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Tête-à-tête | Mucciaccia Gallery, Roma

Vissi d’arte, vissi d’amore: nell’aria che Giacomo Puccini fa cantare a Floria Tosca, il suo personaggio principale, questi due temi – l’arte e l’amore – si intersecano influenzando la vita e le azioni dei protagonisti. D’altronde, uno degli assunti di base delle avanguardie del Novecento è stato, per molti versi, quel necessario e spontaneo superamento […]

Vissi d’arte, vissi d’amore: nell’aria che Giacomo Puccini fa cantare a Floria Tosca, il suo personaggio principale, questi due temi – l’arte e l’amore – si intersecano influenzando la vita e le azioni dei protagonisti. D’altronde, uno degli assunti di base delle avanguardie del Novecento è stato, per molti versi, quel necessario e spontaneo superamento del confine tra arte e vita che, in questa circostanza, larga parte assume nell’immaginare una corrispondenza speciale tra processo creativo e processo amoroso. Vissi d’arte, vissi d’amore viene cantata dall’eroina tragica nel secondo atto dell’opera, in un momento di disperazione; il barone Scarpia, capo della polizia, sta ricattando Tosca: in cambio della salvezza del suo amato Mario Cavaradossi, Tosca deve cedere alle sue avances. L’arte e l’amore sono inseparabili nella vita di Tosca. La sua carriera di cantante è alimentata dalle sue emozioni e dalle sue passioni. L’aria Vissi d’arte, vissi d’amore non è solo una dichiarazione di come ha vissuto, ma anche una supplica al destino e alla giustizia divina. L’arte e l’amore sono intrecciati in un tessuto complesso che definisce i personaggi e le loro scelte. Vissi d’arte, vissi d’amore è un momento di riflessione profonda che esprime la lotta di Tosca per rimanere fedele a sé stessa in un mondo che cerca di corromperla e distruggerla. 

E di questo rapporto sfuggente, della continuità tra creazione e relazione, parla la collettiva Tête-à-tête curata da Catherine Loewe nella sede romana della galleria Mucciaccia. La mostra – in corso fino al 2 agosto – esplora le dinamiche e i cortocircuiti semantici nelle pratiche di alcune celebri coppie di artisti, per le quali amore, vita e arte si fondono in una ricerca reciproca. Sue Arrowsmith & Ian Davenport, Nick Carter & Rob Carter, Charlotte Colbert & Philip Colbert, Rossella Fumasoni & Piero Pizzi Cannella, Ilya & Emilia Kabakov, Carolina Mazzolari & Conrad Shawcross, Annie Morris & Idris Khan e Shirin Neshat & Shoja Azari sono le coppie chiamate a raccontare, attraverso uno scambio intimo e un tête-à-tête appassionato, il loro sguardo sulle dinamiche di condivisione tra vita privata e professionale, raccogliendo al contempo le influenze inevitabili nelle pratiche artistiche di ognuno. 

Mucciaccia Tête-à-Tête Installation View Ph. Monkeys Video Lab
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Catherine Loewe esprime con queste parole il racconto organico nato intorno alla mostra: “Sebbene le relazioni possono essere un terreno fertile per la creatività, non sono prive di sfide, richiedono un alto grado di tolleranza e compromesso, in particolare quando si tratta di navigare nel processo creativo […]. I tempi potrebbero non essere gli stessi, ma gli artisti di oggi seguono le orme di coppie pionieristiche come Robert e Sonia Delaunay, Frida Kahlo e Diego Rivera, Jackson Pollock e Lee Krasner, le cui vite spesso tumultuose hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’arte d’avanguardia”.   

Parte del gruppo di artisti britannici memore del debutto curatoriale di Damien Hirst e della nascita del fenomeno degli Young British Artists, Sue Arrowsmith e Ian Davenport si sono incontrati al Goldsmith College negli anni Ottanta; a partire da questo momento, la loro ricerca, incentrata sulla pratica pittorica, si è posta sul punto di intersezione tra forma, colore e spazio. In mostra, opere ispirate alle icone e ai dipinti di Fra Angelico – frutto della recente esplorazione del Rinascimento italiano da parte di Davenport così come dell’uso della foglia oro nei dipinti di Arrowsmith – dimostrano un percorso condiviso con lavori appositamente creati in dialogo tra loro. Rob & Nick Carter, a venticinque anni dal loro matrimonio e con all’attivo una lunga pratica di collaborazione (hanno iniziato a lavorare insieme nel 1998), perseguono una ricerca innovativa che si serve dell’utilizzo di tecnologie avanzate. Il lavoro dei Carter esamina i confini tra analogico e digitale con l’obiettivo di fare riferimento a processi storici che tradizionalmente non sarebbero stati possibili per gli artisti precedenti. Negli ultimi cinque anni, Rob e Nick Carter hanno implementato un braccio robotico che tramite l’utilizzo delle AI è in grado di dipingere con estrema precisione. Heidi, questo il nome dato al robot, ha prodotto nel corso degli anni numerose serie a imitazione delle opere dei grandi Maestri e di quelle più iconiche del contemporaneo. 

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Charlotte e Philip Colbert, alla loro prima esposizione congiunta, trasformano oggetti quotidiani attraverso i loro simboli distintivi, dando vita a un ambiente ludico e innovativo che riflette la loro creatività condivisa. Rossella Fumasoni e Piero Pizzi Cannella, legati da trentacinque anni di vita e arte insieme, presentano due grandi tele visionarie, simbolo del loro continuo dialogo artistico. Emilia Kabakov omaggia il marito Ilya Kabakov con opere che riflettono il loro legame indissolubile e il loro impatto sull’arte contemporanea. Carolina Mazzolari e Conrad Shawcross entrano invece in dialogo attraverso la giustapposizione dei tessuti cuciti di Mazzolari con le sculture geometriche in acciaio di Conrad, esplorando la dualità tra materiali, tecniche e pratiche che si intersecano per dialogare. Annie Morris e Idris Khan presentano opere che fondono colori vibranti e astrazioni stratificate, dimostrando un dialogo artistico continuo nello scambio sinergico tra le sfere multicolori di Morris e i lavori astratti densamente stratificati di Khan. Shirin Neshat e Shoja Azari si sono incontrati per la prima volta nel 1997, in occasione della loro collaborazione alla realizzazione dell’opera video Turbulent. Attraverso l’impiego del video e del mezzo fotografico affrontano temi legati alle dinamiche di potere, alla religione, al genere e all’identità, creando un corpus di lavori profondamente riflessivo. Per Tête-à-tête Azari e Neshat presentano Idyllic Life – un video di Shoja Azari del 2012 – e una fotografia con inchiostro e pittura acrilica dalla serie Land of Dreams.
La mostra include anche i ritratti realizzati dalla fotografa Maryam Eisler, che, attraverso la sua lente, cattura la sottile relazione tra ogni coppia. Un catalogo bilingue, edito da Silvana Editoriale, accompagna l’esposizione, con un testo critico di Catherine Loewe, foto delle opere in mostra e ritratti di Maryam Eisler. 

Mucciaccia Tête-à-Tête Installation View Ph. Monkeys Video Lab
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