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Reading room #1 — Diego Tonus

Impilati, catalogati, ‘sedotti e abbandonati’. Unti o toccati con dolcezza, sottolineati o lindi come appena usciti da una libreria; muniti di segnalibro o di tante orecchie; ricercati, banali, in versione economica o ereditati in copia anastatica. Il mondo dei libri, nelle mani degli artisti, diventa un viaggio d’avventure dove, accanto ai volumi, scopriamo interni minimali […]

Diego Tonus, Studio (Olanda), 2018
Diego Tonus, Studio (Olanda), 2018

Impilati, catalogati, ‘sedotti e abbandonati’. Unti o toccati con dolcezza, sottolineati o lindi come appena usciti da una libreria; muniti di segnalibro o di tante orecchie; ricercati, banali, in versione economica o ereditati in copia anastatica. Il mondo dei libri, nelle mani degli artisti, diventa un viaggio d’avventure dove, accanto ai volumi, scopriamo interni minimali o crepuscolari con tanto di gatto steso sotto la lampada; biblioteche che fanno invidia a ‘vere’ biblioteche universitarie; nature morte contemporanee con banane, sigarette e scatole di aspirine; letti sfatti, mobilio Ikea, le tipiche piante d’appartamento, quale pianta grassa, ricordi di viaggio o piccoli regali (che non sappiamo mai dove mettere se non nei pochi spazi vuoti delle librerie).

Abbiamo chiesto a una selezione di giovani artisti italiani di raccontarci la loro passione per i libri: quali volumi sono stati o sono in questo momento fondamentali per la loro ricerca; il libro che suggerirebbero a un altro artista e, come e quando, si inserisce il momento della lettura nella loro pratica. Tante e disparate le risposte, lunghi racconti o sintetiche frase sibilline.

Ciò che abbiamo raccolto è un’eterogenea biblioteca fatta di romanzi classici e contemporanei, saggi (tanti) di filosofia ed estetica, qualche libro di poesia, fumetti, cataloghi, e-books, manuali di storia dell’arte. Ma anche libri di economia dedicati all’arte, libri sul collezionismo, storia del cinema. Tanti i volumi scritti da artisti oramai storicizzati, qualche designer… alcune letture dedicate alla politica, alla fisica, alla botanica ecc.

La frase di un artista ci ha colpito più di altre: “Tirare fuori dagli scaffali, dalle cataste, da sotto i divani, dal fianco nascosto dei letti i libri che si sono maneggiati di recente è come ripassare sguardi e suoni, di momenti di vita.”

Buone letture e buone vacanze!

Diego Tonus, Libreria (Italia), 2018
Diego Tonus, Libreria (Italia), 2018

DIEGO TONUS

Quali libri sono stati o sono in questo momento fondamentali per la tua ricerca?

Le mie letture sono molto differenziate.
I libri fondamentali sono stati diversi. Sicuramente ne sto dimenticando molti.
Riconosco che i primi testi importanti legati alla formazione del mio pensiero artistico sono stati ‘Che cos’è un dispositivo’ e ‘L’uomo senza contenuto’ di Giorgio Agamben, insieme al testo ‘How to Do Things with Words’ di J. L. Austin.
Data una investigazione sul processo decisionale visto come forma di quieta pazzia e legato a oggetti specifici come dei martelletti di presidenti di commissioni rivoluzionarie che ho scoperto alcuni anni fa, mi sono imbattuto in alcune letture parallele particolari. Sono nate una serie di osservazioni che ho sviluppato negli ultimi 5 anni con diversi autori per un libro che verrà pubblicato da Roma Publications Amsterdam e dal titolo ‘The Presidents’ Hammers’.

Il primo libro speciale è stato ‘La Fine del Mondo. Un Contributo alle Apocalissi Culturali’ – libro mai terminato da Ernesto de Martino e che raccoglie una serie di note-frammento molto affascianti sulla ‘fine di mondo’ vista da molteplici punti di vista come l’aspetto antropologico, quello psicoanalitico di fine di mondo dell’individuo (es. in stati catatonici), la fine di mondo politica ( es. L’apocalisse marxiana) che vede nello ‘sciopero’ la forma ultima di demistificazione del giorno del giudizio, e ancora la fine di mondo religiosa o quella presente nella letteratura e nella filosofia.

Un secondo libro è ‘Il percorso e la voce. Un’antropologia della memoria’ di Carlo Severi che analizza il rapporto fra voce e rappresentazione iconografica nelle culture che non conoscono l’uso della scrittura nella loro trasmissione di culture e storie. Da canti rituali, a tecniche mnemoniche, a oggetti-chimera, a celebrazioni tramite l’uso della voce con strumenti come l’arpa Congolese Zande (antropomorfizzata) che deve morire come oggetto tramite una cerimonia, per poi diventare tutt’uno con il suo compositore e fungere da mezzo per comunicare con gli antenati defunti.

Infine un manuale affascinante che vedrete in una delle fotografie che invio, è il catalogo di prodotti dello Spy-Shop di Amsterdam, con cui sto collaborando per la realizzazione di un nuovo lavoro e che presenta dispositivi di diversi tipi che vanno dalle spie-trasmittenti per telefoni, Car-Following devices, sistemi per disattivare circuiti di sicurezza e sorveglianza. Mi affascinano le descrizioni dei prodotti di questo catalogo e come sono illustrati.

C’è un libro che consiglieresti a un altro artista?

Viste alcune ultime letture, i libri che mi sentirei di consigliare sono:
James Parker, Acoustic Jurisprudence. Listening to the Trial of Simon Bikindi (Oxford University Press, 2015) libro nato come caso-studio del processo fatto a Simon Bikindi, pop-star ruandese, ministro della cultura e sentenziato come genocida perché le sue canzoni venivano usate come sottofondo ad azioni di stermini di massa. Il libro ripercorre questo caso paradossale analizzando il potere della voce in spazi come l’aula di un tribunale e vede come per la prima volta nella storia, un processato si sia difeso cantando la sua sentenza.

Daniel McClean, Dear Images: Art, Copyright and Culture (Ridinghouse, 2009) libro che tratta diversi casi sul diritto d’autore passando dall’arte di appropriazione ad articolazioni recenti della proprietà intellettuale nell’arte e nella cultura contemporanea, trattando diversi casi di ‘copia’ e i loro risvolti legali/concettuali.

David Graeber, Debt – The first 5000 Years (Melville House Publishing, 2014) un libro di cui mi ha interessato come viene ripresentata la storia e l’origine dell’esistenza del denaro e delle transizioni finanziarie, analizzando diverse crisi economiche ma soprattutto osservando come, prima dell’esistenza del denaro esistessero già diverse forme di debito e sistemi di credito nei rapporti di scambio/nei rapporti umani e come questi possano condizionare il desiderio nel presente e nel futuro di un individuo.

Come e quando si inserisce il momento della lettura nella tua pratica?

La lettura è una pratica parallela al mio lavoro artistico.
Non informo i miei lavori con i libri che leggo e non li ‘uso’ per giustificare nessun mio pensiero.
I libri sono strumenti di pensiero e la pratica della lettura per me va a pari passo con la pratica della dimenticanza. Dopo aver letto un libro, molte volte capita che ne dimentichi delle parti che poi riscopro casualmente nel tempo, dopo riflessioni che emergono dal mio lavoro o durante discussioni con altre persone.

Penso che una cosa importante da menzionare sia che nella mia libreria ho molto libri che devo ancora leggere. Compro costantemente libri e cataloghi che magari non leggo immediatamente e che riscopro nel tempo. Sono però oggetti importanti da cui essere attorniati, anche se non è sempre facile portarli con me nei viaggi. Come un collezionista che rimane sempre alla sua ‘penultima’ opera per la collezione perfetta – che non esisterà mai – anche quello del lettore che cerca un nuovo libro, lo vedo come un processo dinamico e costante in cui i libri diventano un mezzo di conoscenza, anche quando rimangono chiusi.

Nello scegliere quali dei possibili libri fotografare anche velocemente nella mia libreria, ho ricordato che manca un libro che è stato importante. Si tratta di ‘La città biopolitica. Mitologie della sicurezza’ di Andrea Cavalletti. Un libro che ho prestato diversi anni fa e che non mi è mai ritornato. Scambio spesso libri, ma per questo in particolare mi piace l’idea che sia ancora lì fuori e che sia una mancanza che ho cercato di colmare nel tempo e che mi ha dato l’occasione di conoscere altri libri.

LINK:
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Ernesto de Martino, La fine del mondo, Einaudi 2002
Ernesto de Martino, La fine del mondo, Einaudi 2002
Hito Steyerl, The Wretched of the Screen, Sternberg Press 2009
Hito Steyerl, The Wretched of the Screen, Sternberg Press 2009
Gilles Deleuze, L'esausto, Cronopio 2005
Gilles Deleuze, L’esausto, Cronopio 2005
Eric Hobsbawn e Terence-Ranger, L'invenzione della tradizione, Einaudi 2002
Eric Hobsbawn e Terence-Ranger, L’invenzione della tradizione, Einaudi 2002
Daniele Del Giudice, Mania, Einaudi 1997
Daniele Del Giudice, Mania, Einaudi 1997
Selezione di pagine da Inside Moebius Vol.2, Comicon Edizioni 2013
Selezione di pagine da Inside Moebius Vol.2, Comicon Edizioni 2013