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Svelato il nuovissimo programma di Centrale Fies

“L’arte non si compie solo nel momento in cui si va in scena, ma è un processo lungo, delicato, quotidiano e necessario.” Con queste parole, viene introdotto il nuovo programma di Centrale Fies – elaborato con la direzione artistica di...

Filippo Michelangelo Ceredi – Between Me and P., ph Michela Di Savino Danae, anno 2016

L’arte non si compie solo nel momento in cui si va in scena, ma è un processo lungo, delicato, quotidiano e necessario.” Con queste parole, viene introdotto il nuovo programma di Centrale Fies – elaborato con la direzione artistica di Barbara Boninsegna insieme al team curatoriale composto da Simone Frangi, Claudia D’Alonzo, Filippo Andreatta, Mackda Ghebremariam Tesfau’, Denis Isaia, Justin Randolph Thompson e Maria Chemello – che pone in risalto l’attività di ricerca e sperimentazione, in parte dimenticata per la forza e la popolarità del festival.
A distanza di 42 anni, quest’anno c’è un grandissimo cambiamento: il festival non c’è più ma c’è Centrale Fies che apre al pubblico la sua ricerca, garantendo il lavoro degli artisti senza rimanere chiusi. La scelta radicale sta nell’aprire specifici elementi di ricerca al pubblico, far vedere la ricerca che a volte è percorso e altre volte è risultato; l’attenzione si pone soprattutto sul processo, dando spazio ai contenuti e ai temi che coinvolgono tutti e i diritti delle persone nella loro unicità.”.
Parla così Dino Sommadossi, spiegando come il singolo evento – il festival – si trasformi in un programma più ampio e variegato, per far conoscere al pubblico le diverse anime che definiscono e vivono in Centrale Fies. La scelta rispecchia anche la necessità di sostegno al settore, in particolare allo spettacolo dal vivo, attraverso un impegno costante e coinvolgente: il pubblico sarà invitato a partecipare a prove aperte, performance, eventi e incontri con professionisti dell’arte e della cultura. 

Il programma estivo si compone di tre eventi principali: inaugura l’apertura THANK YOU FOR COMING a cura di Barbara Boninsegna, dal 28 al 30 maggio -, evento in tre giornate in cui l’artista in residenza Marco D’Agostin conclude il suo soggiorno a Centrale Fies mostrando l’esito della sua ricerca ai visitatori e, allo stesso tempo, completandola e ultimandola insieme a loro. Le ultime prove dell’opera coreografica SAGA, infatti, saranno proposte al pubblico, in una sorta di ritorno graduale alla performance dal vivo, con l’emozione che la presenza dello spettatore provoca.  

Dal 9 al 13 giugno si terrà Live Works SUMMIT 2021 – a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi – momento d’incontro tra i vari artisti che hanno preso parte o parteciperanno alla piattaforma LIVE WORKS, aperto ai visitatori e articolato in cinque giornate di summit, performance e mostre.
Chiude APAP Feminist Futures Festival – dal 1 al 3 luglio 2021 – in cui artisti e istituzioni affronteranno il tema del corpo, non soltanto femminile ma declinato in varie forme, anche animali e vegetali. Il pubblico potrà partecipare a dibatti e performance per riflettere sui temi proposti dai singoli protagonisti e da Centrale Fies.

Jérôme Bel – Laura Pante – ph courtesy Dido Fontana
Emilia Verginelli – io non sono nessuno – SHORT THEATRE, ph Claudia Pajewski

IL PROGRAMMA —

Il 28-29-30 maggio con THANK YOU FOR COMING a cura di Barbara Boninsegna e Marco D’Agostin, Centrale Fies invita il pubblico a partecipare agli ultimi giorni della residenza artistica di Marco D’Agostin prima del debutto parigino all’interno di Rencontres Chorégraphiques Internationales de Seine-Saint-Denis. Attorno alla prova generale aperta al pubblico dell’opera coreografica SAGA, l’artista e la Direttrice Artistica Barbara Boninsegna hanno immaginato un dolce rituale di ritorno alle pratiche “live” per attutire le paure e le fatiche di quest’anno fuori dalle scene, rinegoziando i rapporti di fiducia e di piacere attraverso una programmazione extra ordinaria di performance, concerti, installazioni, spettacoli e talk dedicati al tema dell’esercizio della cura verso l’altro con Jérôme Bel/Laura Pante, Chiara Bersani, Carlo Capello, Filippo Michelangelo Ceredi, Emanuele Coccia, Marco D’Agostin, F.de Isabella, Ivo Dimchev, Alessandra Eramo, Elena Giannotti, Alessandro Sciarroni, Emilia Verginelli, ZimmerFrei.

Dal 9 al 13 giugno si incontreranno a Centrale Fies le artiste e gli artisti di Live Works SUMMIT 2021 a cura di Barbara Boninsegna e Simone Frangi.

Cinque giornate di summit, performance, mostre e visioni in cui si uniranno i fellows dell’edizione 2020-2021 con i nuovi sei selezionati per la nona edizione 2021-2022: Sergi Casero Nieto, Gabriele Rendina Cattani, Selin Davasse, Joannie Baumgärtner, Ivan Cheng, Ada M. Patterson & Clementine Edwards; a loro si aggiunge Silvia Rosi, selezionata per la prima edizione dell’Agitu Ideo Gudeta Fellowship. Ad accoglierli un periodo di residenza collettiva e di free school focalizzato sulla ricerca e lo studio, tenuto dai resident curator, Mackda Ghebremariam Tesfau’ e Justin Randolph Thompson,e da tre speaker Krystel Khoury -dramaturg e Direttrice ISAC, Kathryn Weir -Direttrice del MADRE, Onyeka Igwe -artista visiva.L’apertura al pubblico verrà accompagnata invece dalle performance dei fellows 2020 Thais Di Marco, Harilay Rabenjamina, Giulia Crispiani & Golrokh Nafisi, Olia Sosnovskaya, Göksu Kunak, Buenos Tiempos, Int. (Marnie Slater & Alberto García del Castillo), Noor Abuarafeh; e da un programma di ex alumni e alumne della piattaforma LIVE WORKS, artiste/i che tornano a Fies nei formati più differenti: live, espositivi e cinematografici a ribadire la transdisciplinarietà della piattaforma: Astrit Ismaili, Dina Mimi, Mohamed Abdelkarim, Madison Bycroft, Ursula Mayer, Jacopo Miliani, Julie Béna.  Accanto a loro, in un formato espositivo vivo e abitabile gli artisti Josèfa Ntjam e Joar Nango, che reinventeranno l’intera Sala Comando. La prima giornata di LIVE WORKS SUMMIT 2021 sarà gratuita e interamente dedicata all’artista australiana Madison Bycroft.

SAGA – ph Alice Brazzit courtesy l’ artista

Dall’1 al 3 luglio Centrale Fies ospita APAP Feminist Futures Festival a cura di Filippo Andreatta e Barbara Boninsegna, il kick off meeting di APAP, la rete europea dedicata alle Performing Art con il nuovo progetto Feminist Futures Festival, che include 20 artiste/i e 11 istituzioni tra festival, teatri nazionali, centri di produzione e di residenza.

Rete d’ispirazione femminista, APAP immagina futuri femminismi ripensando i corpi; i nostri, gli altri, quelli più fragili, quelli animali, quelli vegetali e anche quelli che scordiamo esserlo come l’aria, l’acqua o la terra stessa. Il pubblico potrà assistere a dibattiti e incontri, a performance di artisti internazionali prodotti e sostenuti dalla rete APAP, così come alle produzioni degli artisti e delle artiste che in quest’anno si sono fatti curare e si sono presi cura di Centrale Fies, abitandone gli spazi e creando un tempo dove lo studio, la ricerca, la qualità e il confronto hanno trasformato gli spazi della Centrale in un campo-base perennemente attivo quali Anne Lise Le Gac, Chiara Bersani, Tatiana Julien, Eva Geatti, Michikazu Matsune, Harun Morrison, OHT, Sotterraneo, Jacopo Jenna/Sotterraneo e Kate McIntosh.

In arrivo a settembre la parte di ricerca praticata assieme ad accademie e università iniziata cinque anni fa: percorsi dedicati all’alta formazione e all’apertura al pubblico dei risultati, A vivere le sale di Centrale Fies per l’inizio ufficiale del loro anno accademico, docenti, studenti e studentesse dell’Académie Royale des Beaux-Arts – Ecole supérieure des Arts (ArBA-EsA) di Bruxelles / ISAC, il corso di danza, movimento e arti visive. Come ogni anno le prime lezioni teoriche e pratiche si terranno negli spazi di Centrale Fies.Mentre con Università Iuav di Venezia, Fondazione Onassis di Atene e Collettivo Ebano di Lisbona verranno mostrati i primi esiti del nuovo progetto europeo titolato “Pass the MIC, Decolonizzare l’educazione attraverso l’arte”, dove il potere emancipatore delle arti performative, intrecciato alla ricerca etnografica e alla curatela artistica, verrà utilizzato per contribuire a decolonizzare l’educazione attraverso un modello educativo altamente innovativo, che vedrà coinvolte scuole superiori, professionisti dell’arte contemporanea e università.

ZimmerFrei – MOBILITY 10_Nisyros Theodoris – Tsironis Alexandros Tsironis