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Where is the Boys and Kifer? Part II

“Quello che ci è più familiare resta il mistero più grande, continua a seguirmi, si appiccica addosso, come la salsedine. Lo sento, ad ogni angolo, io corro, sempre più forte, ma è lì, un passo in avanti, è sempre lì, con me, è in me: è me”Sindrome dell’Adriatico, Enrico Boccioletti The Boys and Kifer è […]

Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019 ph – Cesare Lopopolo
Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019 ph Anna Vezzosi

“Quello che ci è più familiare resta il mistero più grande, continua a seguirmi, si appiccica addosso, come la salsedine. Lo sento, ad ogni angolo, io corro, sempre più forte, ma è lì, un passo in avanti, è sempre lì, con me, è in me: è me”
Sindrome dell’Adriatico, Enrico Boccioletti

The Boys and Kifer è un progetto musicale e visivo dell’artista e compositore Roberto Casti (Iglesias – Sardegna, 1992) che esplora le relazioni e le dinamiche sociali che intercorrono tra le esposizioni artistiche e i concerti, evidenziandone le ambiguità. L’obiettivo è quello di indagare il concetto di autorialità e mimetismo (artistico e sociale) attraverso una inedita ricerca espressiva con la musica e l’azione performativa in cui l’artista sacrifica la propria identità per metterla al servizio dell’incontro/scontro con l’alterità.

In occasione della mostra A Story That was(n’t) – una riflessione attraverso le opere di diversi artisti contemporanei che interpretano il concetto di falso – Casti ha invitato diversi artisti, musicisti e teorici per dare vita a un live “caotico e in costante mutazione”. L’intervento, che si è tenuto il 17 luglio 2019, sfuma le distinzioni tra generi e combina suono, voce e parola (scritta e orale) nella creazione di un evento in equilibrio tra concerto musicale e performance artistica.
L’evento fa parte di un progetto più ampio iniziato da The Boys and Kifercon la pubblicazione nel 2018 dell’album Where is The Boys and Kifer? e con la performance omonima ospitata negli spazi di Marsèlleria (Milano) lo scorso novembre 2018.

L’aula 10 dell’Accademia di Brera è immersa in una luce rossa che rende l’ambiente caldo ma allo stesso tempo misterioso. Un ritmo costante che proviene dal fondo della stanza invita lo spettatore a entrare. Varcata la porta, sulla sinistra si trova l’installazione di Ramona Ponzini, un banchetto tappezzato di locandine di concerti e gruppi musicali provenienti dall’immaginario punk e underground anni ’80. Il tavolo ospita anche dei flyer e un computer dal quale si può ascoltare una copia registrata di “The Disintegration Loops III” di William Basinksi, realizzata in collaborazione con The Boys and Kifer. Poco più avanti si trova un lavoro video realizzato da Massimo Vaschetto mentre dall’altra parte della stanza una postazione “reading” pensata per la performance si attiva con modalità differenti durante tutta la performance e ospita i testi di Enrico Boccioletti, Micaela Deiana, Roberta Pagani e Angeliki Tzortzakaki.

Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019 ph – Cesare Lopopolo
Ramona Ponzini – Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019
Massimo Vaschetto – Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019

L’associazione ALMARE presenta per l’occasioneRandom notes on self-recording, tre sessioni di perfomance-lecture generate attorno al tema dell’auto-registrazione. Si tratta di un’analisi – teorica e curatoriale – delle diverse manifestazioni legate alla vocalità auto-osservata, auto-ascoltata, auto-immagazzinata. Giulia Mengozzi recita:

“Digitando improbabili combinazioni di parole su Google mi è capitato di imbattermi nella mia voce cristallizzata da una inconsapevole auto-registrazione. Fate questo gioco: accedete al vostro account Google. Proseguite cliccando su dati e personalizzazione. Gestione attività. Attività vocale e audio. Gestisci attività. Verosimilmente vi troverete di fronte una lista di registrazioni vocali. Alcune sono le ricerche che avete consapevolmente attivato tramite “ok google” e già, vi assicuro, fa un certo effetto ascoltarle. Poi ci sono gli scherzetti del telefono che in certi casi decide di attivare il microfono in autonomia. Ora, baipassando il problema della cessione dei dati a Google, ascoltare queste vostre manifestazioni vocali potrebbe portarvi via parecchio tempo.”

[…]

“La psicologia ci dice che ascoltare la nostra voce ci rivela dei segnali extra linguistici che non potremmo percepire in altro modo, segnali che lasciano intuire i nostri livelli d’ansia, le indecisioni, la rabbia, la tristezza e così via. Per farla breve, il suono della nostra voce ci fa sentire improvvisamente molto più trasparenti di quello che pensavamo. La laringe vocale è uno strumento estremamente complesso da controllare a causa del primato del rapporto fra nervi e fibre muscolari, il più alto nell’intero corpo umano. Come possiamo rapportarci all’ascolto di qualcosa che solitamente percepiamo solo nel momento in cui esercitiamo un certo controllo su essa, cioè mentre l’emettiamo?”

L’associazione – fondata a Torino nel 2017 da Amos Cappuccio, Giulia Mengozzi, Luca Morino e Gabriele Rendina Cattani – si dedica ai linguaggi contemporanei che utilizzano il suono come mezzo espressivo.

ALMARE – Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019
Enrico Boccioletti – Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019

Bea Viinamäki e Marco Rossi, entrambi performer, intervengono nello spazio in diversi momenti della serata. Assieme hanno presentato Learning the Laws, performance di Viinamäki in cui la ricerca per la costruzione del movimento – che ha portato l’artista a riprendere tecniche e movenze del Tai Chi, del Qui Gong e dell’Euritmia – genera una riflessione sulla live art (intesa come azione che avviene qui e ora), sull’energia e sulle condizioni che influenzano i performer sotto lo sguardo degli osservatori. Marco Rossi inoltre presenta un progetto performativo intitolato AS I LAY TALKING, descritto dallo stesso artista come “un’insieme di micro azioni che oscillano tra la negazione del soggetto autonomo e l’esaltazione di una dimensione individuale”. Pietro Agostoni presenta Making Lines, un inedito brano “simil-Bauhaus dagli intrattabili tetri cori e dall’aggressiva cassa dritta che rivela il fallimento del divertimento, mentre il sole sibila l’imbarazzo del mattino.”

La performance è parte del progetto A Story That Was(n’t), a cura del Biennio specialistico di Visual Cultures e pratiche curatoriali dell’Accademia di Belle Arti di Brera, fino al 3 agosto 2019 presso la Sala Napoleonica e la Gipsoteca dell’Accademia di Brera. In mostra le opere di Francesco Arena, Rä di Martino, Joan Fontcuberta, Emilio Isgrò, MASBEDO, Moira Ricci e una restituzione video di un’opera di Arcangelo Sassolino.

Where is the Boys and Kifer? Part II

un progetto di The Boys and Kifer
con ALMARE, Pietro Agostoni, Ramona Ponzini, Massimo Vaschetto, Roberto Casti, Bea Viinamäki, Marco Rossi, Enrico Boccioletti, Micaela Deiana, Roberta Pagani, Angeliki Tzortzakaki a cura del biennio di Visual Cultures e Pratiche Curatoriali dell’Accademia di Belle Arti di Brera

Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019 ph – Cesare Lopopolo
Where is the Boys and Kifer? Part II – Accademia di Brera, Milano 2019 ph – Cesare Lopopolo