Katharina Grosse – Separatrix | Gagosian, Roma

L’artista caratterizza il gesto come un segno propulsivo della propria tecnica personale sia negli imponenti dipinti site-specific che nelle opere su tela e su carta.
23 Novembre 2020
KATHARINA GROSSE Separatrix, Installation view, 2020 Foto: Leonardo Cestari Courtesy dell’artista e di Gagosian
KATHARINA GROSSE Untitled, 2019 Acquerello su carta 119 x 89 cm (senza cornice) © Katharina Grosse und VG Bild-Kunst, Bonn 2020 Foto: Sam Hartnett Courtesy dell’artista e di Gagosian

Testo di Giulia Pollicita —

Separatrix è la prima personale di Katharina Grosse a Roma, inaugurata lo scorso 31 Ottobre presso la galleria Gagosian. Questa mostra apre a diversi mesi di distanza dall’apertura della grande installazione It Wasn’t Us, realizzata in situ all’Hamburger Bahnhof di Berlino in occasione della quarta edizione del programma artistico del Volkswagen 4all. 

La prima personale capitolina dell’artista tedesca vede una nuova serie di lavori ad acquarello succedersi tra le sale della galleria fino al grande salone ovale, dove sei pitture ad acrilico di quasi quattro metri per due si stagliano a raggiera scandendo le pareti. Articolata in due fasi successive di produzione, parte delle opere in mostra è stata realizzata durante un periodo di lavoro presso il suo studio sulle coste della Nuova Zelanda, dove l’artista ha lavorato ad acquarello su carta adoperando la tecnica del wet on wet, ovvero applicando il colore su una superficie bagnata e giocando con le iridescenze della pigmentazione. 

Solo in un secondo momento, durante una fase di lavoro presso lo studio di Berlino, l’artista ha trasferito il modo di operare su carta in grande formato sulla tela, utilizzando l’acrilico e sfruttando l’inclinazione del supporto per giocare con gli effetti di scolatura del colore sulla superficie. Il risultato complessivo del lavoro, restando confinato entro i limiti del quadro, non incontra l’estensione multidimensionale che rende riconoscibili le opere della Grosse, come quella in collezione presso il museo Maxxi a Roma, presentata per la prima volta nel 2018 a Villa Medici – in una doppia personale con Tatiana Trouvé – Ingres Wood: una grande pittura ambientale di tronchi trovati nel giardino dell’Accademia Francese risalenti all’inizio del 1800 e piantati per volontà dell’allora direttore Ingres. 

KATHARINA GROSSE Separatrix, Installation view, 2020 Foto: Leonardo Cestari Courtesy dell’artista e di Gagosian
KATHARINA GROSSE Separatrix, Installation view, 2020 Foto: Leonardo Cestari Courtesy dell’artista e di Gagosian

Se Ingres Wood, come il più recente lavoro presso l’ex stazione ferroviaria di Berlino, It Wasn’t Us, vedono Grosse intervenire in situ usando lo spray e investendo pittoricamente senza soluzione di continuità l’architettura, gli oggetti o la natura — come in occasione progetto outdoor realizzato per la serie Rockaway! del MoMA PS1 a New York nel 2016 o di psychylustro, realizzato sulla linea ferroviaria della città di Philadelphia — nel caso della sua prima personale a Roma, l’artista ha deciso di rinunciare al gigantismo o all’invasività da street art per corteggiare una dimensione più domestica, affine per modalità all’Action Painting americana. 

All’interno di questo margine confinato a parete tuttavia Grosse afferma ancora più efficacemente la forza espressiva del suo lavoro e della pittura, ribadendo la potenza costruttiva intrinseca del colore che irradia dalle pareti inondando lo spazio attorno e consegnandolo ricomposto all’occhio dello spettatore.
L’ampia sala e le dimensioni tutt’altro che a misura d’uomo non schiacciano infatti chi le guarda. Le tele invitano ad essere esperite non imponendo tutta la loro estensione ma accogliendo l’occhio ad ogni altezza con dettagli differenti: forse per effetto della lavorazione in orizzontale che restituisce implicitamente la dimensione del vissuto, evadendo la schiacciante verticalità da white cube che pure caratterizza il salone, e rende maneggevole la visione di queste imponenti opere.


In occasione della mostra Separatrix da Gagosian a Roma, martedì 24 novembre ore 19:00Katharina Grosse partecipa a una conversazione online aperta al pubblico con lo scrittore e regista tedesco Alexander Kluge, per discutere dei suoi scritti sulla teoria della “separatrix” di Leibniz e dell’influenza di questa sui nuovi acquerelli e dipinti su tela dell’artista.

La conversazione sarà moderata da ospiti d’eccezione: Joachim Bernauer, direttore del Goethe-Insitut Italien, e Julia Draganović, direttrice dell’Accademia Tedesca Roma Villa Massimo.

Katharina Grosse
Separatrix
October 31 – December 12, 2020
Gagosian Rome

KATHARINA GROSSE Untitled, 2019 Acrilico su tela 380 x 200 cm (senza cornice) © Katharina Grosse und VG Bild-Kunst, Bonn 2020 Foto: Jens Ziehe Courtesy dell’artista e di Gagosian
KATHARINA GROSSE Separatrix, Installation view, 2020 Foto: Leonardo Cestari Courtesy dell’artista e di Gagosian
KATHARINA GROSSE Ritratto Foto: Robert Schittko, Art/Beats
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