semplice e a diretto contatto con la natura. Purtroppo, è anche un simbolo di emergenza, il luogo della permanenza temporanea in seguito a eventi catastrofici e figura ricorrente nelle immagini che testimoniano il sempre crescente fenomeno di migrazione delle popolazioni a causa del global warming

LIVING ROOM 2023

Artisti: Alice Faloretti, Valentina Furian, Fabio Marullo e Alberto Scodro
Curatore: Andrea Lerda
Periodo di Residenza: maggio – luglio 2023
Opening:
venerdì 29 settembre dalle 17.00 alle 20.00 /
sabato 30 settembre dalle 16.00 alle 20.00 / domenica 1° ottobre dalle 16.00 alle 20.00

CONNECTING WORLDS 2023

Artisti: Laurence Bonvin, Giovanni Chiamenti, Markos Kay, Gabriela Oberkofler, Lucy + Jorge Orta, Fabio Roncato
Curatore: Andrea Lerda
Opening: venerdì 29 / sabato 30 settembre / domenica 1° ottobre
Largo Giovanni Audiffredi dalle 10.00 alle 22.00
Casa del Fiume al Parco Fluviale Gesso e Stura e Info point dalle 10.30 alle 18.30

Giovanni Chiamenti HORECA3000, 2022 Mixed media, dettaglio Courtesy l’artista e Galleria ArtNoble, Milano