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Unseless Bodies? | Elmgreen & Dragset alla Fondazione Prada, Milano

“I nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze. Diversamente da quanto accadeva nell’era industriale, oggi non generano più valore all’interno degli avanzati meccanismi produttivi tipici della società contemporanea. Si potrebbe addirittura affermare che le nostre identità fisiche siano diventate più un ostacolo che un vantaggio. Nel 19° secolo il corpo produceva […]

Elmgreen & Dragset Pregnant White Maid and Unitree A1 robot dog 2017 Aluminium, stainless steel, lacquer, clothing, shoes, Unitree A1 robot dog Dimensions variable Collection of Bancrédito, Puerto Rico Courtesy: Perrotin Photo by: Elmar Vestner

“I nostri corpi non sono più i soggetti attivi delle nostre esistenze. Diversamente da quanto accadeva nell’era industriale, oggi non generano più valore all’interno degli avanzati meccanismi produttivi tipici della società contemporanea. Si potrebbe addirittura affermare che le nostre identità fisiche siano diventate più un ostacolo che un vantaggio. Nel 19° secolo il corpo produceva i beni di consumo, mentre nel secolo successivo ha assunto prevalentemente il ruolo di consumatore. Nel primo ventennio del 21° secolo il corpo detiene lo status di prodotto i cui dati vengono raccolti e venduti dalle Big Tech. In un’epoca in cui la mercificazione dei dati personali da parte delle aziende tecnologiche è di dominio pubblico – seppur inutilmente – e l’influenza di queste organizzazioni su ogni aspetto della nostra vita è sempre più dilagante, ci fa un po’ paura pensare al ruolo futuro dei nostri corpi.”
Elmgreen & Dragset

I due artisti Michael Elmgreen e Ingar Dragset sono i protagonisti di una grande mostra ospitata alla Fondazione Prada dal 31 marzo al 22 agosto 2022. Il titolo della mostra è una domanda: Unseless Bodies? e ha come tema cardine la condizione del corpo nell’era post-industriale, periodo storico che sembra testimoniare la perdita do centralità del corpo umano.
La mostra, non ha precedenti per ampiezza: è stata concepita dai due artisti per i quattro spazi espositivi e il cortile esterno della sede milanese, per un totale di oltre 3000 m2.
Da sempre la loro ricerca, sia scultore che performativa,  ha indagato il corpo in molti suoi aspetti, sviscerando questioni importanti come crescita, intimità, identità, la relazione tra corpo e sessualità, corpo e spettacolo, e più in generale il corpo nel sistema comunicativo e sociale.   

Per la Fondazione Prada, Elmgreen & Dragset propongono una serie di installazioni immersivi.
Al piano terra del Podium, sculture classiche e neoclassiche sono associate a opere di Elmgreen & Dragset per formare una costellazione di lavori provenienti da epoche diverse. Ispirata alla mostra “Serial Classic”, curata nel 2015 da Salvatore Settis e progettata da Rem Koolhaas in occasione dell’inaugurazione della sede di Milano di Fondazione Prada, la sovrapposizione di sculture storiche e contemporanee mette in luce similitudini e differenze nelle modalità di riproduzione del corpo umano attraverso la pratica scultorea degli artisti nei diversi secoli. In questa sezione Elmgreen & Dragset hanno sviluppato un complesso sistema di rimandi che dà vita a un dialogo tra antico e contemporaneo. 

Elmgreen & Dragset The Observer (Umbro) 2021 Epoxy, aluminium, steel, lacquer, clothing 163 x 144 x 90 cm Courtesy: the Artists and KÖNIG GALERIE, Berlin, London, Seoul Photo by: Elmar Vestner
Elmgreen & Dragset What’s Left? 2021 Silicone, clothing, wire rope, balancing pole Dimensions variable Courtesy: the artists Photo by: Elmar Vestner

Il secondo piano del Podium è invece convertito in un ampio ufficio abbandonato, un’immagine legata al mutamento del ruolo del corpo nel contesto professionale. L’installazione consiste nella ripetizione di file infinite di postazioni lavorative, un richiamo alle strutture geometriche tipiche della scultura minimalista. L’ambiente evoca inoltre scenografie di film distopici come Playtime (1967) di Jacques Tati e Brazil (1985) di Terry Gilliam. 

Nella galleria Nord il pubblico si immerge nella visione futuristica di un ambiente domestico: un’inquietante fusione tra un bunker, un’astronave e un laboratorio che costituisce una dimora inabitabile di estrema vanità. L’aspetto neutro e disumanizzato di questo spazio, sottolineato da oggetti dallo stile rigoroso, ci interroga sull’esistenza all’interno delle nostre abitazioni, soprattutto in un momento caratterizzato da una tecnologia sempre più pervasiva. Come una sorta di detective o di ospite inatteso, il visitatore è libero di esplorare lo spazio, raccogliere indizi e immaginare storie in un ambiente alienante simile a un film di fantascienza in cui l’unica presenza in movimento è quella di un cane robot. 

Nella Cisterna Elmgreen & Dragset esplorano come le industrie del benessere, del tempo libero e della salute ci spingano a uniformarci a nuovi ideali fisici. I tre spazi della Cisterna diventano ambienti simili a spa desolate con una piscina e uno spogliatoio ormai in disuso. Mentre le innovazioni tecnologiche rendono i nostri corpi sempre più inutili, questi settori in continua espansione offrono infinite soluzioni innovative per “risolvere il problema del corpo imperfetto”. L’ambiente centrale include una nuova opera, What’s Left?, che può essere interpretata come una rappresentazione del corpo che esita a trovare il proprio ruolo di attore politico o strumento di cambiamento sociale. 

Il tema del controllo fisico imposto al nostro corpo nella sfera pubblica è esplorato da alcune sculture di Elmgreen & Dragset allestite negli spazi esterni della Fondazione Prada. Le opere si configurano come sottili alterazioni di oggetti di uso quotidiano che diventano inutilizzabili per i loro scopi usuali. Spingono il visitatore a ripensare l’ordinario ed enfatizzano il modo in cui ognuno di noi mette in discussione i meccanismi di sorveglianza tipici degli spazi pubblici. 

Fondazione Prada pubblicherà un volume di 500 pagine dal titolo Useless Bodies?, concepito più come un’estensione tematica della mostra piuttosto che come un tradizionale catalogo. Il libro raccoglie un’antologia di testi scritti attraverso molteplici prospettive: oltre 35 autori tra filosofi, artisti, scrittori, scienziati e pensatori indagano le mutevoli percezioni del corpo e la sua condizione nel nostro presente. 

Elmgreen & Dragset Statue of Liberty, Fig. 2 (installation view, 14th Robert Jacobsen Prize of the Würth Foundation, Museum Würth 2, Künzelsau, Germany, 2021) 2021 Original section of the Berlin Wall, cash machine, stainless steel Courtesy: the artists Photo by: Studio Elmgreen & Dragset
Elmgreen & Dragset This is How We Play Together 2021 Bronze, lacquer Dimensions variable Christen Sveaas Art Collection Courtesy: Perrotin Photo by: Elmar Vestner
Elmgreen & Dragset Photo by: Elmar Vestner