ATP DIARY

GRANPALAZZO 2016 | I curatori raccontano…

[nemus_slider id=”56253″] — L’anno scorso si può con certezza constatare che è stato un successo: per vendite, per presenze e, non ultime, per le proposte delle gallerie. Per la seconda edizione, Granpalazzo – la mostra-evento nata da un’idea di Paola Capata,...

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L’anno scorso si può con certezza constatare che è stato un successo: per vendite, per presenze e, non ultime, per le proposte delle gallerie. Per la seconda edizione, Granpalazzo – la mostra-evento nata da un’idea di Paola Capata, Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo – si è “allargata” sia per quanto riguarda le nuove gallerie invitate, sia per le proposte culturali.

Ospitata a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo (pochi chilometri fuori Roma), Granpalazzo si presenta con la formula della prima edizione: ogni galleria propone il progetto di un unico artista. Il risultato, quando pienamente riuscito, si presenta come una piccola mostra personale dove, per chi non conoscesse l’artista, si ha la possibilità di cogliere in pochi metri espositivi la sua ricerca (e a volte bravura). Sono 28 gli artisti presentati da altrettante 28 gallerie, proveniente da Belgio, Canada, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Pakistan, Polonia, Portogallo, Messico, Perù, Stati Uniti, Svizzera e Italia.

La parola chiave della manifestazione è “incontro”, tra curatori, artisti, galleristi, ma soprattutto collezionisti che (coccolati e seguiti) sembrano trovare in Granpalazzo l’atmosfera ideale per investire e ampliare la propria collezione. L’anno scorso, baciati da bellissime giornate di sole, girovagare per le stanze del Palazzo, chiacchierare (magari sdraiati nell’erba del piccolo giardino retrostante) tra conoscenti o nuovi incontrati, scoprire nuovi talenti senza fretta o il tipico caos delle fiere, è stato senza dubbio una buona esperienza culturale.

Tra le novità di quest’anno, l’iniziativa dedicata ai piccoli con l’associazione Wunderbar, che coordinerà un laboratorio didattico per avvicinare i bambini alle più recenti tendenze artistiche, e Premio Claudio, nato dalla volontà di Ettore Alloggia di sostenere la produzione artistica attuale: il premio andrà a una delle opere dei 28 artisti presenti a Granpalazzo 2016, che entrerà successivamente a far parte della collezione Alloggia.

ATPdiary ha posto ai curatori della manifestazione – Paola Capata, Delfo Durante, Ilaria Gianni e Federica Schiavo – alcune domande per introdurci l’edizione 2016.

ATP: Gli esiti della prima edizione di Granpalazzo sono stati molto positivi. Consapevoli di questi buoni risultati, come avete sviluppato l’edizione 2016? Puntate sempre sulle peculiarità evidenziate l’anno scorso: “creare un contesto esclusivo e intimo in cui presentare lavori di artisti e galleristi, favorendo l’incontro e la conoscenza tra il pubblico”?

Granpalazzo: Squadra vincente non si cambia, tuttalpiù si migliora e speriamo quest’anno di averlo fatto. Il contesto rimane lo stesso, intimo di sicuro, esclusivo anche. Non capita spesso di “abbassare” la guardia nel nostro settore ed è un peccato, perché quando il clima si rilassa succedono le cose più incredibili. Granpalazzo dovrebbe esserne l’esempio.  Ad ogni modo: il numero delle gallerie è raddoppiato – ma non è nelle nostre intenzioni incrementarlo ancora per un ipotetico e potenziale futuro – e ottime realtà romane, con nostro enorme piacere, si sono aggiunte al progetto dimostrando di saper e voler lavorare in un ottica di scambio e reciprocità.

ATP: Quali sono le principali novità di questa edizione?

Granpalazzo: Oltre al numero delle gallerie coinvolte, le principali novità consistono nello straordinario contributo dato da alcune delle più importanti  fondazioni private della città: la storica Volume proporrà una performance di Giuseppe Gallo mentre la Fondazione Nomas – altra realtà fondamentale del panorama romano – proporrà un intervento performativo di Luigi Mulas Debois. Lo smART, fresco e frizzante polo per l’arte della capitale proporrà un estratto della sua più recente e ottimamente riuscita mostra; e poi ancora, nuovi media partner come Frieze, Arstpace, la presenza della neonata Wunderbar con i suoi intelligenti e avanguardistici  laboratori didattici, la presenza di Cacao Crudo con Daniele dell’Orco, un produttore giovane la cui azienda con qualità ed costanza è diventata elemento fondamentale della cultura del territorio e non solo. 

ATP: E’ aumentato il numero delle gallerie, giunto a 28. Nella selezione delle diverse realtà – le gallerie, oltre a poche italiane, provengono da Belgio, Canada, Francia, Gran Bretagna, Olanda, Pakistan, Polonia, Portogallo, Messico, Perù, Stati Uniti e Svizzera – quali caratteristiche avete seguito?

Granpalazzo: A ben guardare non sono poche le italiane. Sono praticamente un terzo se si tiene conto del il numero complessivo: 10 su 28. In proporzione, molte di più di quante normalmente sono presenti in un contesto fieristico  estero. I criteri seguiti sono quelli della qualità, sempre e comunque fondamentale in un contesto così piccolo come quello di GP e la capacità di relazionarsi, per un’idea di networking funzionale e reale. 

ATP: Alcuni artisti hanno lavorato ad opere pensate appositamente per la mostra-evento. Mi citate quelle che maggiormente dialogano con gli spazi di Palazzo Raspigliosi?

Granpalazzo: Il dialogo tra le opere e le stanze di Palazzo Rospigliosi è una delle cifre di GRANPALAZZO. Ed è probabilmente uno degli aspetti che maggiormente distingue il nostro progetto da altre manifestazioni analoghe. Tutti gli artisti hanno dovuto tenere in considerazione le caratteristiche del Palazzo, che è meraviglioso e ricco di decorazioni, ma che presenta anche dei vincoli e dei limiti; in questo senso, dunque, possiamo dire che ogni opera presente a GRANPALAZZO è stata calibrata sul contesto. Probabilmente le opere che hanno una relazione più profonda – per affinità o per contrasto – rispetto agli ambienti sono quelle di Piotr ?akomy (che instaura un dialogo con la Sala del Camino), di Stanislao Di Giugno (che ha tenuto in considerazione gli affreschi della Sala dei Motti nell’installazione dei suoi dipinti), di Andrea Kvas (le cui superfici, collocate a terra, sembrano specchiare la volta della Sala della Caccia), di Jeremy Everett (che ha realizzato l’opera partendo da oggetti e materiali tutti reperiti in Italia) e infine di Lauren Keeley (il cui lavoro in scala 1:1 gioca con gli scorci affrescati di uno dei maestosi saloni).

ATP: Le due giornate della mostra-evento sono arricchite da una serie di proposte. Me le introducete brevemente?

Granpalazzo: All’interno di Palazzo Rospigliosi i visitatori potranno assistere alle performance di Roxane Borujerdi, Rä di Martino e Reto Pulfer mentre il campo di calcetto del comune di Zagarolo ospiterà il progetto speciale di Gabriele De Santis. La Fondazione Volume! presenterà un’opera collettiva realizzata con la regia di Giuseppe Gallo, la Nomas Foundation proporrà un’azione di Luigi Mulas Debois caratterizzata della contaminazione tra arte, artigianato ed etica del lavoro e infine smART – polo per l’arte porterà all’interno di Palazzo Rospigliosi una selezione di gif animate realizzate da alcuni dei più importanti gif artist a livello internazionale. Ampio spazio anche alle attività destinate ai più piccoli grazie alla collaborazione con l’associazione Wunderbar. 

ATP: Tra le novità di quest’anno, l’assegnazione del “Premio Claudio”? Da chi è promosso e quali sono le finalità?

Granpalazzo: Il “Premio Claudio”, che esordisce in occasione di Granpalazzo 2016, nasce per volontà dell’imprenditore e appassionato collezionista romano Ettore Alloggia. L’opera vincitrice, che entrerà a far parte della sua collezione privata, sarà accuratamente selezionata tra quelle in mostra a Palazzo Rospigliosi a Zagarolo, nelle giornate del 28 e del 29 maggio. Ettore ha deciso di condividere la scelta dell’opera con una giuria formata da Giorgio Angella (collezionista), Andrea Baccin (direttore editoriale e art director di CURA.), Ilaria Marotta (curatrice e direttrice editoriale di CURA.), Alfredo Pirri (artista).

Per ulteriori informazioni GRANPALAZZO CS 2016

Andrea Kvas,   To be titled,   2016,    Legno,   tecnica mista,   95 x 86 x 10 cm. Courtesy di Ermes-Ermes,   Nomadic gallery
Andrea Kvas, To be titled, 2016, Legno, tecnica mista, 95 x 86 x 10 cm. Courtesy di Ermes-Ermes, Nomadic gallery

ELENCO ARTISTI E GALLERIE

ARMANDO ANDRADE TUDELA | FRANCESCA MININI, MILANO

DOUG ASHFORD | LENTZ, ROTTERDAM

ANNA BARHAM | ARCADE, LONDON

ALAIN BILTEREYST | NOGUERASBLANCHARD, BARCELONA/MADRID

CEZARY BODZIANOWSKI | ZERO…, MILANO

ROXANE BORUJERDI | GALERIE EMMANUEL HERVÉ, PARIS

PEDRO CABRITA REIS | SPROVIERI GALLERY, LONDON

MARCUS COATES | WORKPLACE, GATESHEAD/LONDON

PAUL CZERLITZKI | BRAND NEW GALLERY, MILANO

STANISLAO DI GIUGNO | TIZIANA DI CARO, NAPOLI

RÄ DI MARTINO | COLLICALIGREGGI, CATANIA

JEREMY EVERETT | EDOUARD MALINGUE GALLERY, HONG KONG

HAMISH FULTON | ESPAIVISOR, VALENCIA

MARIO GARCIA TORRES | JAN MOT, BRUSSELS

RODRIGO HERNÁNDEZ | P420, BOLOGNA

MARYAM JAFRI | LAVERONICA, MODICA

LAUREN KEELEY | FRUTTA, ROMA

BRIAN KOKOSKA | VALENTIN, PARIS

ANDREA KVAS | ERMES-ERMES, NOMADIC GALLERY

PIOTR ?AKOMY | SPAZIOA, PISTOIA

PIOTR MAKOWSKI | ANTOINE LEVI, PARIS

DANIELE MILVIO | HESTER, NEW YORK

ALEXANDRA NAVRATIL | BOLTELANG, ZURICH

CATHERINE PARSONAGE| BOSSE E BAUM, LONDON

FALKE PISANO | ELLEN DE BRUIJNE PROJECTS, AMSTERDAM

RETO PULFER | HOLLYBUSH GARDENS, LONDON

NÉSTOR SANMIGUEL DIEST | MAISTERRAVALBUENA, MADRID

ANA SANTOS | THE GOMA, MADRID

Brian Kokoska,   Untitled (The Last Cut Is The Deepest),   2015 Fiberglass statue,   wooden table,   knives,   spray paint,   cable ties 150 x 90 cm Courtesy Valentin,   Paris
Brian Kokoska, Untitled (The Last Cut Is The Deepest), 2015 Fiberglass statue, wooden table, knives, spray paint, cable ties 150 x 90 cm Courtesy Valentin, Paris
Piotr Makawski,   Kompozycja POA-01,   2016 Ink on canvas 320 x 160 cm,   Antoine Levi,   Paris
Piotr Makawski, Kompozycja POA-01, 2016 Ink on canvas 320 x 160 cm, Antoine Levi, Paris