Il festival diffuso Sonic Somatic a Firenze

8-9-10 ottobre, Firenze ospita un festival che si spazia tra produzione musicale contemporanea e arti visive
9 Ottobre 2015
Sonic Somatic - Arcetri

Sonic Somatic – Arcetri

E’ iniziato ieri, giovedì 8 ottobre 2015, a Firenze  SONIC SOMATIC:  il Festival di tre giorni che muovendosi tra produzione musicale contemporanea e arti visive, esplora il mondo dei suoni secondo una prospettiva specifica: quella del corpo.  SONIC SOMATIC e? un progetto di Trial Version – “osservatorio” urbano nato a Firenze nel 2011, che individua e riattiva spazi architettonici caduti in disuso, convertendoli temporaneamente in luoghi espositivi a disposizione di giovani artisti, per la realizzazione di interventi site-specific – e International Feel,  in collaborazione con Blauer Hase e Giulia Morucchio.

Corpo, spazio e suono sono i cardini su cui ruota la ricerca degli artisti invitati a performare con la materia sonora in diversi luoghi fiorentini: il cortile di  Palazzo Strozzi, l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri, il Cimitero degli Inglesi e il Museo Marino Marini. All’interno di questi spazi vengono presentati progetti sonori site-specific ideati in stretto dialogo con l’identita? culturale e l’architettura fisica degli ambienti.  Nel corso di questi tre giorni si avvicendano performance musicali, sedute d’ascolto collettive a cura di Helicotrema, e un’installazione site specific di Giacomo Raffaelli, giovane artista italiano che ha partecipato a VISIO l’anno scorso (era uno dei dodici partecipanti).

Per ulteriori informazioni e il programma completo CS Sonic Somatic PROGRAMMA

Seguono alcune domande ai curatori di Sonic Somatic: Trial Version e International Feel.

ATP: Da cosa nasce SONIC SOMATIC? In cosa consiste? Come mai questo nome?

L’idea di Sonic Somatic è nata dalla lettura del libro “Sonic Somatic: Performances of the Unsound Body” (2012) del critico e curatore Christof Migone dedicato alla sound art. Al centro del progetto c’è una presa di coscienza molto semplice: l’esistenza di un suono non può prescindere dalla presenza di un corpo che lo ascolti. Il suono è immateriale ma allo stesso onnipresente nell’esistenza di ognuno di noi, è connaturato ai nostri corpi (per primi produttori di suoni) e per questo, in fondo, somatico. Sonic Somatic è un festival che indaga il mondo dei suoni a partire da una prospettiva specifica, quella del corpo. Nell’arco di tre giorni presenta un’offerta di produzione audio diversificata che comprende performance, installazioni, sedute di ascolto e percorsi sonori all’interno di luoghi diversi della città di Firenze.

L’apertura del festival, l’8 ottobre, è affidata alla musicista Alessandria Di Nardo, che eseguirà “Vexations”, un pezzo molto particolare di Erik Satie. Cosa significa riproporre Erik Satie oggi? Come mai avete scelto proprio questo brano, che, ricordo, verrà eseguito per ben 12 ore consecutive?

“In Zen they say: if something is boring after two minutes, try it for four. If it is still boring, try it for eight, sixteen, thirty-two, and so on. Eventually one discovers that it’s not boring at all but very interesting.” scriveva John Cage. Ed è proprio Cage che nel 1963, a settant’anni dalla sua creazione, ha proposto per la prima volta al pubblico l’esecuzione di Vexations di Erik Satie a New York. Un componimento molto breve, di sole 152 note scritte su cinque pentagrammi, conosciuto tuttavia per essere il più lungo della storia: la sua natura infatti risiede nella ripetizione, poichè Satie suggeriva di suonarlo per 840 volte di seguito. Si tratta di una vera e propria maratona che nell’arco della storia è stata proposta pubblicamente solo poche volte, impegnando i suoi esecutori in sessioni intense dalle 9 alle 15 ore. Un’opera che va interpretata sicuramente come una provocazione, lanciata da Satie ai musicisti ma anche al pubblico (sfidato a trattenersi ad ascoltare) e ovviamente all’ambiente accademico musicale a lui contemoporaneo. La scelta di rendere la sua esecuzione l’evento di apertura del festival è legata alla sua capacità di raccontare di corpi in grado di produrre e, allo stesso tempo, subire il suono; in una tensione che tende all’infinito senza esaurirsi mai.

Helicotrema - Festival dell'audio-registrato © Daniele Zoico

Helicotrema – Festival dell’audio-registrato © Daniele Zoico

ATP: Per la prima volta a Firenze, e all’interno di SONIC SOMATIC, ci sarà anche  Helicotrema. Festival dell’audio registrato, alla sua quarta edizione. Come mai avete scelto di inserirlo nel vostro programma? Quale dialogo corre?

L’invito che abbiamo rivolto a Blauer Hase e Giulia Morucchio, curatori di Helicotrema, nasce innanziutto dalla volontà di collaborare con una realtà italiana significativa dal punto di vista della ricerca legata al suono nel contesto artistico contemporaneo. Focus del progetto è proprio quello di indagare le possibilità di una forma di ascolto collettiva e le capacità del suono di definire lo spazio e, quindi, la relazione tra i corpi. La modalità adotatta da Helicotrema, simile a un festival di cortometraggi ma con produzioni sonore, permette inoltre di poter ascoltare in sessioni relativamente brevi (dai 20 minuti ai 60 minuti) autori e brani molto diversi tra loro, che vanno dai radiodrammi ai paesaggi sonori. Helicotrema inoltre non era ancora stato presentato a Firenze, Sonic Somatic ci è sembrato quindi il contesto ideale per coinvolgere un simile progetto.

ATP: Quali sono i criteri in base ai quali avete scelto gli artisti e i performers invitati?

Il fil rouge che attraversa Sonic Somatic consiste nella relazione tra il corpo e lo spazio. La scelta è caduta su artisti che seguivamo da tempo e che hanno accettato di costruire con noi l’intero progetto. Le installazioni e le performances che verranno presentate sono infatti il frutto di uno stretto dialogo con le realtà che li ospiteranno (Palazzo Strozzi, Osservatorio Astrofisico di Arcetri, Cimitero degli Inglesi e Museo Marino Marini).

Per la sua installazione site-specific per la Biblioteca dell’Osservatorio, ad esempio, Giacomo Raffaelli si è confrontato per diversi mesi con gli atrofisici di Arcetri e di Virgo (rilevatore di onde gravitazionali nella campagna pisana), ideando un progetto capace di mettere in relazione il suono e la scienza.

ATP: Perché dovremmo prendere un treno da Milano l’8 e venire a Firenze? Cosa non si può perdere di SONIC SOMATIC?

Perchè solo da Milano? Speriamo che le persone ci raggiungano da tutta Italia… Sonic Somatic è l’occasione per vivere dei luoghi anche insoliti di Firenze e per poter approfittare di una programmazione transdisciplinare che si muove tra arte contemporanea e musica sperimentale.

Cimitero Monumentale degli Inglesi - photo © Giacomo Raffaelli per Sonic Somatic

Cimitero Monumentale degli Inglesi – photo © Giacomo Raffaelli per Sonic Somatic

Blind Injections,   Giacomo Raffaelli - 2015 - Courtesy the artist

Blind Injections, Giacomo Raffaelli – 2015 – Courtesy the artist

Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites