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Come ogni anno a fine luglio si è appena concluso lo CSAV – Artists Research Laboratory della Fondazione Antonio Ratti di Como, appuntamento fisso di workshop per giovani artisti provenienti da tutto il mondo, guidati da un artista affermato nel panorama internazionale. Lo CSAV, residenza rivolta a giovani artisti di ogni nazionalità, si svolge ogni anno a Villa Sucota, sede della Fondazione Antonio Ratti a Como, e apre sempre una relazione tra artisti e città. Visiting Professor di quest’anno è stata Renée Green, artista, scrittrice e cineasta afroamericana, il cui lavoro si concentra in particolare sui “residui” della memoria, ciò che resta e ciò che scompare, e come questi dettagli formano la coscienza collettiva e individuale di intere generazioni. Il tema del XXII CSAV, Cinematic Migrations, è una riflessione a tutto campo sul cinema, i suoi rivolgimenti e le numerose facce che, attraverso le diverse e tecnologiche possibilità contemporanee delle immagini in movimento, esso ha assunto.
Gli appuntamenti pubblici dello CSAV sono stati tanti, come ogni anno; il 7 luglio la Visiting Professor Renée Green ha tenuto una conferenza, intitolata Other Planes of There, riguardo la sua pratica artistica e ha successivamente presentato, nell’ambito del Lake Como Film Festival, il suo film Endless Dreams and Water Between?, incentrato sul racconto della migrazione e della provenienza attraverso il dialogo epistolare di quattro donne. A seguire, il 14 luglio, si è inaugurata la sua mostra personale, Tracing, ospitata presso lo spazio culturale Antonio Ratti, ex chiesa di San Francesco. La mostra, costituita da opere audio, video e un’installazione di “poesia spaziale” – Space Poem #6 (Tracing), una serie di banner in stoffa colorata realizzata appositamente per l’occasione –, si sviluppa dall’osservazione dell’architettura della ex chiesa e dai segni visibili dei suoi cambiamenti attraverso i secoli, e cerca di relazionare queste considerazioni con ciò che, parallelamente, forma il corpo e l’anima dell’uomo attraverso i suoi molteplici passati e i tentativi mai esausti di uniformare la realtà con le proprie aspettative e i propri sogni. Attraverso la riflessione su tempi, luoghi e architetture, Green cerca di rispondere a diverse domande: cosa ereditiamo, cosa costruiamo, cosa cambia nel tempo e cosa acquisiamo o perdiamo nel suo trascorrere, a seconda delle diverse condizioni in cui viviamo? Come cambiamo al cambiare dell’ambiente intorno a noi? Che tracce lasciano questi cambiamenti? La mostra resterà visitabile fino al 10 settembre.
I diciassette giovani artisti partecipanti al workshop, dalle più diverse formazioni e provenienze, si sono interrogati sulla propria interazione con il mondo circostante, in particolar modo con l’ambiente speciale del lago e con la sua presenza discreta ma importante; l’esito di questa analisi è stata esposta con le opere dei partecipanti durante Corso Aperto, la tradizionale giornata di presentazione dei risultati del workshop, avvenuta mercoledì 20 luglio presso Villa del Grumello (con un’interessante incursione all’interno del rinnovato parco di Villa Sucota – sede della Fondazione Ratti – e delle sue serre). Il rapporto con il lago e il suo ambiente si è palesato in diversi e differenti modi: da installazioni composte di foglie prelevate dai giardini delle sue sponde a canne da pesca legate tra loro, immagini realizzate con l’esposizione all’acqua del lago, video su Ugo Foscolo e Marcel Duchamp proiettati nell’area di darsena della villa, tessuti stampati con immagini naturali e corredati di suoni raccolti nei parchi, performance dedicate al rilassamento del corpo e della mente con vista sul lago, “pezzi” di villa del Grumello “in trasferta” e utilizzati all’interno di video che raccontano storie acquatiche lontane nello spazio e altre installazioni ancora. Diversi modi e visioni del modificarsi della percezione umana nel tempo e nello spazio. Gli artisti protagonisti del workshop di quest’anno sono stati: Bogdán Ablozhnyy (Russia), Maria Cruz Alarcon Lopez (Cile), Sebastião Borges Figueiredo Ascenso Pires (Portogallo), Antonia Brown (Sud Africa), Elliot Chaplin (U.S.A.), Ruann Coleman (Sud Africa), Jake Davidson (U.S.A.), Caterina De Nicola (Italia), Antonio Della Guardia (Italia), Euridice Kala (Mozambico), Vilje Kern Vestenfor (Norvegia), Lap-See Lam (Svezia), Rafael Medeiros (Brasile), Ryts Monet (Italia), Maia Nichols (U.S.A.), Mirka Sulander (Finlandia), Matti Sumari (Finlandia), Luca Vanello (Italia).
Dopo Corso Aperto del 20 luglio, l’ultimo appuntamento dello CSAV, il giorno seguente, giovedì 21 luglio, è stato la conferenza The image in Migration di Kobena Mercer, professore di Storia dell’arte e Studi Afroamericani all’università di Yale, che ha esplorato il concetto di movimento creato dalla migrazione e dei network che si creano all’interno di questo fenomeno, partendo dalla struttura narrativa delle migrazioni in atto nei film di Renée Green.
XXII CSAV – Artists Research Laboratory
Cinematic Migrations, con Renée Green. Direzione Annie Ratti, Curatela Lorenzo Benedetti, Coordinamento Anna Castelli.
1-23 luglio 2016 – Fondazione Antonio Ratti, Como.
XXII CSAV – Artists Research Laboratory 2016 – Fondazione Antonio Ratti, Como
The end of July corresponds every year with the end of CSAV – Artists Research Laboratory at the Fondazione Antonio Ratti in Como, regular appointment of workshop for young artists coming from all over the world, guided by a prominent international artist. The CSAV, a residency conceived for young artists with no restriction on nationality, takes place every year at Villa Sucota, headquarter of Fondazione Antonio Ratti in Como, and always opens up a relationship among the artists and the city. Visiting Professor of this year has been Renée Green, Afro-American artist, writer and film-maker, whose work is focused in particular on the “remains” of memory, characteristics that stay and the ones that are lost, and how these details form collective and individual consciousness of entire generations. The theme of XXII CSAV, Cinematic Migrations, is a wide-range consideration on cinema, its revolutions and the countless sides that it took on, through the different technological possibilities of contemporary moving images.
As usual, there were a lot of different public appointment on the occasion of the CSAV; on July 7th the Visiting Professor Renée Green held a conference, which title was Other Planes of There, talking of her artistic practice, which was followed by the screening, on the occasion of Lake Como Film Festival, of her film Endless Dreams and Water Between?, focused on the narration of migration and origins through the epistolary dialogue of four women. To follow, on July 14th, opened Tracing, Green’s solo exhibition, located in the cultural space Antonio Ratti, in the former church of San Francesco. The exhibition, which features audio works, videos and a “space poetry” installation – Space Poem #6 (Tracing), a series of colorful fabric banners specifically realized for the occasion –, develops around the observation of the former church architecture and the visible signs of its changes along the centuries, trying to relate these considerations with the parallel formation of body and soul of the human being through his multiple pasts and the never-ending attempts to make reality uniform with dreams and expectations. Through the reflection on time, place and architecture, Green tries to answer to different questions: what are we inheriting, what are we building, what is changing through time and what are we losing in its passing, depending on the different conditions we live in? Which traces do these changes leave? The exhibition will be open until September 10th.
The seventeen young artists participating to the workshop, coming from the most different educations and countries, worked on their interaction with the surrounding world, in particular with the special environment of the lake and its presence, discreet but important; the outcome of this analysis was exhibited with the works by the participants during Corso Aperto, the traditional presentation day of the results of the workshop, that took place on July 20th at Villa del Grumello (with an interesting “intrusion” inside the renovated park of Villa Sucota and its greenhouses). The relationship with the lake and its environment was made visible in very different ways: from installations composed by leaves of the trees of the gardens around the lake shores to tied fishing rods, images realised through the exposition to lake water, videos about Ugo Foscolo and Marcel Duchamp projected in the dock area of the villa, fabrics printed with natural images and sounds collected in the parks, performance voted to body and mind relax with lake view, “pieces” of Villa del Grumello “on a trip” used in a video that tells us water stories far away in the space and still other installations. The artists of this year workshop were: Bogdán Ablozhnyy (Russia), Maria Cruz Alarcon Lopez (Chile), Sebastião Borges Figueiredo Ascenso Pires (Portugal), Antonia Brown (South Africa), Elliot Chaplin (U.S.A.), Ruann Coleman (South Africa), Jake Davidson (U.S.A.), Caterina De Nicola (Italy), Antonio Della Guardia (Italy), Euridice Kala (Mozambique), Vilje Kern Vestenfor (Norway), Lap-See Lam (Sweden), Rafael Medeiros (Brazil), Ryts Monet (Italy), Maia Nichols (U.S.A.), Mirka Sulander (Finland), Matti Sumari (Finland), Luca Vanello (Italy).
After Corso Aperto, last appointment of CSAV 2016 was, on July 21st, the conference The image in Migration by Kobena Mercer, Professor of Art History and Afro-American Studies at Yale University, which explored the concept of movement created by migration and the networks that take place inside this phenomenon, starting from the narrative structure of the migrations we can observe in Renée Green’s films.
XXII CSAV – Artists Research Laboratory
Cinematic Migrations, with Renée Green. Director Annie Ratti, Curator Lorenzo Benedetti, Coordinator Anna Castelli.
1-23 July 2016 – Fondazione Antonio Ratti, Como.