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Agglomerati e frammentazioni alla Rada di Locarno

Testo di Gaspar Ozur – BodiesBodies, come indica il nome, è un agglomerato di frammenti di corpi e di narrazioni autobiografiche che si vanno ad assemblare nel tentativo di costituire un nuovo immaginario: una ricomposizione fisica in cui le equivalenze e le somiglianze prendono forma. La fisicità destrutturata e scomposta dai linguaggi propri dei sistemi pubblicitari, […]

Costanza Candeloro – Installation view BodiesBodies – La Rada, Locarlo

Testo di Gaspar Ozur 

BodiesBodies, come indica il nome, è un agglomerato di frammenti di corpi e di narrazioni autobiografiche che si vanno ad assemblare nel tentativo di costituire un nuovo immaginario: una ricomposizione fisica in cui le equivalenze e le somiglianze prendono forma. La fisicità destrutturata e scomposta dai linguaggi propri dei sistemi pubblicitari, tecnologici e mediatici viene permeata nel suo riassemblamento in un discorso aperto e frammentario sulla meta-identità in cui sculture, installazioni, video e performance si combinano per disegnare uno spazio ibrido tra corpo, genere e alterità.

I lavori in mostra di James Bantone, Costanza Candeloro, Giulia Essyad ed Eleonora Luccarini, a cura di Lucrezia Galeotti e Giacomo Pigliapoco, sono dei luoghi di contatto tra diversi sistemi di senso, all’interno dei quali vi è una trasduzione tra segni e linguaggi in contatto reciproco. BodiesBodies diviene allora il dispositivo che articola la sinestesia, che traduce le sensazioni e riallaccia i diversi campi del sensibile. Da questa prospettiva, il corpo è il principale responsabile delle trasformazioni e degli scambi che avvengono tra diversi sistemi significanti.

La mostra si materializza così in circostanze più concrete della narrativa: in uno spazio per esplorare, testare ed espandere il genere narrativo denominato Theory fiction. Questo è un sotto-genere in grado di portare il visitatore all’interno di una pletora di immagini, concetti, domande e idee sul corpo e sulla fisicità dai contorni sfumati, riferiti al divenire finzione della teoria e all’inevitabile divenire realtà della finzione. Un doppio movimento che dissolve l’opposizione tra la teoria come modellizzazione e l’invenzione finzionale come creazione di mondi.

James Bantone – Installation view BodiesBodies – La Rada, Locarlo

Gli interventi di Costanza Candeloro presenti in mostra: The Cocktail Party Effect – Performance Script (2022) composto da quattro tavolette in ceramica e Abstraction & Figuration e Integrity & Decadence (2022) due sculture a terra in vetro e metallo contenenti alcuni frammenti di testi ed elementi narrativi che vengono riletti e riconfigurati nella creazione di nuove soggettività collettive. Bluebot: Awakening (2021) di Giulia Essyad èun video che combina in un’estetica mista tra medievale e fantascientifica la rappresentazione di corpi virtuali e reali. La protagonista di questo lavoro non è un robot inanimato, bensì una mini-doll blu che si risveglia dopo una lunga ibernazione in una realtà post-umana. La bambola narra in prima persona e si confronta con le varie forme di alienazione che accompagnano il consumo e la produzione di immagini, fino a sperimentare il lato umano più esistenziale nel punto in cui dice: “Non ho mai chiesto di essere creata”.

Eleonora Luccarini con Living at the peak (portrait of Léonard Santé) (2022) esplora il confine tra finzione e autobiografia. Il lightbox con il ritratto di Léonard Santé, alter ego avatar dell’artista, personifica il complesso e contraddittorio rapporto con l’identità dei corpi. Una serie di scritti e poesie composte da Santé – ma lette da Luccarini – fanno sì che le parole delle due personalità si fondino e risuonino nello spazio espositivo.

James Bantone – Installation view BodiesBodies – La Rada, Locarlo

James Bantone con Untitled (Fool of the Month), (2022) esplora il desiderio mimetico dei corpi che si modificano attraverso la riproduzione seriale sotto forma di inquietanti figure. L’imposizione fisica delle silhouette a muro nello spazio espositivo mette in discussione le nozioni di identità e appartenenza, affrontando i codici verbali, fisici e gestuali della cultura contemporanea in relazione alle norme e agli stereotipi razziali, sessuali e di genere. Nell’altro intervento in mostra, Child’s Play 04 (2022) le tute in neoprene non svelano né l’etnia né l’identità del soggetto, né tantomeno consentono al corpo di essere considerato umano e mortale.

BodiesBodies – visitabile fino al 15 gennaio 2023 a La Rada a Locarno – propone un nuovo immaginario legato al corpo e alla sua delicata e dirompente natura trasformativa: una nuova forma di narrazione all’altezza delle sfide poste dal mondo, in cui i confini tra realtà e finzione si assottigliano. Per il visitatore vi è qui la possibilità di immergersi nelle esperienze altrui, tramite l’immedesimazione in uno o più corpi o avatar, in un nuovo micro-universo di conoscenze condivise.

Costanza Candeloro – Installation view BodiesBodies – La Rada, Locarlo
James Bantone – Installation view BodiesBodies – La Rada, Locarlo