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English text below
Formato ridotto ma decisamente intenso. Nei due scorsi fine settimana si è svolta la settima edizione di Volcano Extravaganza – dal titolo I POLPI – il festival di arte contemporanea promosso da Fiorucci Art Trust e capeggiato da Milovan Farronato. Quest’anno il progetto si è arricchito della partnership di The Vinyl Factory di Londra, oltre che il partner istituzionale Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee – Museo MADRE di Napoli. Assieme a Farronato, a dirigere ‘le danze’, l’artista Eddie Peake: assieme hanno traghettato energie e turbolenze da Napoli a Stromboli, “navigando scorrevolmente le acque del Mar Tirreno, inseguendo una performance dopo l’altra da un’alba napoletana sino a quando il crepuscolo dell’ultima giornata cadrà sull’isola.”
Eddie Peake ha presentato sue passate performance insieme ad una nuova creazione, To Corpse, che ha sviluppatò in cinque variazioni, collaborando assieme a l’electronic producer Actress, il musicista Gwilym Gold, gli artisti interdisciplinari Evan Ifekoya con Victoria Sin ed infine la poetessa e scrittrice Holly Pester.
Tra Napoli (13-14 luglio 2017) e Stromboli (15-16 luglio 2017) sono accadute: Gli Animali, una nuova iterazione della performance di Eddie Peake Touch (2012); venerdì 14 luglio, tre variazioni della nuova opera To Corpse.
Sabato 15 luglio, nell’attraversare il mare a bordo di un traghetto SNAV, è stato messo in atto un revival di Fox (2005). Nella performance, concepita assieme a Sam Hacking, Peake dirige un personaggio maschile e uno femminile intenti nel tentativo di scambiarsi i vestiti, senza rivelare alcuna intimità. Giunti a Stromboli: un pezzo del 2016, Megaphone Duet, seguito dalla quarta variazione di To Corpse al club locale, il Megà, un punto di ritrovo storico per gli eventi di Volcano Extravaganza.
L’ultimo giorno, domenica 16 luglio, è stato reso pubblico un murales appositamente realizzato da Eddie Peake per la superficie dello spazio del Fiorucci Art Trust, lungo il sentiero che porta al vulcano. Gli anni scorsi quegli stessi muri sono stati coperti con dipinti e composizioni scritte da artisti ospiti quali Enrico David, Celia Hempton, Camille Henrot, Karl Holmqvist, Maria Loboda e Lucy McKenzie, tra gli altri.
Abbiamo posto alcune domande a Eddie Peake, durate le calde giornate di POLPI —
ATP: Alcuni anni fa ho avuto la possibilità di trascorrere alcuni giorni nelle meravigliose isole Eolie, un’esperienza piuttosto unica a dire il vero. E’ stato il progetto Volcano Extravaganza a darmi questa opportunità. Nell’edizione di quest’anno Milovan Farronato ti ha invitato come Artistic Leader of a Constellation of Performative Acts. Ci racconti quanto ti ha influenzato l’ambiente di Stromboli?
Eddie Peake: La quinta e ultima ripetizione del mio nuovo lavoro in cinque parti – che sto realizzando specificamente per il festival, To Corpse – è un omaggio a un’esperienza trascendentale che ho vissuto la prima volta che sono venuto a Stromboli nel 2014, in concomitanza con l’edizione di Volcano Extravaganza, guidato da Haroon Mirza. Sarebbe inutile e noioso descrivere quell’esperienza ma è sufficiente dire che questa è l’unica ragione per cui sto raccontando questo particolare lavoro nel modo in cui lo sto raccontando, cioè sulla spiaggia a fianco del Club Mega all’alba dell’ultimo giorno del festival. Oltre a questo caso assolutamente specifico, nonostante io senta Stromboli come un’influenza ispiratrice, non saprei dire perché. Immagino sia una sorta di legame dell’anima.
ATP: Come mai hai scelto di chiamare questa settima edizione “I Polpi”? Quale significato hai assegnato a questi animali marini con abilità mimetiche e mutanti?
EP: Volevo creare un’analogia tra i performers della mia performance e le capacità di trasformazione del proprio corpo delle piovre, che cambiano il proprio aspetto esteriore e quindi le loro identità. Penso questo, nello specifico, soprattutto in relazione al sesso, alla sessualità, alle relazioni e ai genitali, e alla posizione della bocca dei polipi, che si trova in mezzo alle loro otto zampe. Ma in generale, quando li incontro in mare, nel piatto di un ristorante, in un contenitore di polistirolo per le strade di Napoli dove aspettano di essere venduti, mentre uno effettua un cunnilingus a una donna in una stampa giapponese, in un video su Youtube mentre compiono incredibili trucchi di trasformazione o travestimento, o semplicemente nella mia immaginazione, trovo i polpi assolutamente interessanti e alieni.
ATP: Ci puoi raccontare come hai programmato il tuo “viaggio di 96 ore” dal cratere del Vesuvio fino ai pendii mormoranti di Stromboli?
EP: La cosa è nata durante una conversazione, tuttora in corso, con Milovan Farronato. Abbiamo guardato la documentazione di molti dei miei vecchi lavori di performance e abbiamo deciso che Fox, Touch (il cui titolo a Napoli è Gli Animali) e Megaphone Duet sarebbero stati quelli che avremmo presentato di nuovo. Abbiamo parlato di come i vecchi lavori avrebbero dialogato con il nuovo lavoro di To Corpse, e come tutti quanti avrebbero potuto legarsi ai contesti di Napoli e Stromboli. Quindi è stato un processo piuttosto organico nato da questa conversazione.
ATP: Per il tuo intervento metterai quindi in scena alcune tue vecchie performance con una nuovissima, To Corpse. Quale sarà l’argomento di quest’ultima? Come hai sviluppato le cinque versioni che vedremo a Volcano Extravaganza?
EP: To Corpse è un esperimento che vedrà in scena cinque performance con un ensemble di danzatori. Nello specifico, è un modo per testare il potere “manipolatorio” della musica e del suono nel determinare il modo in cui facciamo esperienza di altri fenomeni, soprattutto le immagini. Quindi, mentre le azioni dei cinque danzatori resteranno esattamente uguali per tutte e cinque le performance, ci sarà ogni volta un diverso compositore che comporrà una diversa colonna sonora. Sono curioso di vedere se i risultati delle cinque performance saranno così totalmente differenti l’una dall’altra, o per niente. Anche le location e i costumi cambieranno tra una versione e l’altra, ma credo che sarà la musica ad avere l’effetto più significativo, almeno per me.
ATP: Hai coinvolto anche altri artisti: il producer di elettronica Actress, il musicista Gwilym Gold, l’artista interdisciplinare Evan Ifekoya con Victoria Sin e, ultima ma non ultima, la poetessa e scrittrice Holly Pester. Quale sarà il loro ruolo?
Comporranno per le diverse ripetizioni di To Corpse.
ATP: Che tipo di collaborazione hai avviato con l’etichetta musicale The Vinyl Factory?
EP: Alla fine del festival pubblicheremo un EP sulla mia traccia Hymn, che conterrà tutte le colonne sonore di To Corpse. The Vinyl Factory supporta anche il festival nella sua interezza.
ATP:Una delle peculiarità di Volcano Extravaganza è il modo in cui mescola linguaggi, situazioni e altre eterogenee espressioni di creatività. Quale aspetto particolare hai voluto sottolineare per questa edizione 2017? Ci sono caratteristiche che hai evidenziato più di altre?
EP: Penso molto al “loop” come fenomeno culturale, uno strumento strutturale della musica e dell’arte in generale, che entra molto anche nel mio modo di fare arte. Quindi questo è un elemento che ricorrerà nel festival intero. Sono affascinato dalla prescienza del loop nei confronti del mondo in generale, ma anche per me stesso possiede un forte potenziale metaforico che si relaziona alla psicosi, alla depressione, al pensiero ossessivo e all’idea del suicidio. Questi sono tutti temi ricorrenti del mio lavoro, e mi piace quindi pensare che il titolo To Corpse vi alluda.
ATP: L’ultima domanda verte sul murales che dipingerai per lo spazio del Fiorucci Art Trust. Ci puoi anticipare come verrà realizzato?
EP: Ci saranno due pitture murali. Entrambe saranno realizzate in situ sui muri della proprietà Fiorucci a Stromboli. I titoli saranno Shadows e Fruit. Userò lo scotch di carta e dipingerò testi poetici, probabilmente in relazione, anche lateralmente e associativamente, con tutti gli argomenti di cui ho parlato in questa intervista.
I POLPI — Volcano Extravaganza — Interview with Eddie Peake
ATP: In the past years I had the chance to spend some days in the amazing Aeolian Islands, a pretty unique experience indeed. The project Volcano Extravaganza gave me this opportunity. In this edition Milovan Farronato invited you in order to be the Artistic Leader of a Constellation of Performative Acts. Can you tell us how much does the Stromboli environment influenced you?
Eddie Peake: The fifth and final iteration of the new, five-part work I’m making specifically for the festival, To Corpse, is an homage to a transcendental experience I had when I first came to Stromboli in 2014, which was during that year’s Volcano Extravaganza led by Haroon Mirza. It would be pointless and boring if I described the experience, but suffice to say, it is the singular reason I am presenting the particular work I’m referring to in the way that I am, namely on the beach beneath Club Mega at sunrise on the final day of the festival. Besides that very specific instance, whilst I do indeed find Stromboli an inspiring influence, it would be difficult to articulate why. I guess it’s a sort of spirit/soul related thing.
ATP: How come that you choose to name this seventh edition “I Polpi”? What kind of meaning did you give to these sea animals with mimetic and mutant skills?
EP: Mainly I wanted to draw an analogy with the performers in my performances and the shape-shifting capacity of octopuses to transform their bodies, appearance and, as such, their identities. I suppose I think about this most specifically in relation to sex, sexuality, relationships and genitalia, and the position of an octopuses mouth in the middle of its eight legs. But in general, whether I encounter them in the sea, on the plate of a restaurant, in a polystyrene container waiting to be sold on the streets of Napoli, giving someone cunnilingus in a Japanese print, in a Youtube video performing some incredible feat of transference or disguise, or simply in my imagination, I find octopuses totally compelling and alien-like.
ATP: Can you explain to us how did you plan the “96 hours of travel” from the Vesuvio crater to the murmurous slopes of Stromboli?
EP: It came about through an ongoing conversation with Milovan Farronato. We looked at documentation of many of my old performance works, and eventually decided that Fox, Touch (titled Gli Animali in Naples) and Megaphone Duet were the ones we would like to present again. We talked about how the older works would sit alongside the new work To Corpse, and about how they could all tie together in the context of both Napoli and Stromboli. So it was a fairly organic process arising from conversation.
For your intervention you will stage some of your past performances with a brand new one, To Corpse. What will this last one be about? How did you develop the five versions that we will see during Volcano Extravaganza?
EP: To Corpse is an experiment that will feature five performances with an ensemble of dancers. Specifically, it’s a way of testing the manipulative power of music and sound in determining the way we experience other phenomena, particularly images. So whilst the actions of the five dancers will remain exactly the same for all of the five performances, there will be a different composer who will score each one. I am curious to see if this results in the five performances feeling totally different to one another, or not at all. The locations and costumes will also be different from one iteration to the next, but I imagine the music will have the most significant effect, for me at least.
ATP: You have involved some other artists: the electronic producer Actress, the musician Gwilym Gold, the interdisciplinary artists Evan Ifekoya with Victoria Sin and, last but not least, the poetess and writer Holly Pester. What their role will be?
EP: They will be scoring the different iterations of To Corpse.
ATP: What kind of collaboration did you engage with the record label The Vinyl Factory?
EP: When the festival is finished we will release an EP on my imprint Hymn, which will feature all the different soundtracks from To Corpse. The Vinyl Factory are also supporting the festival as a whole.
ATP: One of the peculiarities of Volcano Extravaganza is the way it mixes languages, situations, and other pretty heterogeneous creative expressions. What kind of peculiarity did you give to this 2017 edition? Are there some characteristics that you followed the most?
EP: I think a lot about ‘the loop’ as a cultural phenomenon, a structural device within music and art in general, and also in making my art. So that is something that will feature recurrently in the festival as a whole. I am fascinated by the prescience of ‘the loop’ in the world in general, but also for me it possesses a strong metaphoric potential relating to psychosis, depression, obsessive thoughts and suicidal ideation. These are all recurrent themes within my work, and so I like that the title To Corpse alludes to them.
ATP: The last question is about the mural that you will paint for the Fiorucci Art Trust space. Can you tell us about how this wall painting will be made?
EP: There will be two wall paintings. Both of them will be made in situ on the walls of the Fiorucci property on Stromboli. The titles will be Shadows and Fruit. I will use masking tape and paint to spell out poetic texts- probably relating in lateral and associative ways to all of the stuff I’ve talked about here in this interview.