Sono fin troppi le proposte espositive in cui parole come “condivisione” e “scambio culturale” cercano di dare sostanza a molti progetti culturali. Uno di questi, oltrepassando la retorica, punta a alla ‘sostanza’.
Under the Spell of Africa, curato da Adriana Rispoli e organizzato nell’ambito del programma Italia Cultura Africa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, sviluppa un programma in cui l’arte diventa uno strumento di scambio e osmosi tra culture diverse. L’obiettivo è quello di creare un vero e proprio tessuto di relazioni tra gli artisti invitati e i territori su cui interagiscono, coinvolgendo le realtà locali, non solo artistiche. Dopo l’intervento nella città di Abidjan, Natura Cultura Artificio di Raffaela Mariniello alla Fondazione Donwhai (Novembre 2019), il secondo artista invitato è Flavio Favelli.
In occasione del IPAF International Public Art Festival a Cape Town, che ha visto la partecipazione di 20 artisti internazionali, Favelli ha realizzato un grande dipinto murale sulla facciata di un edificio nella zona di Salt River.
La sua opera riprende, in scala monumentale, la prima pagina del Sunday Times, uno dei più noti quotidiani in Sudafrica, dell’11 febbraio 1990. L’immagine sbiadita ritrae la prima apparizione pubblica di Nelson Mandela dopo il 27 anni di prigione.
Favelli ha interpreta l’identità dei luoghi attraverso uno sguardo trasversale che unisce la storia, i costumi e la società mediante quelli che sono i suoi più significativi simboli: Mandela, il Sunday Times e la pubblicità delle sigarette Mills.
Il tema ufficiale del Festival IPAF era la digitalizzazione dell’informazione: Favelli ne ha dato una sua interpretazione rappresentando una pagina di giornali trent’anni dopo la sua pubblicazione, riflettendo così sull’inesorabile scomparsa della carta stampata.
Per ribadire questo concetto e la sua inevitabile fine, l’artista ha dipinto a mano l’intera facciata, senza avvalersi di stencil, aerografi o proiettori.
L’opera site specific di Flavio Favelli è stata creata dopo una residenza di due settimane grazie alla collaborazione con l’Italian Cultural Institute in Pretoria.
Il progetto Under the Spell of Africa continuerà con l’artista Eugenio Tibaldi ad Addis Abeba, in Etiopia, al Zoma Museum. Il museo è stato fondato nel 2018 da uno degli artisti africani più acclamati degli ultimi anni Elias Sime ora finalista all’Hugo Boss.