ATP DIARY

LIVE WORKS 2024 | Centrale Fies

La rassegna ha portato in scena i lavori conclusivi della Free School of Performance per l’anno 2024. Temi comuni: il rapporto tra storia personale e storia collettiva e la forza inarrestabile della parola.

Straperetana | SUPERNATURALE

SUPERNATURALE è il titolo scelto per la ottava edizione della ben nota rassegna che, ogni anno, nel mese di luglio, anima il borgo abruzzese di Pereto, nata da un’idea di Paola Capata e Delfo Durante. Per questa nuova edizione, realizzata insieme ad Annalisa Inzana, Straperetana coinvolge 17 artisti e artiste, rinnovando la propria collaborazione con […]

Andante con moto, Liliana Moro al PAC – Milano

Le opere di Liliana Moro in mostra al PAC si sviluppano seguendo una delle materie più utilizzate dall’artista: il suono come spazio libero in cui si mettono in moto dei processi immaginativi

“Una necessità di meraviglia e stupore” | Intervista con Chiara Camoni

“Tendenzialmente noi facciamo delle cose per trovare un senso, no? Un senso alla nostra vita, alla nostra giornata. Al nostro tempo, insomma. E per me questo senso passa attraverso il Fare, il dare forma a delle cose. Sembra che le forme arrivino da lontano, non solo dal passato storico ma anche da dentro di me.”

Do Not Abandon Me: Louise Bourgeois in mostra a Firenze

A Museo Novecento e al Museo degli Innocenti, una selezione molto importante di opere, tutte realizzate negli anni 2000, che tra sculture in bronzo, stoffa e un’ampia selezione di lavori su carta , apre uno spaccato su uno dei temi centrali del lavoro di Bourgeois: il rapporto tra madre e figlio.

Le membrane fluttuanti di Sacha Kanah da Clima, Milano

L’imprevedibilità degli esiti, lo stupore per un risultato incontrollato, lo stesso fallimento, fa parte della sua ricerca. Kanah mette in gioco materia e spazio cercando non solo nuovi esisti formali, ma anche un nuovo modo di fruire le sculture stesse.

I (never) explain #174 — Filippo La Vaccara

L’identità della persona che indossa la testa viene celata, ci si può riparare dietro (e dentro) l’identità della figura rappresentata.  In fondo recitando con le teste, non ci si espone tanto, ci si espone parzialmente, con il proprio corpo ma non con il volto.