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La pittura libera di Vivian Suter alla GAMeC di Bergamo

Una pittura libera, selvaggia, caotica ma anche delicata e sensibile. Vivian Suter cattura sulla tela la vitalità della natura che la circonda nella sua casa-studio nel villaggio di Panajachel, in Guatemala. Un groviglio di luci, colori e forme che richiamano il paesaggio dell’antica piantagione di caffè dove l’artista risiede da più di quarant’anni. La Galleria […]

Vivian Suter. Home – Vedute dell’installazione – GAMeC Bergamo, 2023 – Foto Lorenzo Palmieri – Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

Una pittura libera, selvaggia, caotica ma anche delicata e sensibile. Vivian Suter cattura sulla tela la vitalità della natura che la circonda nella sua casa-studio nel villaggio di Panajachel, in Guatemala. Un groviglio di luci, colori e forme che richiamano il paesaggio dell’antica piantagione di caffè dove l’artista risiede da più di quarant’anni. La Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo ospita la sua prima mostra personale in un museo italiano, Home. Un ampio respiro internazionale anima la GAMeC che presenta oltre all’esposizione di Vivian Suter anche la retrospettiva di Rachel Whiteread a Palazzo della Regione; due appuntamenti che si inseriscono all’interno del palinsesto di eventi legati alla nomina di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023. 

A lungo ignorato dalla critica il lavoro della Suter è stato riscoperto in tempi recenti – grazie anche alla sua partecipazione a Documenta 14 a Kassel nel 2017 – tanto da essere riconosciuto oggi come un dei contribuiti più significativi e originali della storia della pittura degli ultimi decenni. Nata in Argentina e cresciuta in Svizzera, la pittrice si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Basilea, ma il cambiamento decisivo per la sua ricerca arriva negli anni Ottanta quando decide di trasferirsi sulle sponde del lago Atitlán in America centrale. Qui il suo obiettivo è quello di elaborare un linguaggio indipendente e lontano da contaminazioni esterne, mentre i suoi primi lavori presentano un vocabolario visivo vicino all’espressionismo astratto, con qualche componente ereditata anche dalla madre, l’artista Elisabeth Wild. Le linee e i segni grafici che vanno a creare motivi geometrici e forme astratte rappresentano simbolicamente l’habitat della foresta pluviale antistante.  “L’arte che nasce in questo luogo ha a che fare con il vento, i vulcani, la vastità e la chiarezza di questo paesaggio tropicale”, afferma la pittrice. Una natura che si manifesta in tutta la sua potenza, talvolta con violenza. 

Vivian Suter. Home – Vedute dell’installazione – GAMeC Bergamo, 2023 – Foto Lorenzo Palmieri – Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo

Quando, nel 2005 e poi nel 2010, diverse alluvioni e inondazioni anomale hanno colpito l’area della dimora e dello studio, danneggiando molti dei suoi quadri, Suter ha preferito non pulirli o restaurarli. Inizia così a dipingere en-plein-air, stendendo le tele per terra in giardino, tra le foglie e la natura rigogliosa della giungla. Le opere, soggette al vento, all’umidità, al fango, al passaggio delle impronte degli insetti che si sedimentano insieme al colore, raccontano il trascorrere del tempo e le modificazioni dell’ambiente intorno. La vita vegetale e animale che lascia il segno sulla tela grezza e non trattata diventa importante tanto quanto i pigmenti, gli acrilici e gli oli applicati. Precorrendo i tempi Suter anticipa alcuni dei temi più dibattuti nel panorama artistico attuale, quello dell’ecologia e della sostenibilità, e lo fa ritrovando un intimo legame con la natura circostante che diventa co-autrice delle sue opere. 
Un’immagine ricorrente è quella del cerchio che simboleggia i fiori, i mulinelli ma soprattutto i crateri del vulcano. Le tonalità accese e vivide rimandano alle sfumature dei colori dell’alba e del tramonto, consentendo di immergersi in quel panorama. Mentre nella serie Agatha che prende il nome dall’omonimo uragano la pennellata diventa sempre più gestuale e frammentata. 
La rassegna bergamasca raccoglie quasi duecento opere, lasciando allo spettatore la possibilità di perdersi tra la fitta foresta di dipinti che si sovrappongono, scontrano e invadono lo spazio espositivo. Le pareti sono state tinteggiate dello stesso colore dell’abitazione dell’artista, rosso porpora e verde acquamarina. Ma la soluzione allestitiva più originale e suggestiva è rappresentata dalla struttura di legno al centro della sala che evoca la dimensione casalinga della Suter. D’altronde ricorda il direttore del museo e curatore della mostra Lorenzo Giusti: “Senza la “casa” da cui scaturisce, la pittura di Vivian Suter non sarebbe quella che è”. 

Vivian Suter. Home – Vedute dell’installazione – GAMeC Bergamo, 2023 – Foto Lorenzo Palmieri – Courtesy GAMeC – Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo