Testo di Davide Pirovano —
Profondo e intenso è il rapporto tra Lucio Fontana e la cittadina di Albisola. Un luogo che per l’artista è una via nuova, un luogo di ricerca con innumerevoli possibilità e stimoli, fino a divenire per lui intimo.
L’artista costruisce un intenso rapporto con i territori in cui vive, lasciandosi a sua volta influenzare fortemente, per proprio volere e per condizione imprescindibile dei luoghi, degli spazi e delle interazioni. Tutto è poi utile nella sua ricerca personale che ininterrottamente porta avanti per tutta la vita.
La prima volta che si reca ad Albissola Marina è tra il 1935 e il 1939, Fontana è alla ricerca di nuove tecniche per i propri lavori e in questo momento coltiva e sviluppa le prime opere con la ceramica nella manifattura dell’amico Giuseppe Mazzotti. Dopo un periodo in Argentina dove realizza nel 1946 il Manifesto Blanco torna in Italia, dove la propria attività si divide tra Milano e Albisola, due luoghi di fondamentale importanza per scendere sempre più a fondo nella propria ricerca, che dal 1947 è guidata dal Manifesto dello Spazialismo.
L’esigenza di fare arte liberando il quadro e la scultura. Il 1949 è l’anno dove la Galleria del Naviglio a Milano espone l’Ambiente spaziale a luce nera. Il MoMa di New York invece celebra la sua attività di ceramista nella mostra Twentieth-Century Italian Art, mostra che coinvolse un gran numero di artisti italiani.
La ceramica ricopre un ruolo importante nell’opera dell’artista, come anche gli altri materiali che vengono piegati alle esigenze di una ricerca spaziale che non riconosce limiti. Ad Albissola Fontana ha un proprio studio e partecipa attivamente alla vita del paese. A celebrare ora questo legame è una mostra in corso al Centro Esposizioni del MuDa, Museo Diffuso Albissola: “Nascita della materia. Lucio Fontana e Albisola”.
Il nome della mostra “Nascita della materia” prende spunto da una definizione del 1963 del critico Enrico Crispolti, autore e curatore del catalogo generale dell’opera di Fontana, che in quest’occasione è supervisore scientifico insieme a Paola Valenti. La mostra è curata da Luca Bochicchio, ricercatore presso l’Università di Genova e curatore del MuDa.
L’esposizione presenta opere scultoree in ceramica provenienti da collezioni pubbliche e private, fra le quali è bene segnalare la Donna con fiore del 1948 in prestito dal MART di Rovereto, in dialogo con la Dama bianca (Donna con colomba, 1953) di proprietà del Comune di Albissola Marina.
All’interno dello spazio sono inoltre presenti le decorazioni del 1949 destinate alla prima classe del transatlantico Conte Grande della Compagnia Italia Navigazione. Invece, un’opera di grande bellezza, testimonia la ritrattistica dei primi anni Cinquanta: è il Ritratto di Annamaria Pacetti, del 1950.
Attraverso le sculture esposte è possibile anche comprendere i diversi rapporti che Fontana instaura con le botteghe artigiane del territorio: MGA, Fenice, Cooperativa Stovigliai e San Giorgio. Proprio in quest’ultima infatti realizza un grande piatto presente in mostra, Battaglia, del 1958: 88 centimetri di diametro da cui emergono impavide figure in rilievo. Non possono infine mancare all’interno della mostra i Concetti Spaziali, in prestito dal MiC Museo Internazionale delle Ceramiche di Faenza, che in quest’occasione è partner scientifico.
La mostra non si conclude al Centro Espositivo, ma si sviluppa anche fuori di esso, in primis nei luoghi di Albisola: Pozzo Garitta, prima studio di Fontana e ora studio di GianlucaPeluffo&Partners ove è approfondito il rapporto tra Fontana e l’architettura; Lungomare degli Artisti, inaugurato nel 1963; Bar Testa; Casa Museo Jorn; Ceramiche Mazzotti; Fondazione Museo G. Mazzotti 1903; Ceramiche San Giorgio; Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea; Giardino Pacetti (Studio Ernan Design).
Fuori da Albisola la tematica è approfondita nei musei di Savona: a Palazzo Gavotti vengono valorizzate le opere di Fontana di proprietà della “Fonazione Milena Milani in memoria di Carlo Cardazzo”; al Museo della Ceramica invece sono presenti piatti figurativi e spazialisti in dialogo con l’eccellenza della produzione delle botteghe albisolesi dal primo Novecento agli anni Sessanta.
Nascita della Materia. Lucio Fontana e Albisola
Albissola Marina – MuDa (Centro Esposizioni e altre sedi)
Savona – Museo d’Arte di Palazzo Gavotti e Museo della Ceramica
Fino a 2 dicembre 2018