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Yuri Ancarani. Si Fas Est, Superare Divos | Villa Adriana, Tivoli

Ancarani instaura un nesso sottile tra la classicità e i western di Sergio Leone, che passa da un richiamo alla tradizione sinfonica italiana.
Yuri Ancarani. Si Fas Est, Superare Divos, exhibition view | Credit: Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ. Ph. Yuri Ancarani

Nella suggestiva cornice dei Mouseia di Villa Adriana a Tivoli è allestita fino al prossimo 6 ottobre la mostra fotografica Si Fas Est, Superare Divos (il titolo, tratto da Catullo, significa “Superiore, se è lecito, agli dei”) di Yuri Ancarani (Ravenna, 1972). Le dieci fotografie, esposte accanto alle statue e ai reperti antichi in esposizione temporanea e permanente, mostrano dei ragazzi vestiti da cowboy in piedi accanto ai busti di Adriano, con un sottile richiamo al suo rapporto con l’amato Antinoo, oppure li ritraggono negli ambienti del parco archeologico, tra le colonne del tempietto o distesi sui mosaici antichi. La serie di immagini viene dal backstage di un video girato proprio a Villa Adriana, con cui Ancarani ricorda il compositore, musicologo e direttore d’orchestra Ottorino Respighi (1879-1936), alle cui opere musicali – e soprattutto ai tre poemi sinfonici che costituiscono la Trilogia Romana – Ennio Morricone si è molto ispirato per le colonne sonore dei film western di Sergio Leone. Il progetto è sostenuto da Strategia Fotografia 2023, promosso dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura e organizzato dall’Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ. La mostra si configura come il secondo capitolo di una ricerca portata avanti da Ancarani sulla città di Roma tra antico e contemporaneo, in quanto capitale dell’Impero romano ma anche sede di Cinecittà, luogo che per l’artista rappresenta il sentimento di nostalgia a suo dire diffuso nel panorama cinematografico attuale: “Grazie alla collaborazione con l’Accademia di Santa Cecilia, ho potuto iniziare dalla musica questa nuova parte della mia ricerca, con un video per l’apertura della stagione sinfonica 2023-2024, sulle note della Trilogia Romana di Ottorino Respighi. I tre poemi sinfonici descrivono Roma con una composizione tanto complessa e articolata da farne il precursore delle colonne sonore cinematografiche: i cambi repentini di scenario trasformano la partitura in un flusso continuo di inquadrature, umori e azioni in divenire. Ascoltando Fontane di Roma non riuscivo a visualizzare acqua zampillante ma inaspettatamente mi tornavano in mente i film di Sergio Leone: mi sono reso conto che il collegamento passava attraverso Ennio Morricone. Le colonne sonore del genere western, e non solo, devono tutto alla ricerca di Morricone: per raccontare un territorio che è tra il Messico e gli Usa non ha attinto dalla musica country, ma dalla lezione della sinfonia italiana. Nella Roma turistica però mi sentivo in un infernale parco giochi; per completare il quadro della mia intuizione avevo bisogno di trovare le montagne che fanno da sfondo agli scenari western. Le trovo a Tivoli, un territorio ancora non invaso dal turismo di massa, dove posso ascoltare Respighi ed evocare azioni western in mezzo alle rovine romane. Le rovine di Roma e le rovine di Cinecittà, insieme, sono in armonia. Durante le riprese a Villa Adriana siamo stati ammaliati da una energia inusuale. Le statue virili avevano modi femminei, le persone erano calme, i volti dei ragazzi erano diversi. I protagonisti incarnavano la rappresentazione plastica al massimo del maschile, ma le suggestioni letterarie su Adriano e il suo amato Antinoo rendono tutto complicato; desideri e sogni si accavallano. Ed è così che dal backstage delle riprese scaturiscono foto inaspettate. Avevo visto quanto fossero armonici, in sintonia, i cowboy tra le colonne corinzie: volevo vedere se, trasformati in statua accanto alle statue, avrebbero potuto restituire qualcosa di inconsueto e remoto. Da qui la mostra, il secondo capitolo della mia ricerca su Roma. La chiamo ‘ricerca’ perché non è facile parlare di innovazione nel cinema. Sembra che non ci possa essere e anzi che non ci debba mai essere un passaggio verso una nuova dimensione: nel pensiero comune il cinema è dominato dalla nostalgia. E allora, annodiamoli tutti insieme i fili di questa nostalgia, e vediamo che cosa ne esce!”.

Yuri Ancarani. Si Fas Est, Superare Divos
A cura di Andrea Bruciati
Mouseia, Villa Adriana
Largo Marguerite Yourcenar, 1 – 00019 Tivoli

Yuri Ancarani, foto dalla serie Si Fas Est, Superare Divos | Credit: Istituto Villa Adriana e Villa d’Este – VILLÆ. Ph. Yuri Ancarani