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Unlikely. School for Curatorial Studies | Palazzo Malipiero

Le parole di Timothy Morton, tratte dal testo Iperogetti, sintetizzano il concept della mostra Unlikely, allestita fino al 15 giugno 2021 a Palazzo Malipiero. I giovani studenti e aspiranti curatori della School for Curatorial Studies hanno riflettuto su una serie...

Bruno Fantelli, La notte dello scoprifuoco, 2021, olio su tela, 20x25cm.
Giulio Malinverni, Voltagabbana, 2021, inchiostro su carta montata su tela, 23×31 cm, 2021

Le parole di Timothy Morton, tratte dal testo Iperogetti, sintetizzano il concept della mostra Unlikely, allestita fino al 15 giugno 2021 a Palazzo Malipiero. I giovani studenti e aspiranti curatori della School for Curatorial Studies hanno riflettuto su una serie di eventi improbabili – un asteroide che colpisce la terra, l’esplosione di un vulcano, l’invasione aliena – che minaccia l’umanità e la sua sopravvivenza. La mostra coinvolge venti artisti contemporanei che, attraverso lavori inediti e installazioni site-specific, si interrogano sul rischio e lo affrontano, senza nascondersi pensando che il problema si allontani non parlandone. Unlikely invita il pubblico a non prendere la distanza dal rischio, affrontarlo ed esserne consapevole, attraverso il punto di vista proposto dagli artisti nelle loro opere. 

Il percorso espositivo si concentra su una serie di nuclei tematici, definiti a partire dal rischio che l’artista esplora. Un allestimento ricco e caleidoscopico, che intreccia le opere al materiale di ricerca che gli studenti hanno raccolto nel loro percorso, da documenti d’archivio allo scambio epistolare con illustri scienziati. Le pareti si popolano di dipinti, disegni e fotografie, affiancate da ritagli di giornale, stampe di mail, narrazioni alternative. Una mostra multimediale, che avvicina artisti di diverse generazioni, in una costellazione di opere e voci che non tentano di trovare una risposta univoca e certa ma che pongono al vaglio ipotesi e possibilità diverse. 

L’uomo è il focus, il filo rosso che unisce le opere esposte, dai dipinti alle installazioni, dalle sculture ai video. Emblematico in tal senso la gouache su carta cotone di Agnese Guido, Alieni-terrestri- indigeni-stranieri. L’opera mostra un individuo di scorcio, immerso in un’atmosfera plumbea e grigia, mentre osserva il proprio riflesso su uno specchietto. Il paesaggio è lunare e, sullo sfondo, si intravede il pianeta terra. L’artista riflette sulla diversità: l’alieno, lo straniero, il diverso – e tutto ciò che comunemente viene sentito come nemico e invasore – è insito in ciascuno di noi. Diverso il viaggio che Sophie Westerlind traccia nel suo disegno, dai tratti convulsi e appena abbozzati. Il visitatore intravede un ambiente domestico, una cucina: l’artista riflette sul concetto di spazio, e in particolare di spazio domestico, esprimendo le emozioni e sensazioni vissute nel periodo di confinamento, provocato dalla pandemia (emblema del rischio sottovalutato).

Giorgia Agnese Cereda, Senza titolo [work in progress], 2019 fusione in piombo e argento, dimensioni variabili.
Francesco Zanatta, Acquario Paleozoico, 2021, oil on canvas, 40 x 50 cm
Agnese Guido, Umani-animali-macchine, 2021, gouache su carta cotone, 23×30,5 cm

I dannati del Trittico di Danzica di Hans Memling sono i protagonisti dei collage di Alex Urso: ai volti e corpi straziati e contorti dal dolore si affiancano immagini di piante e fiori rigogliosi e delicati. Un completo ribaltamento del rapporto tra inferno e paradiso, emblema della relazione che intercorre tra uomo, natura e ambiente. 

L’educazione e la trasmissione della memoria sono, invece, al centro dell’opera di Superstudio, tratta da Atti Fondamentali. All’estremità dell’immagine, due volti – un anziano e un bambino – si guardano e si confrontano in un ciclo senza fine di trasmissione del sapere e di vita. Il cosmo è lo sfondo in cui il processo educativo si materializza, destruttura e risemantizza. 

Paura, meraviglia, consapevolezza e speranza si intrecciano in Unlikely, una Wunderkammer contemporanea che colpisce il visitatore nell’accumulo dei lavori e nella loro chiara reciproca connessione.  

Unlikely
A cura degli studenti della School for Curatorial Studies
Palazzo Malipiero
Campo San Samuele, San Marco 3198, 30124 Venezia 
Fino al 15 giugno 2021 

Artisti presenti in mostra: Emanuele Wiltsch Barberio, Alvise Bittente, Giorgia Agnese Cereda, Giuseppe De Mattia, Jingee Dong, Bruno Fantelli, Alice Faloretti, Enej Gala, Silvia Giordani, Agnese Guido, Yumi Karasumaru, Giulio Malinverni, Silvia Mariotti, Anna Marzuttini, Anastasiya Parvanova, Federico Polloni, Roy Claire Potter, Oscar Contreras Rojas, Fabio Roncato, Mattia Sinigaglia, Superstudio, Alex Urso, Sophie Westerlind, Francesco Zanatta.

Alex Urso, A Study on The Last Judgment of Hans Memling, 20152016 Collage, 30 x 23 cm.
Federico Polloni, 2021, Corpi celesti, olio su tela, 30 x 40 cm
William Hogarth Bathos. Saturno e la fine del mondo