Il Museo Pecci di Prato ospita fino al 1 ottobre un’esposizione che non è effettivamente una mostra, ma la resa di alcune opere di 25 artisti italiani sotto i 35 anni di età. Il coagulante è regionale: chi espone deve provenire da Toscana, Umbria, Marche o Emilia Romagna. Il metodo di selezione è binario, e non troppo unitario: 20 artisti sono stati indicati al team curatoriale del Pecci da diversi curatori anch’essi delle regioni suddette; altri 5 artisti, invece, sono stati scelti dopo aver aderito ad un bando.
Hanno lavorato alle nomine per le selezioni dei progetti artistici:
MAMbo Bologna, CIAC Foligno, Fondazione Alberto Burri Città di Castello, Collezione Maramotti Reggio Emilia, Accademia di Belle Arti Bologna, Fondazione Fotografia Modena, Accademia di Belle Arti Urbino, Accademia di Belle Arti Carrara, Accademia di Belle Arti Firenze, Centro Arti Visive Pescheria Pesaro Accademia di Belle Arti Urbino, Fondazione Ermanno Casoli Fabriano. Advisors: Lelio Aiello, Milena Becci, Luigi Carboni, Marina Dacci, Pietro Gaglianò, Luciano Massari, Fabiola Naldi, Luca Panaro, Lia Pantani, Giovanni Surace, Giancarlo Papi, Paolo Parisi, Robert Pettena, Alessandra Poggianti, Davide Rivalta, Marcello Smarrelli, Giuseppe Stampone, Italo Tommasoni, Gabriele Tosi, Saverio Verini.
Invece, la commissione selezionatrice era composta da: Giacomo Bazzani, curatore indipendente; Lorenzo Bruni, curatore indipendente; Matteo Innocenti, curatore indipendente; Elena Magini, Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci.
Tu 35 Expanded offre un insieme di opere, uno piccolo spaccato della dimensione artistica under 35 italiana, senza garantire un discorso unitario e coerente, “curato”, senza delineare un tema comune, una declinazione a più cuori dello stesso elemento. Tant’è che le opere non sono state selezionate per consentire un percorso progressivo, digressivo, armonico o quant’altro, ma scelte singolarmente da ogni artista.
Così si crea un passaparola di idee, un passaggio e un confronto tra forme fresche, un appuntamento nel buio senza troppe linee guida, ma che può dare i suoi frutti.
Sono tanti i lavori, e ne citiamo solo alcuni. Come il dipinto di Jacopo Casadei, una pittura vaporosa con polluzioni rosa kandinskijane, che tace certa ironia o esplicità iniziali, per affogare il discorso in tracce pastellate. Oppure la gabbia argentea che Namsal Siedlecki costruisce attorno a due rami di Cactus e pone di fronte all’arazzo fatto a mano da Helena Hladilová, quasi a costruire un connubio che si ritrova anche nella bella mostra Extra Moenia in corso dalla galleria FuoriCampo di Siena. C’è anche la fotografia di Virginia Zanetti dove alcuni uomini con i piedi nell’aria sorreggono la terra, come “Un’azione collettiva che doni una nuova visione sulla possibilità di emancipazione delle persone”. Ma c’è anche il ritratto dipinto (pittura come linguaggio) di una giovane coppia sospesa sullo sfondo arancione sporco e fatto di masse nere e giallastre, opera di Paola Angelini. A pochi passi, altri due ritratti sono fatti da Cleo Fariselli, in cui il gesso ceramico dà corpo a teste deformi dove i lineamenti si screziano nelle incisioni che le dita hanno dato alla materia fresca (opere esposte alla personale Calipso alla galleria Clima di Milano). Una teca ospita un lavoro di Luca Pucci consistente nella sovrapposizione a testi celebri della nostra cultura, a libri emblebatici della nostra storia o importanti per l’artista, fumetti pornografici e feticistici.
L’elenco completo degli artisti presenti in mostra sono: Paola Angelini, Calori & Maillard, Alessandra Carosi, Andrea Carpita, Jacopo Casadei, Silvia Coppola, Gaetano Cunsolo, Cleo Fariselli, Riccardo Giacconi, Helena Hladilova, Hu-Be, Lori Lako, Irene Lupi, Rachele Maistrello, Davide Mancini Zanchi, Elena Mazzi, Mattia Pajè, Simona Paladino, Antonio Theo Pini, Luca Pucci, Namsal Siedlecki, Marcello Spada, Marco Strappato, Antonio Turrisi, Virginia Zanetti.
Durante il periodo della mostra si terranno il giovedì performance, il venerdì concerti, il sabato cinema.
Gli eventi interessano i fine settimane di luglio (20-21-22; 27-28-29) e la prima di agosto (3-4-5) per poi riprendere, dopo una pausa estiva durante la quale sarà sempre visitabile la mostra, a metà settembre (14-15-16; 28-29-30). Per quanto riguarda le arti performative (teatro, danza e performance), la selezione è in collaborazione con il Teatro Metastasio di Prato.
Ci sarà anche una serie di dibattiti oxfordiani che vedrà alternarsi, nei giorni 19, 20 e 21 e 26, 27 e 28 settembre, due relatori: il primo avrà il compito di muovere delle critiche ad uno degli artisti in mostra, il secondo di difenderlo.
Il primo ottobre verrà effettuata una lunga giornata di chiusura in cui i finalisti di tutte le discipline presenteranno alla giuria il proprio lavoro e sarà assegnato un riconoscimento di tremila euro per ogni sezione.