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Serena Vestrucci — Tributo per Alberto Garutti 2023

Ho incontrato Alberto che avevo 19 anni. In un momento della vita in cui non sapevo chi essere, come essere e perché essere. Alberto mi ha aiutato a togliere le incrostazioni da studente del liceo, a parlare davanti a tutti sostenendo gli sguardi e le critiche di un’arena di agguerriti compagni di corso, mi ha […]

Ho incontrato Alberto che avevo 19 anni. In un momento della vita in cui non sapevo chi essere, come essere e perché essere.

Alberto mi ha aiutato a togliere le incrostazioni da studente del liceo, a parlare davanti a tutti sostenendo gli sguardi e le critiche di un’arena di agguerriti compagni di corso, mi ha aiutato ad essere rigorosa con il mio lavoro, seria ma non seriosa. Mi ha aiutato a ridere.

Il processo che mette in atto Alberto ha lo stesso meccanismo di una terapia di gruppo: si parlaparlaparla… sembra di non fare niente e dentro di te ti chiedi quando inizierà a succedere qualcosa. Esattamente come durante un percorso di analisi, ti domandi com’è possibile che solo parlando si possa cambiare, si possa poi – un giorno – stare meglio. 

Eppure questa è la magia che Alberto sa fare: non ci ha mai aiutato a creare opere d’arte, perché quelle – come dice lui – non te le può insegnare nessuno, ma ci ha aiutato a stare al mondo.


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