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Riccardo Benassi, Sara Dolfi Agostini, Gabriele Tosi
63rd-77th STEPS Art Project Staircase di Bari ha ospitato oggi il lancio di Every Casa is Techno Casa, la nuova suoneria site-specific per smartphone di Riccardo Benassi, il più sottile e leggero upgrade del progetto Techno Casa. L’oggetto sonoro, pensato per coprire l’intera capacità polifonica dei nostri portable devices, rinnova la collaborazione dell’artista con la voce di Margareth Kammerer e con i beats di Dj Bedo. Every Casa is Techno Casa è gratuita e illimitata! Vuoi leggere le lyrics? Vuoi scaricare la suoneria? Clicca subito sul sorriso 🙂
Questa non è una suoneria
Every Casa is Techno Casa è una suoneria solo perché tu decidi che lo sia. E’ un oggetto sonoro che ha una durata apparente di circa sette minuti, pesa 16.9 MB ed è in formato mp3, ma se lo usi come suoneria si moltiplica per quantità e durata, il suo tempo effettivo è stabilito ogni volta che qualcuno ti chiama, qualcuno ti cerca, qualcuno ti ama. Il telefono squilla: ti sei mai accorto che le prime note di un oggetto sonoro sono solo la sua superficie?
La casa era già un teatro prima che vi entrassero i sistemi Home Theater
Se uno scintillante sistema dolby surround è più attraente di un divano per rinnovare il salotto, e non c’è casa che sia tale senza una connessione internet, allora i principali competitors di Ikea sono i megastore di elettronica e le compagnie telefoniche con i loro modem acromi e i loghi adesivi ben in vista. E’ un’ipotesi affascinante che le più naturali abitudini delle comunità degli user siano eredità condominiali, provenienti da palazzine dove ogni pianerottolo è una possibile variazione del tema architettonico dominante. Quando zerbini, ombrelliere, targhe nominative e campanelli non vengono rivendicati da un’autorità estetica o amministrativa, soltanto l’inquilino misantropo mancherà di personalizzarne la forma standard: la programmatica riformulazione individuale di funzioni abitative primarie è infatti uno dei più comuni atti sociali degli inquilini, originaria del processo di possessione identitaria. Così l’arte è entrata nei condomini … perché gli inquilini avvertono il bisogno di rendere distintive le proprie necessità. Ogni inquilino si emancipa dal palazzinaro nell’ostensione dell’indiscutibile vessillo del gusto. Se sei in uno stabile dove l’eclettismo dei pianerottoli non si è ancora manifestato, forse sei in un albergo.
I’m a user baby, so why don’t you feel me?
Il tuo smartphone è una proprietà privata soggetta alle leggi dei produttori (licenze di utilizzo). Aprire lo smartphone altrui, così come entrare in una casa senza essere stato invitato, è un atto che va dalla maleducazione al furto. Screensaver, wallpaper e suonerie definiscono le soglie: sono contenuti audiovisivi di cui non sei l’unico beneficiario ma anche tratti distintivi della tua proprietà. In questi territori liminari, non ancora regolamentati e autoriali, le leggi della realtà fenomenica e quelle delle comunità virtuali si sovrappongono. Ancora una volta, è proprio con la variazione delle soglie audiovisive – con la modifica del tema di fabbrica di default – che si esercita la rivendicazione di un possesso nei confronti della casa produttrice. Hai scelto tu l’immagine del display dal quale ci leggi?
Multitasking is the new Zapping (up all night to get some)
Se il pianerottolo è lo spazio di distinzione, allora la scala è quello del confronto. Se lo zapping è il gesto di distinzione, allora il multitasking dovrebbe essere quello del confronto. Ma l’estensione del mondo digitale nel fenomenico ha denudato molti ambienti indoor da compiti specifici. La celebrazione di un gran numero di abitudini sociali quali il pettegolezzo, la condivisione delle notizie e la discussione di gioie e dolori comuni, sono oggi assorbite dalle comunità virtuali. L’architettura è quindi alla ricerca di una nuova destinazione d’uso che, al momento, è una narrazione. Ogni architettura diventa polivalente, in uno stato always on, pensi che dorma e invece è in standby: 24/7. La diretta conseguenza è la smaterializzazione e l’ubiquità degli oggetti così come delle opere d’arte: lo user è incastrato fra la nomadica dispersione dei contenuti e l’immobilità dell’architettura, come in una sorta di lattiginoso spazio infinito… la galleria bianca? “La galleria bianca – ha scritto Brian O’Doherty – è l’unica importante convenzione a cui l’arte moderna ha dovuto sottomettersi”.
In a building,
what some people call the floor,
others call the ceiling…
it’s relativity my dear!
Doormats are sign of civility,
but also a badge of recognition,
so the tenants decided to hang them next to their front doors.
Trough this event,
hanging doormats to the wall — hanging doormats to the wall
art starts to inhabit the building…
in the past they were may called
tapestry.
Fly
Fly, fly, fly
The only flying carpets
I’ve encountered in my life
were doormats…
After the collaboration for the soundtrack of TECHNO CASA – an introduction to, Riccardo Benassi and Margareth Kammerer team up again for EVERY CASA IS TECHNO CASA, a downloadable site-specific ringtone for 63rd77thSTEPS – Art Project Staircase -. Additional beats by Dj Bedo who already performed a long crazy double cut featured in Techno Casa.
Available for download from 29th April ?
With Techno Casa – his last comprehensive body of works – Riccardo Benassi reflects on the impact of technology in our daily relation to space, and how technological devices has radically altered the structures for living and organi- zing the real, from architecture to politics and cultural production and consumption. Techno Casa has been first produced by Xing for Gianni Peng / Live Arts Week II @ MAMbo (Bologna) and than produced by Gallerie D’arte Moderna e Contemporanea for Art Fall ’13 (Ferrara) and exhibited in Marse?lleria (Milano) and Museo Marino Marini (Firenze).
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63rd-77th STEPS is a project space for contemporary art run by the artist Fabio Santacroce. The name refers to the final part of a multi-floor staircase (the area between the 63rd and the 77th step) inside a residential building from the beginning of the XX century in “Quartiere Liberta? ”, a popular and multicultural district in Bari (Italy).
Due to space limitations and the domestic nature of the location, the exhibition will mainly be online or open by appointment only.