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Venice Time Case a NP-Art Lab, Padova

“Un viaggio senza strategie se non quella di conoscere e di incontrare, scoprire, come nei viaggi veri. Cosa di meglio che ideare cinque valigie, ognuna delle quali contenente dieci tavole, e chiedere agli artisti di creare una loro visione da...

Vista Dell’esposizione. Foto: Andrea De Paoli

Un viaggio senza strategie se non quella di conoscere e di incontrare, scoprire, come nei viaggi veri. Cosa di meglio che ideare cinque valigie, ognuna delle quali contenente dieci tavole, e chiedere agli artisti di creare una loro visione da rinchiudere come una bestia in gabbia o un oggetto delicatissimo per poterli far viaggiare agilmente, mostrarli “dal Vero”, ovunque, lontano da Venezia anche se alla laguna sempre legati?”. Con queste parole Luca Massimo Barbero introduce il progetto Venice Time Case, una mostra itinerante in cui 50 giovani artisti veneziani sono stati invitati a realizzare 50 opere – tutte dello stesso formato e supporto – da trasportare ed esporre in ogni dove. Attraverso 5 valigie Fly Case le opere sono giunte prima a Milano e Parigi, poi a Padova, nello spazio del collezionista Neri Pagnan, fondatore di NP-Art Lab. Situato in un ex edificio industriale accanto all’Osservatorio, fortemente caratterizzato da ampie finestre e pareti “vissute”, lontano dal tradizionale white-cube, NP-Art Lab si configura come un luogo di confronto tra artisti di generazioni diverse e di sperimentazione. 

Con l’arrivo delle 5 casse, l’allestimento delle opere ha comportato una vera e propria sfida. I lavori sono stati disposti su dei leggi lignei invitando il visitatore a muoversi nello spazio e ad esplorarlo. Sebbene le opere siano sempre le stesse, le tre mostre realizzate finora sono molto diverse tra loro, a seguito delle differenti esigenze installative. La scelta di adottare per tutti lo stesso formato e supporto è stata un’altra sfida per gli artisti, specie per chi generalmente lavora con supporti molto grandi o molto piccoli. Il rettangolo,  provocatoriamente, guarda al mondo dei social – Instagram in particolare – luogo in cui gli artisti delle nuove generazioni presentano le proprie opere e si fanno conoscere. Ma è anche la casa di @venicetimecase, profilo che dialoga con la mostra, in una sorta di primo catalogo digitale. 

Vista dell’esposizione. Foto: Andrea De Paoli
Vista dell’esposizione. Foto: Andrea De Paoli

Tra i protagonisti, spiccano moltissimi allievi dell’atelier del professor Di Raco, attivi tra Mestre e Marghera. Artisti che lasciano il centro storico di Venezia per la terraferma, cercando di resistere, vivendo tra terra e laguna. Molti fanno parte di studi collettivi – zolforosso, Kadabra, Casablanca e Condominio Cappuccina, per citarne alcuni -, si conoscono e condividono arte e quotidianità. Tra iperrealismo ed astrazione, emerge una comune riflessione sull’immagine: un brandello di memoria, un dettaglio, un’immagine vista per caso costituiscono sempre il punto di partenza per la costruzione di un dipinto, in relazione con il proprio mondo interiore. 

Degno di nota il catalogo, edito da Marsilio Arte, realizzato dal graphic designer Leonardo Sonnoli: formato rettangolare, come i lavori, quasi a richiamare un blocco da disegno, in cui ogni tavola e le relative didascalie si dispongono secondo l’ordine di lettura dell’immagine. Un piccolo gioiellino da portare in valigia per la prossima tappa del viaggio. 

Venice Time Case 
A cura di Luca Massimo Barbero
NP-Art Lab
Vicolo dell’ Osservatorio 1/C,  35122 Padova
Fino a sabato 08 ottobre 2022

Lo spazio è privato ed è aperto, su appuntamento, da mercoledì a sabato con orario 12:00-19:00. Per maggiori informazioni info@npartlab.com 

ARTISTI PARTECIPANTI

Beatrice Alici, Runo B., Luisa Badino, Giulia Maria Belli, Mattia Bertolo, Nicola Bertolo, Giovanna Bonenti, Federico Borroni, Francesco Casati, Nina Ceranic, Giorgia Agnese Cereda, Francesco Cima, Damiano Colombi, Jonathan Colombo, Oscar Contreras Rojas, Celeste Dalla Libera, Veronica de Giovanelli, Fabio De Meo, Elena Della Corna, Chiara Enzo, Nicola Facchini, Bruno Fantelli, Silvia Faresin, Lorenzo Fasi, Massimiliano Gottardi, Andrea Grotto, Manuela Kokanovic, Giulio Malinverni, Luca Marignoni, Margherita Mezzetti, Marta Naturale, Edison Pashkaj, Federico Polloni, Cristina Porro, Carolina Pozzi, Barbara Prenka, Paolo Pretolani, Filippo Rizzonelli, Pierluigi Scandiuzzi, Mattia Sinigaglia, Massimo Stenta, Danilo Stojanovic, Maddalena Tesser, Sulltane Tusha, Riccardo Vicentini, Leonardo Wei, Sophie Westerlind, Francesco Zanatta, Maria Giovanna Zanella e Federica Zanlucchi

Vista dell’esposizione. Foto: Andrea De Paoli
Foto: Lorenzo Ceretta