Testo di Arianna Maestrale —
Conclusa da poco, al PRIMO PIANO di Palazzo Grillo (Genova), la mostra 5 aprile 1972 è stata organizzata da Agedo Nazionale e dal Coordinamento Liguria Rainbow, nell’ambito del progetto “Sanremo 1972/2022: Fifty years of the LGBT+ movement in Italy and the Liguria region” realizzato grazie al finanziamento del Consiglio d’Europa, con il sostegno di CIDU (Comitato Interministeriale Diritti Umani) e con il patrocinio di UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali), del Comune di Sanremo e del CIS (Società Italiana di Sessuologia). È un complesso su cui vale la pena spendere ancora qualche parola. Un lavoro principalmente curatoriale, che ha visto l’attivazione di un gruppo composto da ben quattro curatori: Carlo Antonelli, Anna Daneri, Marco Fiorello e Francesco Urbano Ragazzi. Ma sopratutto, è un progetto d’informazione e divulgazione, di quelli davvero ben fatti, che apre i confini dell’arte alla partecipazione di gruppi di attivisti e che segue la scia della svolta fringe miscelando con disinvoltura opere d’arte a documenti storici quali spezzoni multimediali e copertine o intere edizioni di quotidiani e riviste, oltre che incontri di approfondimento settimanali.
Quanto avvenne il 5 aprile 1972 è l’oggetto della mostra, l’evento di un giorno che come un sasso nello stagno ha provocato cerchi concentrici e movimenti inesorabili nello spazio e nel tempo: chi ha visitato la mostra ha vissuto il tentativo (riuscito) di ricostruire questi movimenti, queste vibrazioni sociali, sia dal punto di vista storico che da quello artistico.
Sanremo, 5 aprile 1972, cosa è successo?
In tale data, al Casinò di Sanremo, un gruppo di psichiatri si riuniva per il primo Congresso di Sessuologia della storia italiana. L’intento dichiarato era quello di discutere di omosessualità dimostrandone la natura patologica, motivo per cui la notizia dell’iniziativa aveva da tempo suscitato indignazione tra i movimenti omosessuali. Quanto avvenne quel giorno rimane scritto nella storia come evento fondativo del movimento di liberazione LGBT+ italiano: i militanti del Fronte Unitario Omosessuale Rivoluzionario Italiano (F.U.O.R.I.), accreditandosi come psichiatri e riuscendo a entrare al Congresso, presero parola e così le loro ragioni vennero ascoltate. Per via, anche, delle contestazioni che contemporaneamente avvenivano all’esterno del Casinò di Sanremo, il Congresso venne concluso prima del tempo. Ne abbiamo testimonianza audio, nella prima sala della mostra, di Angelo Pezzana, iniziatore del FUORI!, organo di stampa dell’omonimo gruppo di attivisti, e di Riccardo Rosso, attivista e designer che partecipò alla nascita della rivista. Le due voci, intervistate da Francesco Urbano Ragazzi e intervallate dal brano Fuori! (1972) di Peter Boom, da ultime superstiti dell’evento raccontano quanto avvenuto quel giorno dentro e fuori la sede del Congresso di Sessuologia.
Nella seconda sala ci si immerge nella lettura e nelle immagini potenti delle grafiche del FUORI!, potendo consultare, seduti su comodi pouf colorati, il mastodontico volume intitolato FUORI!!! 1971-1974 a cura di Carlo Antonelli e Francesco Urbano Ragazzi per Nero Editions. Segue, nelle sale successive, una rassegna di documenti, testi e testimonianze sul 5 aprile 1972 provenienti dagli archivi della Fondazione Sandro Penna FUORI! di Torino e di attiviste e attivisti liguri, oltre che dell’Archivio dei Movimenti e di Rai Teche, Circolo Federativo Arcigay e Arcilesbica savonese Un posto per noi, Gruppo Comunicazione Visiva del Centro delle Donne e l’archivio privato di Francesco Pivetta.
Degno di particolare attenzione è il progetto del “Gruppo Comunicazione Visiva del Centro delle Donne – Associazione Culturale per la Produzione e la Diffusione della Cultura delle Donne e la Ricerca di nuovi Linguaggi”, le cui produzioni, realizzate a partire dal ’78, spaziano dalle rassegne indipendenti di cinema delle donne alle stesure di volantini con grafiche dure ed efficaci, agli spettacoli, i concerti e le proiezioni femministe, tutto sul territorio genovese.
Per guidare il percorso tematico, alle pareti troviamo gigantografie dell’evento di Sanremo che ritraggono Françoise D’Eaubonne e Mario Mieli. Anche Maria Silvia Spolato compare in questa sala, nel celebre scatto che precedette la manifestazione del 5 aprile 1972 e che le costò il posto di lavoro.
In ultimo, due sale sono dedicate alla presentazione di una serie di opere di Corrado Levi (Torino, 1936), anche lui, ai tempi, attivo sul FUORI. Frankenstein, poesia geografica (1982), realizzata con Andrea Pini negli anni del suo soggiorno spezzino e Peso Piuma (2009), una cartella di litografie definite dall’artista “talismani d’amore”. Di particolare interesse è l’installazione Quasi, autoamori di Johnny (2004-2010) composta da una serie di disegni erotici su carta, stesi come a prendere il sole, serenamente manifesti: si tratta di disegni automatici legati ad atti masturbatori dell’autore. Qui, la fragilità della carta si contrappone all’apparente durezza delle immagini imposte allo sguardo dei visitatori, così manifeste e aperte nello spazio. Sembra infatti che l’allestimento incoraggi la logica dell’autodeterminazione, nata e sviluppatasi appunto dagli anni ’60 all’interno dei movimenti femministi e omosessuali.
A mostra conclusa, quel che rimane e su cui vale ancora la pena ragionare, è la solida ricostruzione di un momento che ha segnato la storia della nostra società. Ora che gli spazi di Palazzo Grillo si apprestano a ospitare una nuova mostra, nelle sale non risuona più la colonna sonora di 5 aprile 1972 (curata da Populous e Protopapa), né le voci dei testimoni Pezzana e Rosso. Risuona ancora, però, nella sensibilità di chi ha visitato la mostra, il piacere — e la responsabilità — di aver scoperto e costruito un pezzo importante di storia. Di quella che a scuola non si impara mai.
5 APRILE 1972 – Sanremo: 50 anni di movimento LGBT+ in Italia e in Liguria
26 maggio -10 luglio 2022
A cura di: Carlo Antonelli, Anna Daneri, Marco Fiorello, Francesco Urbano Ragazzi
In mostra: Dafne Boggeri, Françoise d’Eaubonne, Corrado Levi, Mario Mieli, Jacopo Miliani, Angelo Pezzana, Populous, Protopapa, Riccardo Rosso, Maria Silvia Spolato
Comitato organizzativo: Agedo e Coordinamento Liguria Rainbow, Simone Castagno, Selena Demarchi, Marco Fiorello, Fiorenzo Gimelli, Laura Guidetti, Antonella Muraca, Silvia Pastore, Mattia Piccinini, Donatella Siringo