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Svelare mondi inaccessibili  | Tina Barney al Jeu de Paume, Parigi

E’ in corso fino al al 19 gennaio 2025 la grande mostra Tina Barney. Family Ties al Jeu de Paume di Parigi

Testo di Bianca D’Ippolito

E’ ancora possibile stupirci davanti ad una fotografia? E’ un linguaggio che ha ancora qualcosa da raccontare?  La risposta, senza dubbio positiva sembra suggerirla Quentin Bajac, direttore del Jeu de Paume di Parigi, con la retrospettiva dell’artista americana Tina Barney. Una rivelazione.

In un percorso libero che mette da parte l’ordine cronologico e la convenzionale disposizione lungo le pareti, si scoprono progressivamente 55 fotografie di grande formato, installate come immagini fluttuanti nello spazio. Uomini sicuri di sé in abiti impeccabili, donne in vestaglia rosa colte nel loro boudoir, bambini che corrono intorno al tavolo, riunioni familiari, stanze sovraccariche di mobili, decorazioni e opere d’arte, tessuti diversi coloratissimi. 

Sono scatti che mostrano l’intimità delle classi più agiate, dall’aristocrazia europea all’alta società della costa Est degli Stati Uniti, di cui Barney stessa fa parte: “Non scelgo queste persone, fanno parte della mia vita. Questi ambienti sono la mia vita. Quello che mi stimola è, prima di tutto, la luce, poi le texture, i colori e i motivi” spiega l’artista.

Nata a New York nel 1945, Barney si avvicina presto alla fotografia. Si dedica inizialmente al ritratto a colori in grande formato, concentrandosi sul suo contesto familiare. Dagli anni ’90 raggiunge fama internazionale con esposizioni al MoMA di New York, al Barbican Art Centre e alla National Gallery di Londra, e attualmente lavora su commissione nell’editoriale.

Tina Barney, © Jeu de Paume / Vesna Bonacic – Doric Jill and Polly in the Bathroom, 1987
Tina Barney, Family Ties – installation view © Jeu de Paume – Vesna Bonacic
Tina Barney, The Two Students, 2001 © Jeu de Paume : Vesna Bonacic-Doric

Barney ci racconta di famiglie agiate, delle loro dimore e cerimonie, dei legami tra generazioni. Non lo fa per criticarle, ma per analizzarle, comprenderne i limiti e svelare i sentimenti. È il suo modo di lasciare una traccia di persone che, nonostante la loro presenza impeccabile e il rigore delle pose, si rivelano profondamente umane e fragili, proprio come chiunque altro.

Le prospettive drammatiche e le composizioni meticolosamente messe in scena fanno pensare che l’artista abbia una profonda conoscenza delle scene domestiche dei Maestri Olandesi del XVIII secolo e dei ritratti di famiglia del XIX secolo, come Monet o Vuillard. Ma il movimento dei personaggi, i gesti spontanei, l’istantaneità delle scene, collocano i suoi scatti al limite tra finzione e realtà, tra imprevedibilità e perfezione.

“The Reception” (1985) per esempio, cattura un momento apparentemente ordinario: due donne e un uomo durante una festa in cui anche Barney è ospite. L’angolo della stanza leggermente inclinato verso sinistra, il buio sui lati, la sorella dell’artista colta nell’atto di alzarsi, il taglio sul vestito della donna di spalle, e gli sguardi dei personaggi che non si incontrano, creano però una certa tensione. Barney congela un momento, bloccando i personaggi in una teatralità che racconta l’ineffabile esistenziale. A noi di immaginare cosa sia accaduto prima e dopo. Questo senso di sospensione temporale sembra riprendere il vocabolario del tableau vivant, una tradizione nata nelle corti aristocratiche europee del XVIII secolo, in cui figure immobili ricreano scene pittoriche. 

Come nei tableaux, le scene di Barney catturano, sfidando la banalità delle immagini nell’era della loro moltiplicazione. Con Tina Barney. Family Ties, il Jeu de Paume prosegue la sua missione di affermare il valore della fotografia come autentica forma d’arte, capace di documentare, interrogare ed emozionare anche nel panorama contemporaneo.

Cover: Tina Barney, The Reception 1985 © Jeu de Paume / Vesna Bonacic-Doric

Tina Barney, The Hands, 2002 © Jeu de Paume / Vesna Bonacic-Doric
Tina Barney, Family Ties – installation view © Jeu de Paume – Vesna Bonacic-Doric
Tina Barbey, The Young Men, 1991 © Jeu de Paume : Vesna Bonacic-Doric
Tina Barney, The Daughters, 2002 © Jeu de Paume : Vesna Bonacic-Doric