“Non sei tu la nostra geometria,
finestra, semplicissima forma
che senza sforzo circoscrivi
la nostra vita enorme?”
(R.M.Rilke)
Sebbene sembri ormai un lontano ricordo, nei mesi trascorsi da poco, il rapporto con le proprie finestre di casa si è fatto stringente e cruciale, nell’esperienza di molte persone.
Allo stesso modo, un ruolo denso di significato spetta alla finestra lungo il corso della storia dell’arte. Essa è teatro di ogni Annunciazione: i raggi dell’immacolata concezione attraversano i suoi vetri. Si fa finestra coeli quando ivi si può comunicare con la luce e con il cielo e su di essa si affacciano le divinità. Come una soglia tra il nostro mondo e l’ultraterreno, spalanca le sue braccia verso un altrove metaforico, direzionato ovunque si voglia, ma in certi casi, proprio sul vero. Sul mondo fuori, che esiste di fronte. Di fronte all’uomo, al pittore e poi all’artista con ogni suo mezzo.
Diventa quadro, entro cui si proietta una prospettiva esatta, una realtà tangibile.
Trampolino di lancio verso quel fuori, al suo davanzale ci perdiamo in viaggi che conducono chissà dove, fin dentro se stessi, profondamente.
Inesauribile simbolo dell’immaginazione, smaterializzandosi apre spazi assai fluidi, su schermi di I-Pad, computer, smartphone e TV.
Qualunque essa sia, una finestra ci è stata compagna, in mesi di insolita lunga clausura.
Qualcuno l’ha chiusa, qualcuno l’ha ben scavalcata.
Molti altri han gettato le ante all’infuori per spingere dentro il profumo dei fiori.
A tutti questi, poeti, artisti, critici e amici, vicini e lontani, ho chiesto dirmi di una finestra, la loro.
Vera Portatadino
Con il contributo di: Con il contributo di: Federico Montagna, Alessia Armeni, Alessandro Scarabello, Cathy Lomax, Florian Kiniques, Cosimo Filippini, Giovanni Copelli, Aïda Kazarian, Michael Lawton, Marta Cereda, Luigi Presicce, Linda Carrara, Giuliana Rosso, Jacopo Casadei, Marta Ravasi, Claudio Salvi, Natacha De Mol, Lucia Veronesi, Enrico Tealdi, Federica Bossi, Simone Menegoi, Sébastien Bonin, Freya Douglas-Morris, Lorenzo Di Lucido, Luca Scarabelli, Dario Pecoraro
Luca Scarabelli batman 2016Tradotto dall’inglese Doggerel è una poesia irregolare nel ritmo e nella rima, spesso deliberatamente burlona o comica. In questo periodo difficile, anche un po’ triste, in cui risulta difficile collaborare o frequentarsi, la redazione di ATPdiary insieme a REPLICA – l’archivio italiano del libro d’artista – ha invitato un gruppo di curatori e artisti a proporre un progetto espositivo in un luogo impensabile e in forme impensabili.
Ad ognuno abbiamo richiesto di presentare una “mostra editoriale”, un sintetico testo critico sulla scelta dello spazio, delle opere, degli eventuali libri d’artista o pubblicazioni indipendenti che fungano da supporto critico documentativo del progetto.
L’invito che abbiamo proposto è stato quello di impostare un’indagine sullo spazio – reale e virtuale – utilizzando immagini di opere, pagine di libri, luoghi impensabili o immaginati.
Per visionare l’archivio di mostre Visual Doggerel ☞