Un avatar umano per visitare la mostra “L’arte può” | Castel Tirolo

“Come può essere vissuta una mostra in modo digitale che è concepita come piattaforma di mediazione e apprendimento? Come è possibile interagire da lontano?”
23 Maggio 2021
Nicole Wendel – Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021

A questa domanda ha cercato di rispondere il team di Castel Tirolo, proponendo ai visitatori delle visite virtuali alla mostra L’arte può. Excursus su atteggiamenti artistici contemporanei. Gli artisti coinvolti – Nicolas Biedermann, Arnold Mario Dall’O, Katrin Hilbe, Ilona Kálnoky, Sung Min Kim, Cornelia Lochmann, Arno Oehri, Clemens Salesny, Marco Schmitt, Maria Seisenbacher, Peter Senoner, Nicole Wendel, Christiani Wetter e Martin R. Wohlwend – hanno realizzato delle opere di varia natura, dall’installazione al video, accompagnate da postazioni formative che permettono al pubblico di interagire e integrare i lavori attraverso la propria creatività. Una mostra basata sulla relazione e sull’azione messa in atto dai visitatori – sia in presenza che in digitale -, che si trasformano da spettatori passivi in protagonisti attivi dell’esposizione e del processo creativo e artistico. Le visite virtuali – in programma ogni mercoledì fino al 2 giugno 2021, su prenotazione – sono realizzate da un operatore del museo, per l’occasione “avatar umano”, che replica le azioni suggerite dal visitatore.

Mi collego alle 16:00 per iniziare la mia visita. Nonostante qualche problemino tecnico – la connessione sceglie sempre i migliori momenti per andarsene -, riesco ad accedere alla stanza virtuale e cominciare il mio tour in compagnia della dottoressa Sara Di Gesaro che, per l’occasione, diventerà il mio avatar. La funzione dell’avatar è quella di essere occhi, mani e cuore del visitatore virtuale: le attività formative che vengono proposte nel corso del tour sono, infatti, di diversa natura – dalla composizione di una poesia a partire dai versi di Maria Seisenbacher all’improvvisazione musicale sul ritmo jazz di Clemens Salesny  – e sono pensate dagli stessi artisti in relazione alle opere che hanno deciso di esporre in mostra. Il percorso attraversa tutte le postazioni formative: dopo una breve spiegazione sul lavoro e sulla pratica dell’artista, il visitatore virtuale è invitato dall’avatar a partecipare alle attività, qualora lo desideri, indicando le azioni o i gesti che dovranno essere replicati.

Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021
Martin Wohlwend – Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021

Nonostante alcune attività siano difficili da esperire a distanza, altre sono assolutamente efficaci: un caso è la postazione formativa di Martin R. Wohlwend che invita il visitatore ad apporre un nastro sulla grata che compone la sua installazione; l’avatar scrive o disegna sul nastro ciò che si vuole ma, allo stesso tempo, lo realizza a suo modo, con la sua grafia. Si genera quasi un cortocircuito: il nastro che l’avatar realizza non sarà mai uguale a quello immaginato dal visitatore, nonostante le sue indicazioni. Le opere saranno sempre mediate, creando lavori metamorfici, ibridi e sempre nuovi, coniugando il mondo interiore del visitatore e quello dell’avatar. I tour virtuali suscitano una riflessione sul significato di arte partecipativa e sulla nostra capacità di interagire, efficacemente, in qualità di pubblico. 

Concludo il tour, sorpresa dell’esperienza che ho vissuto e che mi ha suscitato curiosità e domande rispetto al modo in cui si può costruire, anche a distanza, una relazione tra visitatori e opera d’arte. Chiedo alla dottoressa Sara Di Gesaro quale sia stata la risposta del pubblico rispetto all’iniziativa e se sarà, in futuro, riproposta: “Nonostante il coronavirus ci abbia obbligati a fare questa scelta, è stata comunque un’esperienza interessante e assolutamente nuova: abbiamo avuto un grande entusiasmo e risposta da parte dei visitatori che, in mancanza di una visita fisica tradizionale, hanno potuto comunque relazionarsi a queste opere d’arte e in qualche modo viverne l’emozione. É stata sicuramente una modalità adottata dalla necessità, ma la risposta entusiastica del pubblico ci sta portando a integrare questa modalità di visita a quelle più tradizionali”. 

Cornelia Lochmann – Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021
Clemens Salesny – Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021
C. Hilbe, C. Wetter, N. Biedermann – Avatar – L’arte Può – Visione dell’allestimento – Castel Tirol – Schloss Tirol 2021
Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites