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Come ti pare e piace. Quello che pensi andrà benissimo. Goditi questa mostra nello spazio unosolo_project con leggerezza. La mostra è carina,   piccina,   minuta,   allegra e colorata quanto basta. Protagonista è  ‘La Chat Grenouille’,   la gatto-rana (io aggiungerei anche un pò cocomero). Un serie di artisti ne hanno dato una loro personalissima interpretazione. Piccoli acquerelli,   piccoli quadretti,   piccoli bom bom a forma di orsetto sommersi dentro a dei bicchieri d’acqua. Un ritaglio di pagina di libri: ci vedo una faccia,   ci vedo un’astronave,   no,   forse un abitino. Vezzeggiativi a parte (di cui ho consapevolmente abusato),   la mostra è graziosa come un doposcuola,   nelle ore ricreative. Buffa l’atmosfera,   piacevole la vista dei delicati disegni che immortalano lei,   l’ossessione di  Raimundas Malasauskas,   la gatto-rana. Nel complesso la mostra,   la piccola mostra,   è curiosa e interessante. E’ piacevole perchè,   per volere dello stesso curatore,   ogni lavoro è aperto a qualsiasi tipo di percezione. Il pericolo è che paperelle,   zucche,   orsetti ecc. vengano percepiti ‘proprio’ come tali: piccoli animaletti simpatici e buffi. Gli unici lavori,   note noire,   della mostra le doppie fotografie di Alexandre Guikinger,   ‘Portrait di Raimundas Malasauskas’ e le macchie di Pierre Bismuth che prendono alla lettera  il metodo della psicodiagnostica basato sulla lettura e interpretazione delle macchie d’inchiostro (venne sviluppato dallo psichiatra svizzero Hermann Rorschach nel 1921). Nelle sue macchie ho intravisto le orme di un uomo caduto in mezzo alla neve!







