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Le ombre esistenziali di Sebastiano Sofia | Secci Gallery, Milano

Variabile e tendente alla foschia. Una nebbia sembra caratterizzare lo spazio circoscritto della tela. Una nebbia che va oltre, se vogliamo immaginarla così. I quadri di Sebastiano Sofia – esposti fino al 15 settembre alla Secci Gallery di Milano – sono immersi in un umore atmosferico umido e denso, sembra che l’aria sia pesante e […]

Sebastiano Sofia – Exhibition at Seccy Gallery, Milano 2023 – Foto Nicola Gnesi

Variabile e tendente alla foschia. Una nebbia sembra caratterizzare lo spazio circoscritto della tela. Una nebbia che va oltre, se vogliamo immaginarla così. I quadri di Sebastiano Sofia – esposti fino al 15 settembre alla Secci Gallery di Milano – sono immersi in un umore atmosferico umido e denso, sembra che l’aria sia pesante e umida, carica di acqua. La profondità che circonda i soggetti – sfuggevoli anch’essi – è greve di  acquosità.
Quando appaiono, dissolti nel tepore acqueo, i soggetti dei suoi quadri sembrano disfarsi o immergersi in questa tenebra che l’artista descrive come “paesaggi” che si porta dentro, “le pagine di un diario. Un album fotografico di ricordi sia vissuti sia interiori, ricordi che sono una mescolanza di visione e movimento”. 
Non è un caso che l’artista parli di ricordi, materiale fluida e ambigue che cambia a seconda del nostro stato d’animo. Sfuggenti e spesso malinconici i ricordi sono come delle ombre che si muovono con il trascorrere del giorno, mutevoli e inafferrabili. 
Così come sembrano ombre i soggetti che rappresenta Sofia: un corpo che affiora dall’acqua, dei cani aggrovigliati tra i rovi, ma che donne-civette, bambini-corvi. Soggetti ambivalenti e spesso in contrasto tra loro, ammantati di umori acquei che ne smussano le forme rendendoli spesso difficilmente distinguibili dallo spazio intorno. Figure e sfondo sono tutt’uno, formano un blocco unico, un solido indistinto. 
Il pennello è molto veloce nel tratteggiare i contorni, così veloce che questi sembrano disfarsi piano piano. Il colore, sovrapposto e steso in modo non uniforme, lascia spazio ad un trama di segni incisi che, sopra lo strato di colore, disegnano delle trame arzigogolate: sembrano foglie, fiori, ma anche ferite, graffi. 

Sebastiano Sofia – Exhibition at Seccy Gallery, Milano 2023 – Foto Nicola Gnesi

Le tele, per lo più di grande formato, dialogano tra di loro per creare un mondo onirico, dove l’oscurità lascia spazio all’emerge delle figure: al grigio atmosferico, fanno breccia dei colori vivaci come il rosso, per delineare delle figure strisciate e frettolose, a tanti rosa che anche se ricordando l’epidermide, in realtà danno forma a manti piumati o pelosi. Quando appaiono, volti o teste, Sofia si concentra negli occhi, tralasciando di definire le bocche o i nasi. Gli occhi diventano pure macchie di colore che, nell’insieme, sembrano buchi privi di bulbo.
In merito alla visionarità del linguaggio di Sofia Pier Paolo Pancotto scrive – nel testo che accompagna la mostra da Secci – che nel suo linguaggio “si mescolano con estrema fluidità figure animali e antropomorfe, forme primordiali e attuali, elementi vegetali e artificiosi, immagini arcaiche e contemporanee, visioni naturali e artificiali, storia e cronaca: insomma, un lessico personalissimo ed in continuo divenire che testimonia visivamente l’indole più profonda del suo interprete, svelandone anche gli aspetti nascosti. Ne deriva una sorta di racconto illustrato ove i capitoli si susseguono senza una logica precisa ma secondo i ritmi dettati dagli umori e dalle emozioni del loro autore”. 
Il ‘racconto illustrato’ di Sofia racconta di stati d’animo e cambi di umore, di oscurità interiori e ambiguità esistenziali; un racconto visionario e pittoricamente suggestivo fatto di ombre e nebbie, pigmento e ambigui ricordi.

Sebastiano Sofia – Exhibition at Seccy Gallery, Milano 2023 – Foto Nicola Gnesi