Share Happiness. Omaggio a Frankenstein | Galleria Alberta Pane Venezia

Frankenstein di Mary Shelley al centro della mostra che sancisce la riapertura della galleria veneziana.
28 Giugno 2020
Installation view, Share Happiness – omaggio a Frankenstein, Alberta Pane Gallery, Venezia_Courtesy Galleria Alberta Pane (Paris:Venice)

Share Happiness. Omaggio a Frankenstein rappresenta il primo capitolo di una trilogia di mostre in programma presso la Galleria Alberta Pane di Venezia. Fino al 25 luglio 2020, lo spazio ospita una selezione di opere, evocatrici del celebre romanzo della Shelley, scelte dalle gallerie veneziane invitate a collaborare al progetto: A plus A, Caterina Tognon, La Galleria Dorothea van der Koelen, Ikona Gallery, Marignana Arte, marina bastianello gallery, Galleria Michela Rizzo. Se Share Happiness, segno di riapertura e di speranza per un futuro diverso, prevede la collaborazione con galleriste veneziane, la seconda esposizione sarà rivolta ad un gruppo di gallerie italiane e, a chiudere la trilogia, delle gallerie internazionali saranno invitate a realizzare l’ultima mostra.

“La mostra Share Happiness. Omaggio a Frankenstein nasce da una conversazione con un biologo. È importante assicurare la felicità di tutti gli esseri viventi e trovare per ciascuno il proprio scopo, da qui l’idea della condivisione della felicità. Il riferimento a Frankenstein richiama la responsabilità che ogni scienziato ha nei confronti di quello che crea. E l’arte invece? l’opera d’arte ha senso se non può essere vista e condivisa?”
Con queste parole, la gallerista Alberta Pane presenta il progetto, ponendosi una serie di interrogativi legati al rapporto tra uomo e natura, alla funzione dell’arte nella nostra società e al senso dell’esistenza umana.

Il romanzo della Shelley è oggi più attuale che mai. La messa in discussione di scienza e progresso come concetti esclusivamente positivi, la necessità di condivisione e di dialogo con i nostri simili e l’accettazione sono questioni affrontate e poste nel corso di questi mesi di chiusura forzata. L’allestimento stesso della mostra invita ad affrontare i mostri del nostro presente.
Michelangelo Penso propone l’installazione Virus, un insieme di fili di nylon colorati che mostrano l’ingrandimento di un virus visto al microscopio. L’idea di renderlo sempre più grande e visibile è l’unico modo per poterlo affrontare e sconfiggere. Il virus che inonda lo spazio dialoga con la serie di disegni ad inchiostro su carta – Matamorphosis – di Nives Kavurić-Kurtović. I disegni esprimono le paure, le mostruosità e la brutalità dell’essere umano. Frankenstein sembra emergere dalla carta nel suo lato più “umanistico”, all’interno di un’ atmosfera che è al contempo intima e individuale e pubblica e condivisa.

Michelangelo Penso, Esoscheletro, 2017, Photosensitive anodised aluminium sheet, 79 x 103,2cm – courtesy_ Galleria Alberta Pane, Paris-Venezia
Installation view, Share Happiness – omaggio a Frankenstein, Alberta Pane Gallery, Venice. Courtesy Galleria Alberta Pane (Paris:Venezia)

La seconda parte della mostra si presenta più luminosa ma continua ad approfondire gli orrori che ci circondano, invitando alla riflessione. Overloading è l’installazione del duo Penzo+Fiore composta da una serie di bugiardini incollati alla parete. Il supporto, reso ancora più fragile dalla mancanza di una cornice, mostra le indicazioni per assumere diversi tipi di farmaci: su alcuni bugiardini sono però impresse delle immagini che fanno così parte del nostro quotidiano che sembrano quasi passare inosservate. Tratte dal web, da gattini a immagini esplicitamente pornografiche, rivelano lo stato assuefatto della nostra società che accetta passivamente qualsiasi stimolo visivo.

Accanto alle mostruosità e alle fragilità dell’essere umano si colloca la fragilità della natura, che necessita sempre più tutela e protezione: la serie Muretti di Lilla Tabasso enfatizza la fragilità della natura attraverso la scelta del materiale, il vetro. Le sculture, che riproducono dei muretti di cemento su cui nascono spontaneamente delle piante, sono composte di vetro di Murano, soffiato e lavorato donando l’impressione di solidità ma al contempo rivelando come la scultura debba essere maneggiata con cura e attenzione.

Infine, la serie No Light di Katerina Šedá gioca sulla relazione e sul cambiamento. Le immagini sono un atto di denuncia: tra le strade di campagna del paese natale dell’artista si colloca un grande vuoto centrale. Un’azienda automobilistica ha scelto, infatti, di dislocare in quel territorio una fabbrica, alterando inevitabilmente la viabilità, il paesaggio, i confini e le relazione tra gli individui. Il vuoto creato viene però incorniciato attraverso fili e fiocchi colorati che contrastano con l’oscurità e l’artificiosità dell’industria.

Share Happiness. Omaggio a Frankestein
Galleria Alberta Pane
Calle dei guardiani 2403H, Dorsoduro, 30123, Venezia

Fino al 25 luglio 2020

Installation view, Share Happiness – omaggio a Frankenstein, Alberta Pane Gallery, Venice. Courtesy Galleria Michela Rizzo_Marignana Arte
Installation view, Share Happiness – omaggio a Frankenstein, Alberta Pane Gallery, Venice_Courtesy Galleria Alberta Pane (Paris:Venezia)
Michelangelo Penso, virus, 2017, pvc, variable dimensions. Courtesy Galleria Alberta Pane (Paris-Venezia)
Theme developed by TouchSize - Premium WordPress Themes and Websites