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Flatland – workshop sulla cartapesta con Rossella Biscotti a cura di PIA

Testo di Ambra Abbaticola — Il laboratorio della durata di 5 giorni (dal 10 al 14 luglio) è ideato e promosso da PIA, scuola indipendente di ricerca e produzione per artisti e curatori con sede a Lecce, fondata da Jonatah Manno e Valeria Raho nel 2017. Attualmente la scuola è ospitata dal Museo Castromediano di […]

Papier Marché Lab – courtesy the Artist and PIA, Lecce. Foto Raffaella Quaranta.

Testo di Ambra Abbaticola

Il laboratorio della durata di 5 giorni (dal 10 al 14 luglio) è ideato e promosso da PIA, scuola indipendente di ricerca e produzione per artisti e curatori con sede a Lecce, fondata da Jonatah Manno e Valeria Raho nel 2017. Attualmente la scuola è ospitata dal Museo Castromediano di Lecce, in una project room dove artisti e curatori lavorano fianco a fianco e, mediante un approccio fluido e orizzontale sostenuto da lezioni di storia dell’arte e di critica frontale, sviluppano la loro pratica. A corollario della numerose attività didattiche, PIA invita ogni anno un visiting curator e un visiting artist dai profili internazionali, come Baseera Kahn, Nina Canell, Isabelle Cornaro e Liliana Moro.
Ospite di quest’anno è l’artista visiva Rossella Biscotti, in qualità di visiting artist e di conduttrice del workshop finalizzato a un processo di co-creazione, assieme agli altri partecipanti, di un manufatto artistico che sia in grado di tradurre istanze più contemporanee e innestarle nella tradizione secolare della cartapesta. La pratica artistica di Rossella Biscotti risulta congeniale al metodo laboratoriale, molti dei suoi lavori risentono dell’incontro con luoghi e persone, verso cui l’artista si pone in un atteggiamento di ascolto e poi di interrogazione. Spesso l’opera che ne scaturisce trattiene in sé il senso di una collettività, e allo stesso tempo risulta inscindibile dalle implicazioni processuali che la sottendono, e che la sensibilità dell’artista è in grado di attivare. Riguardo l’esperienza di Papier Marché Lab Biscotti si esprime in questi termini: “ho apprezzato molto l’attenzione di PIA nel costruire un laboratorio che indaga la cartapesta sia dal punto di vista della forma che del contenuto; inoltre l’approccio del fare e del discutere in maniera orizzontale – fra maestri e partecipanti – ha apportato un valore unico all’interno del processo creativo, mettendo in luce come una conoscenza collettiva possa saldarsi alla conoscenza di un materiale”. 

Papier Marché Lab – courtesy the Artist and PIA, Lecce. Foto Raffaella Quaranta.

I primi due giorni di Papier Marché Lab di Flatland si sono svolti all’insegna dell’osservazione della città di Lecce, e di zone situate nell’hinterland salentino, focalizzando l’attenzione sulle diverse tecniche di lavorazione della cartapesta guidati dall’artista e cultore della materia Marco Musaró, quindi soste nella antica bottega del maestro d’arte Mario Di Don Francesco, e presso la fabbrica Paper Factor di Riccardo Cavaciocchi a Novoli, dove la carta diventa oggetto di design. Passeggiare per la città e per le zone rurali, sviluppando un’osservazione attiva del paesaggio, diventa un modo per riappropriarsi di una storia, tramite un vero e proprio atto mimetico di attraversamento; spazi, tempi e tradizioni si sovrappongono connettendo gli strati di cartapesta alle strutture alveolari della pietra leccese, piuttosto che alla monumentalità malinconica degli ulivi secolari intaccati dal batterio della Xylella Fastidiosa. I momenti di braistorming guidati da Biscotti individuano dei campi di interesse: da una parte la cartapesta con la sua qualità di mimare i materiali e dunque di “nascondere” la propria leggerezza nei pesanti panneggi degli abiti delle statue, dall’altra i virtuosismi barocchi che trapuntano l’architettura del Salento, in cui si ravvisa la lontana eco di quel decorativismo effimero proprio del teatro. Nei due giorni successivi alla progettazione si è poi passati alla pratica, unendo la calcografia alla tecnica della cartapesta: venature di alberi d’ulivo, muri butterati dallo scorrere del tempo, ma anche moltissimi elementi recuperati nella bottega di Mario Di Don Francesco, diventano maschere. La bottega come una sorta di wunderkammer conserva, senza esclusione di stili, tutta la propria storia artigiana e persino un pinocchio di cartapesta – risalente agli anni ottanta – dell’artista Luigi Ontani. É proprio qui, tra fregi e madonne, che é possibile osservare tutto il complesso dispiegarsi di un patrimonio immateriale. I lavori realizzati a risultato del Papier Marché Lab verranno esposti a settembre, in concomitanza con la mostra di fine semestre degli studenti. 

Flatland è un progetto ideato e a cura di PIA, finanziato nell’ambito di PugliaCapitaleSociale, realizzato in accordo con la Soprintendenza delle province di Lecce e Brindisi e in collaborazione con il Polo Biblio-Museale di Lecce.