Floating Piers: l’antifragile

...l'associazione tra i robusti moduli che disegnano il percorso della passerella e il loro effimero rivestimento, fa sì che gli opposti si incontrino per far diventare un'eventuale debolezza, forza
3 Luglio 2016
The Floating Piers,   Lake Iseo,   Italy,   2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers, Lake Iseo, Italy, 2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

Testo di Alessandra Arancio

Se ne parla, se ne parla, se ne parla. La cosa migliore da fare però per poter intervenire alla discussione sull’argomento, è naturalmente partecipare. Racconterò perciò la mia personale esperienza del progetto di Christo,   Floating Piers e inizierò dicendo che “il gioco vale la candela”.

I curiosi che si affollano da Sulzano e si affacciano sul lago sono numerosissimi;  è palpabile lo stupore  nel vedere distesi da terra a terra, toccando le isole (San Paolo e Montisola), migliaia di metri di tessuto color giallo-dalia-cangiante che inquadrano l’area prescelta del paesaggio lacustre d’Iseo. Il poter percorrere le distanze che solitamente non sono calpestabili, in maniera naturale e allo stesso tempo “impossibile”, permette alla mente di ognuno di divagare sull’effettiva occasione del ritrovarsi in quel posto e in quel determinato momento. Ad avvalorare l’esperienza c’è anche il fatto che l’installazione di Christo, progettata con l’adorata moglie Jeanne-Claude nel 1970, sarà installata per soli 16 giorni. Questa ridotta permanenza fa sì che ogni avventore, seppur involontariamente, avrà il compito di diffondere il proprio parere e perpetrare così il ricordo e l’eco dell’evento magari suscitando, anche solo per vanteria, curiosità e interesse anche da parte di chi non avrà la possibilità di esperire questa grande opera d’arte a cielo aperto.

Questo fattore in particolare mi ha effettivamente molto colpito: l’adesione ad un evento d’arte contemporanea, che è solitamente e tristemente frequentato solo dal ristretto numero di persone, è larga, vivace e soddisfatta. Le passerelle che si snodano sull’acqua ondeggiano placide sotto i piedi dei passanti (spesso non consapevoli della quantità di lavoro e di materiale che le compongono): vivide e reali punti di raccolta di cammini incrociati e di visioni sovrapposte. L’obiettivo dell’artista d’origine bulgara è immediatamente dichiarato “Non ci sono biglietti, niente inaugurazioni, nè prenotazioni, nè proprietari, i Floating Piers sono un estensione della strada e appartengono ad ognuno”; nel giro di 24 ore al giorno tutti coloro che hanno desiderio di farlo hanno la possibilità di scegliere il momento più adatto della giornata per goderne in libertà nella condivisione inverosimile che si viene a creare.

Un evento impredicibile è sempre esperienziale e, nel caso di Floating Piers,  l’associazione tra i robusti moduli che disegnano il percorso della passerella e il loro effimero rivestimento,  fa sì che gli opposti si incontrino per far diventare un’eventuale debolezza, forza: l’antifragile, citando lo scrittore economista Nassim N. Taleb che introduce questo lemma nel suo ultimo libro* come invito a “prosperare nel disordine”, la differenza e il contrasto tra umano e meccanico che ci consente di affrontare l’ignoto affidandoci solamente alla percezione. L’antifragilità possiede una proprietà unica nel suo genere, che ci permette di fare certe cose senza capirle e di farle seguendo l’istinto che si pone in contrasto con la lunga progettazione dell’oggetto artistico, dandogli la possibilità, nello stesso tempo, di trasformarsi dall’originale concepito da uno solo secondo regole precise, alle molteplici interpretazioni della diversità di ogni individuo attraverso la fruizione stessa liberata da preconcetti.

La sensazione di caduco che si rinnova nella visita all’installazione attira ancor di più il visitatore a sperimentare la propria visione dalle più diverse angolazioni e a scoprire dettagli che solo nel tempo appaiono come questioni aperte. Dettagli che rendono evidente come le opere d’arte possano essere un intervento diretto nella realtà e nelle cose; il punto di vista singolo condiziona quello altrui nell’apertura alle critiche … anche (e soprattutto) da parte di chi non ha paura di esprimersi.*

* Nassim Nicholas Taleb,  Antifragile , Random House, 2012

The Floating Piers,   Lake Iseo,   Italy,   2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers, Lake Iseo, Italy, 2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers,   Lake Iseo,   Italy,   2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers, Lake Iseo, Italy, 2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers,   Lake Iseo,   Italy,   2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

The Floating Piers, Lake Iseo, Italy, 2014-16 Photo Wolfgang Volz © 2016 Christo

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