ATP DIARY

Mario Velocci Scultore — Basilica di San Celso, Milano

Il percorso espositivo inizia dal giardino della Basilica di San Celso in Corso Italia a Milano, con Colonna Sonora (2023), una scultura alta 4 metri che sottolinea la verticalità dell’ingresso del luogo sacro. Il percorso prosegue con altre due sculture in legno, ferro e acciaio  – Spazio, Segno, Suono (1989) e Ucceli in morsa (1969) […]

Mario Velocci Scultore – Installation view – Basilica di San Celso, Corso Italia 37, Milano – Foto credit: Lidia Bagnara

Il percorso espositivo inizia dal giardino della Basilica di San Celso in Corso Italia a Milano, con Colonna Sonora (2023), una scultura alta 4 metri che sottolinea la verticalità dell’ingresso del luogo sacro. Il percorso prosegue con altre due sculture in legno, ferro e acciaio  – Spazio, Segno, Suono (1989) e Ucceli in morsa (1969) – viatico tra l’esterno e l’interno.  Da qui inizia Mario Velocci Scultore, la mostra curata da Giorgio Verzotti negli spazi della Basilica di San Celso in corso fino al 9 agosto. 

La mostra presenta una selezione di opere che ripercorrono la lunga e prolifica attività artistica di Mario Velocci, iniziata negli anni ’70 e attiva tutt’ora. Tra le tante opere prodotte dall’artista si è scelto per questo appuntamento le sculture e i bassorilievi che ha realizzato in acciaio. Se dovessimo tracciare una linea che collega tanta parte della sua ricerca, sarebbe caratterizzata dalla continua indagini sull’essenzialità delle forme.   

«Nelle opere di Mario Velocci – spiega Giorgio Verzotti l’impressione è quella di vedere rivelata la struttura segreta di un meccanismo complesso ma estremamente ordinato, reso compatto dall’impiego di bulloni, viti a farfalla, tasselli e quant’altro; a osservare meglio si svela la loro funzione segreta perché sembrano proprio le strutture interne di strani strumenti musicali mancanti della loro cassa armonica». 

L’allestimento – curato dall’architetto Giuseppe Chigiotti – è stato concepito appositamente per la Basilica di San Celso e segue non la logica della sovrapposizione all’architettura romanica dell’edificio, ma cerca il dialogo con essa sottolineandone l’insita sacralità. Le stesse opere di Velocci, in virtù della loro monumentalità, si prestano a convivere armoniosamente con l’architettura sacra del luogo. Nella sua produzione, Velocci si confronta spesso con l’ambiente circostante, com’è evidente anche nel parco La Collina Sonora, dove le sue sculture si fondono con il paesaggio della Valle di Comino. 

Mario Velocci Scultore – Installation view – Basilica di San Celso, Corso Italia 37, Milano – Foto credit: Lidia Bagnara

Alle già citate opere all’inizio del percorso espositivo esterno, incontriamo dentro alla Basilica le sculture Libero Sonoro (1986), una scultura che riprende il tema delle lapidi che spesso emergono dalle pavimentazioni delle chiese, e Libro (1977), che richiama l’idea della tomba. 
Sulla navata destra si trova Pagine (1992), plasmata in ferro e acciaio, composta da aste filiformi intrecciate, mentre verso l’altare, contro la parete della navata, si incontra un pannello di supporto con il primo dei polittici pensati per l’allestimento, che riunisce tre opere: al centro, Partitura sonora (2016), scultura in cui convivono materiali diversi come il cartone e l’acciaio; ai lati, due sculture complementari di uguali dimensioni e dallo stesso titolo, Coronarte (2020).
Guardando verso l’altare, si trova Spazio, Segno, Suono (1982), scultura in corten e acciaio alta quasi tre metri che – con la sua accentuata verticalità – chiude la navata destra proiettando la visita verso l’altare. Passando davanti all’altare e inoltrandosi nella navata sinistra, incontriamo Partitura Sonora (2022), pentagramma in ferro e acciaio collocato sotto un affresco ritraente una Madonna benedicente con bambino in trono, realizzato da un autore ignoto nel XV secolo. Subito dopo è collocata la filiforme Semicroma (2003). Sulla parete della navata sinistra, un terzo pannello nasconde il confessionale supportando Sinfonia (2017), plasmata in ferro e acciaio. 
La mostra è occasione per presentare in anteprima il volume La Collina Sonora, con testi di Stefano Bucci, Giorgio Verzotti e fotografie di Lidia Bagnara, che documentano le opere dell’artista realizzate per la Fondazione Mastrantoni ed esposte in permanenza nel parco delle sculture di Atina, nella Valle di Comino, spettacolare angolo della provincia di Frosinone, presso l’Antica Tenuta Palombo. Un video in mostra racconta il progetto. 

La mostra è organizzata dalla Fondazione Mastrantoni con il supporto dell’Antica Tenuta Palombo ed è realizzata in collaborazione con l’associazione culturale no profit Isorropia Homegallery

Mario Velocci Scultore – Installation view – Basilica di San Celso, Corso Italia 37, Milano – Foto credit: Lidia Bagnara
Mario Velocci Scultore – Installation view – Basilica di San Celso, Corso Italia 37, Milano – Foto credit: Lidia Bagnara
Mario Velocci, pag. 1949 – pag. 1977, 2021, Acciaio / Ferro, cm. 300x200x400, Courtesy Fondazione Mastrantoni / Antica Tenuta Palombo, Foto credit: Lidia Bagnara