Incontri, attese, giochi, spostamenti: le fotografie di Viktor Kolar alla Galleria Norma Mangione

Il fotografo si fa testimone della cultura reportagistica agendo da narratore esterno, lasciando che parli l’umanità che sceglie di ritrarre in dialogo con la città.
22 Giugno 2018
Viktor Kolar, Photographs - Installation view - Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Installation view – Galleria Norma Mangione, Torino

Sotto il semplice titolo Photographs, è ospitata la nuova mostra di Viktor Kolar alla galleria Norma Mangione di Torino (visitabile fino al 28/07/2018). Ostrava, città protagonista del racconto e piccola realtà della Repubblica Ceca, è raffigurata nel complesso spazio temporale che intercorre tra il 1962 e il 2017; l’artista interviene sottolineandone gli aspetti più quotidiani, più duri o anche solo bizzarri. I toni in scala di grigio delle stampe spezzano il pulito candore delle pareti, dei passepartout e delle cornici.

Le fotografie sono presentate in gruppi, scelta espositiva che favorisce un approccio intimo al lavoro; le immagini, stando affiancate, prendono forza le une dalle altre. La morfologia dei luoghi muta in base alla lente che si usa per osservarli; qui lo sguardo che agisce da filtro è evidentemente arricchito dall’abitare in questi spazi.
Incontri, attese, giochi, spostamenti, lavoro; la strada e le sue ramificazioni periferiche sembrano essere centro di tutte le azioni, mentre le linee di forza tracciate dalla segnaletica o dalle architetture – anche umane – si attraggono e respingono in un sistema fatto di divergenze.
Facendo un piccolo gioco cerco la figura umana, consultando lentamente tutte le stampe, mi accorgo che la sua è una presenza fissa, nascosto o riflesso, l’uomo è più o meno consapevole di essere ritratto, nella folla o in solitudine; manifesti, riferimenti o indumenti abbandonati ne originano l’eco anche se non viene reso evidente.

Viktor Kolar, Photographs -  Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Galleria Norma Mangione, Torino

Kolar si fa testimone della cultura reportagistica agendo da narratore esterno, lasciando che parli l’umanità che sceglie di ritrarre in dialogo con la città. L’approccio visivo è classico ma si nutre di elementi contemporanei; il movimento e la luce fanno si che la macchina fotografica si comporti da cinepresa, suggerendo l’idea che questi siano fotogrammi appartenenti a un lungo film.

Photographs si muove velocemente tra il registro stilistico della poetica dell’attimo e una visione più vicina alla staged photography. E’ un modo di raccontare onesto; quello che posso vedere è quello che è, così il desiderio di fotografare diviene una necessità reale e di conseguenza palpabile nell’inesauribile produzione artistica. Questo piccolo universo cittadino si risolve in una fitta serie di “untitled” perché il significato è tutto affidato al puro linguaggio visivo, mentre il tempo non sembra essere una variabile in queste immagini; i personaggi e le loro azioni non risultano soggetti al suo passo incessante.

Viktor Kolar resta per anni in ascolto di questa fusione tra vita quotidiana e lavoro industriale, come se ne registrasse i suoni acuti.

Viktor Kolar, Photographs - Installation view - Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Installation view – Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs - Installation view - Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Installation view – Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs -  Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs -  Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs -  Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs -  Galleria Norma Mangione, Torino

Viktor Kolar, Photographs – Galleria Norma Mangione, Torino

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